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TI: tassa sui posteggi, referendum


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http://www.liberatv.ch/articolo/31827/con-24000-firme-come-nella-canzone-di-celentano-ma-nemmeno-un-bacio-una-valanga-di

"Con 24'000 firme...", come nella canzone di Celentano, ma nemmeno un bacio. Una valanga di sottoscrizioni contro la tassa sui posteggi
Il "Comitato contro la tassa sui posteggi a carico dei ticinesi" ha consegnato questa mattina alla Cancelleria dello Stato a Bellinzona oltre 24'000 firme

red - 29 gennaio 2016

BELLINZONA - "Con 24'000 baci, cosi' frenetico e' l'amore...", cantava Adriano Celentano. Ma oggi 24'000 non sono baci ma firme...

Una delegazione del "Comitato contro la tassa sui posteggi a carico dei ticinesi" ha consegnato questa mattina alla Cancelleria dello Stato a Bellinzona oltre 24'000 firme a sostegno del referendum. Referendum che chiede che la modifica dell'articolo 35 della Legge sui trasporti pubblici - e la conseguente introduzione di una Tassa di collegamento - venga sottoposta a votazione popolare.

Questo risultato, storico nella sua ampiezza, fa sapere il Comitato, "conferma da una parte lo scetticismo dei ticinesi nei confronti di nuove tasse a loro carico e, dall'altra, la volonta' dei cittadini di potersi esprimere sui temi di natura fiscale. Questa volonta' e' tanto piu' comprensibile in un momento di incertezze come quello che viviamo attualmente".

La tassa sui parcheggi, secondo le indicazioni del Dipartimento del territorio, graverebbe per circa il 70% sui residenti in Ticino, aggiungono i referendisti. "Questa nuova imposta, come e' definita nel messaggio al Gran Consiglio (*), andrebbe a carico soprattutto dei lavoratori, di chi fa la spesa in Ticino e degli abitanti delle zone periferiche del Cantone".
"In un modo o nell'altro la Tassa di collegamento colpira' tutti i cittadini ticinesi, in qualita' di lavoratori, di visitatori o di clienti dei negozi. Colpira' chi oggi non paga il posteggio ma anche - questo spesso viene dimenticato - chi gia' lo paga. L'aumento di costi annuali per dipendente, secondo quanto permette la legge, potra' superare i 1'000 franchi all'anno. Sotto questo aspetto non sorprende che piu' di 24'000 cittadini vogliano dire la loro su questa nuova tassa che non permette di raggiungere nessuno degli obiettivi per la quale viene giustificata".

Michele Dedini, presidente dell'Associazione Economia e Ambiente (ASSEA), che ha coordinato la raccolta delle firme, dice: "L'obiettivo di spostare sempre piu' persone sui trasporti pubblici e' condiviso, ma la tassa purtroppo contribuira' solo minimamente a questo scopo poiche' chiama alla cassa soprattutto gli utenti di posteggi che non sono serviti dai mezzi pubblici, o non nella misura necessaria".
L'effetto sul traffico sara' quindi assolutamente marginale e non giustifica ne' l'ampio sistema burocratico che dovrebbe essere creato, ne' l'enorme sforzo richiesto ai Ticinesi, conclude.

Paolo Pamini, deputato di Area Liberale, pure presente alla consegna delle firme, gli fa eco: "Lo Stato tenta nuovamente di mettere le mani in tasca ai ticinesi per coprire delle spese che in tutti gli altri cantoni vengono finanziati dal budget generale. Il Governo deve finalmente fare i compiti in casa prima di chiamare alla cassa, per l'ennesima volta, i cittadini".

Un altro deputato, l'ex presidente dell'UDC Gabriele Pinoja, osserva invece: "che gran parte dei 60'000 frontalieri giungano uno per macchina al lavoro e' un problema serio e va affrontato come si deve. Che la tassa di collegamento non sia la soluzione lo ammette il Governo stesso quando da una parte afferma che sono appena 15'000 i posteggi per dipendenti assoggettati, di cui solo una parte e' occupata dai frontalieri, e dall'altra quando dice che la gran parte della tassa la pagheranno i ticinesi".

Sulle regioni periferiche mette l'accento Germano Mattei, deputato di Montagna Viva, secondo il quale "esentare dalla tassa le regioni periferiche e' stato certamente corretto ma non tiene conto dei cittadini che vi abitano e che sono costretti a recarsi nei centri urbani per lavoro o nel tempo libero con l'automobile. Inoltre, in alcune valli l'offerta di trasporti pubblici non e' migliorata negli ultimi anni, anzi con l'ultimo cambiamento d'orario di dicembre vi sono stati peggioramenti nel servizio e cancellazioni di corse in diverse zone periferiche. Per gli abitanti delle valli il servizio pubblico non costituisce praticamente mai un'alternativa al mezzo privato".

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(*) parlamento

-- NB --
La cosiddetta tassa di collegamento e' una tassa inventata dal Dipartimento del territorio con lo scopo di ridurre il traffico troppo congestionato del Sottoceneri. In pratica i grandi attrattori di traffico, insomma i supermercati, sono tenuti con la nuova tassa a versare un contributo allo stato in base al numero di parcheggi che mettono a disposizione. Il fatto che siano poi i clienti a pagare il balzello dipende dalla direzione del supermercato, se lo vuol scaricare sul cliente o no.

-- My 2 cents --
Gli attrattori di traffico hanno goduto finora alla grande delle infrastrutture viarie messe loro a disposizione dalla comunita', cioe' dallo stato. Sono loro, gli attrattori di traffico, che hanno indotto i negozietti di paese alla chiusura, con la logica perversa di "risparmiare sulla logistica" abolendo i camion di rifornimento in periferia, per sostituirli (in direzione opposta) con molto piu' numerose auto dei clienti, ormai costretti a far la spesa fuori villaggio.

Chi non capisce questa logica perversa, che fa parte della globalizzazione forzata, per conto mio non ha capito un tubo.

Semmai andrebbe riconosciuta l'attitudine troppo lassista dello stato nel lasciar svuotare la microeconomia locale che ruotava attorno ad ogni villaggio. Nessuno osava prendere il toro per le corna, si lasciavano chiudere praticamente tutte le cooperative di consumo di paese, si lasciavano abolire le latterie di paese, si lasciavano sopprimere i camion-negozi della Migros che arrivavano praticamente in ogni remoto villaggio. Tutto in nome del consumismo ipertrofico centralizzato. Giocoforza ubicato in prossimita' di svincoli autostradali, che i grossi empori di sicuro non hanno costruito coi propri mezzi. Ed ora che gli si chiede un misero, proprio misero obolo, mettono giu' un cancan, manco li stessero strozzando, loro che hanno strozzato i villaggi. Questa e' la perversione della globalizzazione in versione locale.

Invece, a rigor di logica, andrebbero strozzati, quel tanto che basta per far rinascere i negozi di villaggio. Perche' e' troppo comodo "risparmiare sulla logistica" scaricando i costi sulle spalle del consumatore ormai imbesuito/inconsapevole e collateralmente sull'ambiente. E' il principio ormai universale dei profitti privatti e delle perdite socializzate, messo in pratica in forma subdola e nebulosa, affinche' non si veda direttamente.

Non siamo mica tutti scemi!


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