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Ucraina:la “road map” proposta dall’Europa conduce nel nulla


Onofrio
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Ucraina: la “road map” proposta dall’Europa conduce nel nulla

Igor Siletskij Redazione Online

Il Presidente della Russia ha ascoltato le proposte del capo dell’OSCE per la soluzione della crisi ucraina. L’incontro tra Vladimir Putin e Didier Burkhalter si è tenuto il 7 maggio al Cremlino. Il presidente russo si è detto disposto ad analizzare insieme la situazione in Ucraina, rilevando nel contempo che la posizione di Mosca sul problema ucraino è ben nota.

Vladimir Putin ha ricordato che abbastanza di recente ha già parlato con Burkhalter di “gravi e tragici eventi in Ucraina”, e da allora la posizione di Mosca non è cambiata..

Il presidente dell’OSCE, da parte sua, ha invitato Putin a discutere in dettaglio la “road map” dell’uscita dalla crisi. Il piano prevede delle azioni da intraprendere entro le elezioni presidenziali, fissate dall’illegittimo governo di Kiev per il 25 maggio. Secondo Burkhalter, in parallelo con le elezioni deve essere svolto anche un sondaggio sul problema del decentramento. Questo sondaggio dovrebbe assumere la forma di un “ampio dialogo nazionale” inclusivo anche di tavole rotonde da svolgere nelle regioni del paese.

Tuttavia oggi non è molto chiaro di che “dialogo nazionale” potrebbe trattarsi. Per quel che riguarda gli eventi in Ucraina, per ora siamo testimoni di un monologo da parte del regime di Kiev, per il quale quasi la metà di tutta la popolazione non è altro che “trapunte” o “esseri”. A questa metà del paese si sta cercando di far credere – con raffiche di mitra, cannoni e lanciarazzi – che la linea scelta dall’“élite” di Kiev è corretta. Le autorità di Kiev hanno anche degli argomenti più semplici, ma non meno convincenti come, per esempio, incendiare un edificio con un centinaio di persone chiuse dentro, come è stato a Odessa. Le vittime del “dialogo” di Kiev col Sud-Est del paese sono ormai un centinaio.

Perché allora le organizzazioni internazionali reagiscono malvolentieri agli eccidi in Ucraina? Dicono che vogliono risolvere la crisi, ma non fanno nulla di concreto. Secondo il politologo Sergej Mikheev la spiegazione sta nel fatto che chi tiene le redini in questa situazione non è l’Unione Europea.

Il tutto è orchestrato dagli americani. In sostanza, loro stanno spingendo Kiev verso una guerra civile e vogliono che il regime reagisca con la massima durezza. Il ruolo dell’Europa è solo secondario. In realtà gli americani hanno giocato la carta europea nel proprio interesse e ora stano ricattando Bruxelles con la presunta “minaccia russa”. O forse anche con dei documenti compromettenti a carico dei leader europei, per costringerli a rovinare i rapporti con la Russia. Penso che la nostra linea strategica debba essere quella di persuasione per far capire, in primo luogo all’Europa, che gli americani stanno facendo un gioco troppo pericoloso cercando di coinvolgere nella vicenda ucraina non solo la Russia, ma anche l’UE. Credo che gli europei sono in grado di capirlo.

Quello che Bruxelles deve capire è che non si potrà trovare nessuna soluzione finché l’Europa non smette di incoraggiare le illegittime autorità di Kiev, fa notare il presidente dell’Istituto di strategia nazionale Mikhail Remizov.

Gli accordi di Ginevra sono stati gettati nel cestino, e in maniera alquanto palese, dopo l’inizio della rappresaglia nel Sud-Est del paese da una parte, e, dall’altra parte, dopo l’operazione punitiva a Odessa, dove i responsabili rimangono tuttora impuniti. Tutto ciò può essere giudicato soltanto come il ripudio delle azioni non violente di cui parlano i comunicati di Ginevra. Per questo motivo, nelle condizioni attuali, io non mi fiderei troppo della mediazione internazionale.

L’unica cosa sulla quale si può ancora contare è la valutazione adeguata, da parte delle strutture internazionali, di quello che sta accadendo nel centro dell’Europa. Tuttavia l’Occidente è penalizzato dalla scelta che ha fatto, puntando su determinare forze politiche e chiudendo gli occhi sugli stretti legami di queste forze con i radicali. Adesso per i leader occidentali sarebbe molto difficile ammettere i propri errori. L’ultima iniziativa dell’UE – proclamare una tregua per la durata della campagna presidenziale, incluso il giorno della votazione – nel Sud-Est è stata accolta con scetticismo. Il regime di Kiev ha già fatto vedere il suo vero volto. La tregua servirebbe soltanto per dare una parvenza di legittimità al nuovo potere, ma sicuramente non sarebbe usata per mettersi d’accordo con i cittadini del proprio paese.

http://italian.ruvr.ru/2014_05_08/Ucraina-la-road-map-proposta-dall-Europa-conduce-nel-nulla-5537/


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