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TI: politica del lavoro e finanziaria


vic
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http://www.caffe.ch/stories/politica/51785_in_ticino_non_abbiamo_unemergenza_lavoro/

Intervista al consigliere di Stato (*) Christian Vitta
"In Ticino non abbiamo un'emergenza lavoro"

di Libero d'Agostino - 20 settembre 2015

Nell'agenda del ministro dell'Economia sono segnati in rosso la fine di settembre per il bilancio preventivo del 2016 e il mese di aprile del prossimo anno, quando verra' presentato un pacchetto d'interventi strutturali per il risanamento delle finanze statali.

Piu' a breve scadenza, tra qualche settimana, un altro importante appuntamento, per presentare nuove misure a difesa del mercato del lavoro. "Ma in Ticino non c'e' un'emergenza occupazionale - premette subito Christian Vitta -, semmai il problema e' un altro, ossia la pressione sui salari e il senso di precarieta' dell'impiego che si registrano in alcuni settori".

Ma queste nuove misure sono ancora orientate su frontalieri e "padroncini", tema ormai dominante nella politica cantonale?
"Per ora non posso ancora dire niente, posso solo anticipare che, muovendo dal quadro giuridico attuale, sono orientate su diversi ambiti con benefici diretti e indiretti per il mercato del lavoro, salvaguardando livelli salariali e condizioni d'impiego".

Il Ticino detiene il record di 14 contratti normali di lavoro, inoltre il governo sta lavorando per mettere a punto i salari differenziati per settore. Insomma, lo Stato interviene sempre piu' su un terreno che una volta era riservato alla libera contrattazione tra sindacati e imprese. Non c'e' il rischio che cosi' s'irrigidisca il mercato del lavoro?
"Certamente c'e' anche questo rischio. Ma va pure sottolineato che se si e' arivati a decidere su ben 14 contratti normali di lavoro (**), evidentemente qualche problema c'e'. Non si tratta di una misura che si decide e si applica senza andare tanto per il sottile, ci sono dei precisi parametri da valutare e rispettare. Attualmente ci sono anche altri settori sotto osservazione. Va precisato, comunque, che questi contratti riguardano in tutto soltanto 17mila dipendenti. Ci sono dei dati oggettivi che non possono essere ignorati e che ci hanno portato ad intervenire. Dati che sono anche la spia di un certo disagio".

Nonostante il leggero aumento di agosto, la disoccupazione in Ticino e' in netta diminuzione rispetto agli anni passati. Il tasso dei senza lavoro tende anche ad allinearsi alla media svizzera e gli ultimi dati hanno anche confermato che nel cantone si sono creati migliaia di nuovi impieghi. Eppure, si lanciano continui allarmi sull'emergenza lavoro.
"Quando si parla del mercato del lavoro va fatta una distinzione quantitativa e qualitativa. Dal profilo quantitativo si sono creati e si stanno creando migliaia di nuovi impieghi e questo e' un fenomeno molto incoraggiante. Lo dimostra anche il fatto che il nostro tasso di disoccupazione tende ad allinearsi, al ribasso, a quello nazionale, e questa e' davvero una prima storica. Dunque, non siamo davanti ad un'emergenza occupazionale dal punto di vista quantitativo".

E dal profilo qualitativo?
"Qui invece si presentano problemi di livelli salariali e di stabilita' dell'impiego in alcuni settori che oggi sono sotto pressione. Cio' si traduce in un senso di insicurezza per i dipendenti. Ma questo problema rimanda ad una precisa domanda sulla qualita' degli impieghi, su che tipo di posti di lavoro vogliamo creare e offrire in Ticino".

Sul preventivo 2016 non mancano le critiche. Per contenere il deficit sotto i 90 milioni, si rimprovera il governo di aver messo in conto 28 milioni di dividendo della Banca nazionale che non si sa se arriveranno, i 18 milioni della tassa di collegamento, che sara' pagata da cittadini e imprese, e di aver scaricato su Comuni altre spese per 11 milioni.
"Sia che si agisca sulle entrate che sulle uscite e' inevitabile che ci siano dei malumori. Per i 28 milioni della Bns abbiamo guardato a cosa hanno fatto la Confederazione e gli altri Cantoni, come hanno stimato l'apporto del dividendo della Bns".

Cosa c'e' in cantiere il prossimo aprile col pacchetto di misure strutturali per risanare le finanze cantonali?
"Ancora dobbiamo iniziare i lavori, posso anticipare che queste misure hanno l'obiettivo di risanare le finanze entro la fine della legislatura e che analizzeremo la situazione a tutto campo, senza preclusionie di sorta. Con mezzo miliardo di capitale proprio negativo, dato che pochi Cantoni registrano, siamo tutti consapevoli di quanto questo risanamento sia urgente".

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(*) membro del governo cantonale, Vitta dirige il Dipartimento delle Finanze e dell'Economia
(**) vengono cosi' detti i contratti collettivi imposti dallo stato (il Cantone) in settori particolari, tipicamente perche' v'e' un dumping salariale inaccettabile


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