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UE: clausola di salvaguardia e' una minaccia


vic
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http://www.gdp.ch/svizzera/la-clausola-e-una-minaccia-id101738.html

Svizzera - 9 febbraio
La clausola? "E' una minaccia"
Il presidente della Commissione esteri del Parlamento europeo, Elmar Brok, ha gia' fatto sapere che l'Europa non intende accettare di negoziare

5 dicembre 2015

"E' una minaccia di violazione della legge": lo ha detto oggi alla radio SRF il presidente della Commissione esteri del Parlamento europeo Elmar Brok dopo l'annuncio fatto ieri dal Consiglio federale (*) di voler introdurre in caso di necessita' una clausola di salvaguardia unilaterale.

"Non bisognerebbe avviare negoziati con una minaccia, ha dichiarato Brok. Parallelamente ha chiaramente annunciato che tale minaccia non influira' assolutamente sulla gestione delle discussioni condotte dall'Unione europea (Ue).

Una soluzione unilaterale comportera' contromisure. "Non possiamo accettare una scelta selettiva", avverte il politico della CDU.

Anche per Christa Tobler, professoressa all'istituto di diritto europeo a Basilea, la Svizzera deve aspettarsi una reazione di Bruxelles. Se la Confederazione dovesse applicare unilateralmente la clausola di salvaguardia, "violerebbe coscientemente un accordo", ha dichiarato la politologa in un'intervista pubblicata dal Tages-Anzeiger e dal Bund.

L'Unione europea non accettera' questa misura come tale. Ma si puo' solo speculare sulla reazione di Bruxelles. "Sarebbe tuttavia illusorio sperare in nuovi accordi di accesso ai mercati", ha aggiunto Tobler. Quello sulla ricerca non potrebbe piu' essere rinnovato.

I bilaterali non sarebbero minacciati nell'immediato, secondo Tobler in quanto il solo annuncio di una clausola unilaterale non viola la libera circolazione, contrariamente all'entrata in vigore di una limitazione concreta che impedirebbe a un cittadino dell'Ue di accettare un impiego.

Puo' essere che passino anni prima che si presenti un caso concreto di discriminazione, ha detto Tobler. "E' un temporeggiare": fino a quel momento il Consiglio federale spera forse di ridurre l'immigrazione con altri mezzi.
Il governo ha dato ieri un segnale di politica interna: "vuole mostrare che non restera' inattivo se non sara' trovata alcuna soluzione con l'Ue".

Il Consiglio federale vuole applicare l'iniziativa contro l'immigrazione di massa grazie a una clausola di salvaguardia in modo unilaterale se necessario, ha annunciato ieri. Una soluzione consensuale con l'Unione europea resta tuttavia privilegiata.

La Commissione europea si e' limitata a indicare in un comunicato che "e' difficile". Ma le discussioni con Berna continueranno per trovare una soluzione, assicura l'Ue. Cosi' e' stato convenuto tra il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker e la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga.

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(*) governo

-- Mah --
Dove vogliono arrivare questi superburocrati? Credono di terrorizzare la gente?

Illusi, con questo tipo di atteggiamento fra la popolazione quelli che sarebbero pronti a mollare gli accordi bilaterali non fanno che aumentare costantemente. Se continua cosi' si arrivera' ad una votazione popolare se disdire gli accordi o no. Possibile che passi il no se i termini sono questi tipi di diktat.
A quel punto l'UE dovra' rinegoziare un sacco di cose, perche' chi ci guadagna veramente dagli attuali accordi bilaterali e' l'UE.

Accordo sulla ricerca? Fumo negli occhi. Se la Svizzera ne viene esclusa, con quel che risparmia si paga un accordo sulla ricerca con partner altrettanto interessanti dell'UE.

Summa summarum, da questa UE e' meglio tenere le debite distanze. Nella sua imbecillita' non si sa mai dove sarebbe capace di portare nazioni intere. Come d'altronde s'e' visto e si continua a vedere.

Problemi non ne risolve mezzo. Per contro ne crea a profusione.

Vox populi: Paghivasai vialtri i vost diktat! Eurobalivi dal Lela!


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