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TI - ricordo di Norman Hewitt, padre del Blues to Bop di Lugano


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http://www.gdp.ch/ticino-e-regioni/luganese/ricordo-del-padre-del-blues-bop-id184770.html

Luganese
In ricordo del padre del Blues to Bop
Il professor Norman Hewitt è morto a Londra - Aveva 74 anni.

di Luca Cerchiari - 9 ottobre 2017

Ricordo nitidamente (era la fine degli anni Settanta, e avevo iniziato a collaborare alla RSI (*)) l’incontro con un baffuto signore la cui parlata tradiva le origini inglesi, come del resto uno humour che, in un viaggio in ascensore con l’interessato lo portò a scherzare con me su di lui, il funzionario RSI Sanzio Chiesa, chiamandolo “church”, chiesa in inglese. Fisicamente buffo per una sorta di insolita asimmetria tra busto e arti inferiori, Norman Hewitt tradiva da subito, iniziando a conversare, una passione genuina e senza fine per la musica afro-americana, declinata soprattutto nelle sue espressioni più popolari, dal blues a quel rhythm-and-blues che aveva assunto come titolo di una sua fortunata trasmissione via etere, alla quale aveva dato titolo, invertendo i due concetti, Blues and Rhythm. Della radio, sino agli ultimi anni quando la sua voce è scomparsa per una scelta alquanto discutibile della nuova gestione dei programmi musicali, Hewitt era stato un collaboratore assiduo, contribuendo anche ai programmi radiotelevisivi con la sua ovvia, oggettiva competenza anglistica, talvolta anche come traduttore. Ma il salto qualitativo, di cui rimpiangeremo l’asciutta e appropriata colloquialità, si è presentato quando gli è capitata l’occasione di assumere la direzione artistica del festival di Lugano e dintorni Blues to Bop, venuto crescendo negli anni non solo per una serie di accorgimenti organizzativi, ma anche e soprattutto per l’imprinting di un professionista capace di andare a cercare i nuovi talenti, con un lavoro di ricerca sul campo, sottraendo alla pigrizia di chi invece, più banalmente, acquista le date concertistiche di tournée già preconfezionate. La sua creatura più importante e impegnativa ha presentato per anni musicisti di tre continenti, non solo di colore, nel segno di una freschezza e genuinità espressiva che solo un intenditore vero e disinteressato come Hewitt poteva convogliare. Norman andava annualmente a documentarsi negli USA e in Inghilterra, e i risultati si sono visti: ora non sarà facile sostituire la sua presenza, ma vale la pena di attuare con calma una riflessione sulla prosecuzione di questo appuntamento di fine estate, perché Blues to Bop è venuto qualificandosi come la rassegna di miglior livello tra quelle ticinesi.

La collaborazione con il Giornale del Popolo

Norman aveva collaborato a lungo con il giornale almeno fino all’età della pensione, come critico musicale ma anche con articoli più eccentrici e di costume… Ogni volta, accogliere un suo testo diventava un’avventura ricca di sorprese. Un po’ artista pure lui, svagato e al tempo stesso acuto, non si poteva certo contare sulla puntualità. E quando non ci pensava la moglie italiana, si doveva lavorare per telefono oppure arrivava in redazione con il suo scritto nutrito di aneddoti curiosi tradotti in uno stile pittoresco, anglo-italiano che in qualche modo andava rivisitato. Ma non troppo: ho cercato sempre di lasciare qualcosa di non proprio perfetto per non smorzare del tutto il colore delle sue espressioni. Dopo la pensione, un po’ perché era più libero di viaggiare per scovare musicisti da portare a Lugano, un po’ per quella pigrizia di scrittura che lui stesso confessava, si era persa questa consuetudine. Mi rimane il ricordo di una persona che riusciva ancora ad incantarsi e a trasmettere entusiasmo con rara simpatia umana.

(M. Camponovo)

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(*) Radiotelevisione della Svizzera Italiana, azienda pubblica dal canone (imposto a tutti) piu' alto d'Europa


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