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La concezione materialistica.

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Anonymous
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La concezione materialistica è stata generata da quella grande fattrice del pensiero umano che fu l'antica Grecia. La borghesia nel corso del processo rivoluzionario, che per oltre due secoli l'ha impegnata per conquistare prima e consolidare poi il suo potere politico e statale, ha dovuto ritornare al vecchio materialismo e dargli una nuova forma. Le intuizioni scientifiche dei greci dovevano essere riempite del contenuto prodotto dalle scoperte delle scienze naturali, per questo si doveva ridurre la loro estensione e profondità che non corrispondeva al livello raggiunto nella conoscenza delle leggi naturali.

Nel Settecento solo la fisica, e in particolare la meccanica, aveva raggiunto l'età adulta, il suo carattere di scienza statica, ove il movimento si sviluppa e si trasforma nello spazio mentre il tempo storico è assente dalla scena, plasmò a sua immagine e somiglianza la concezione materialistica.
Questa concezione fu, per altro, il prodotto sociale della classe rivoluzionaria; prodotto sociale necessario per sviluppare la conoscenza delle leggi naturali e quindi la tecnologia; necessaria alla lotta contro l'ideologia della classe feudale dominante.

"Smarrito di notte in un'immensa foresta non ho che una modesta lanterna per orientarmi. Sopraggiunge uno sconosciuto che mi dice: "Amico mio, per trovare meglio la strada, soffia sulla fiammella". Lo sconosciuto è un teologo. (Denis Diderot, 1762)

Alla materia bisognava ridare la sua indipendenza, liberarla dalla superstizione, per poter conoscere come essa era, perché la fiammella divenisse una fiamma.

Con la rivoluzione borghese in Olanda e in Inghilterra la concezione materialistica risorge, ed arriva con Locke alla sistemazione che la renderà pronta per immigrare in Francia. In quel campo troverà il calore necessario per le sue avvincenti battaglie. Con l'illuminismo francese il materialismo si popolarizza, diviene strumento di agitazione politica nella lotta contro la superstizione religiosa.
I tradizionali mezzi di espressione della cultura come il teatro, i romanzi divengono mezzi per la propaganda delle idee nuove.
In questa "rivoluzione filosofica" Denis Diderot ha raggiunto le vette più alte. A distanza dalla sua morte la sua fama è indiscussa. La sua concezione materialistica è una pietra miliare che segna il cammino della storia del pensiero. La scuola marxista gli ha sempre tributato il suo omaggio.
Come ha dimostrato Lenin, il suo nome serve al proletariato rivoluzionario per sbarrare i tentativi sempre ricorrenti di far girare indietro la ruota della storia del pensiero e trasformare i materialismo in eclettismo ( Chiaro signori e signorine!!!)

Engels nel suo Ludwig Feuerbach e il punto di approdo della filosofia classica tedesca, definisce le tre "ristrettezze" del materialismo francese; spiega che era "prevalentemente meccanico", era incapace di concepire il mondo "come una sostanza soggetta a una evoluzione storica" e di conseguenza portava questo suo limite "antistorico" anche nella storia della specie umana.

Diderot ha sviluppato la sua opera entro questi confini, spesso l'abito del materialismo nella sua forma meccanica si è rivelato stretto per il "philosophe", qua e là è stato strappato dalle sue ipotesi scientifiche ma la necessità determinata dallo sviluppo storico gli impediva di toglierselo di dosso. ( Continua)


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Georgejefferson
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https://it.wikipedia.org/wiki/Eclettismo

...Nel XVIII secolo Diderot (1713–1784) nella voce "eclettismo" della Enciclopedia difende il metodo eclettico in filosofia opponendolo sia al dogmatismo e al settarismo filosofico che al sincretismo che si sforza di giustapporre confusamente sistemi filosofici contraddittori.
Il metodo eclettico viene sostenuto nello stesso periodo anche da Brucker (1696–1770) che nella sua Historia critica philosophiae «tesse[va] le lodi dell'eclettismo, presentando questo metodo come l'unico atto a recuperare nella storia gli apporti validi di filosofie antiche e moderne...»
L'eclettismo si ritrova nel fondatore dello spiritualismo romantico Cousin (1792–1867) e dagli spiritualisti ottocenteschi Johann August Eberhard, J. G. Feder, C. Meiner

Cousin ritiene che tutta la filosofia possa ridursi a quattro sistemi fondamentali che si succedono ordinatamente nella storia: sensismo, idealismo, scetticismo, misticismo; ognuno di questi contiene una parte della verità che il filosofo eclettico deve conservare e completare.


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mincuo
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Nel Settecento solo la fisica, e in particolare la meccanica, aveva raggiunto l'età adulta, il suo carattere di scienza statica, ove il movimento si sviluppa e si trasforma nello spazio mentre il tempo storico è assente dalla scena, plasmò a sua immagine e somiglianza la concezione materialistica.
Questa concezione fu, per altro, il prodotto sociale della classe rivoluzionaria; prodotto sociale necessario per sviluppare la conoscenza delle leggi naturali e quindi la tecnologia; necessaria alla lotta contro l'ideologia della classe feudale dominante.

Ma dove le peschi idiozie di questo calibro?

Solo la fisica aveva raggiunto "l'età adulta" il suo "carattere" di scienza "statica".

Questa concezione fu, per altro, il prodotto sociale della "classe rivoluzionaria..."

Il Circo Togni.


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Mentre tutti si inchinano al genio di Diderot occorre sottolineare che la sua genialità è rappresentata dalla capacità di riflettere nelle sue opere e nel suo pensiero la pratica sociale della sua classe. A metà settembre del 1765 Diderot termina la Enciclopedia, e può scrivere: "La grande maledetta opera è finita".

Nel quindicesimo volume, per la voce "Sovrani" scrive. " E' un errore funesto alla felicità dei popoli, nel quale i sovrani cadono troppo comunemente: credono che la sovranità sia disprezzata qualora i suoi diritti siano limitati... Il cavaliere Temple diceva a Carlo II che un re d'Inghilterra, che sia l'uomo del suo popolo, è il più grande re del mondo; ma se vuole essere di più, non è più nulla. Voglio essere l'uomo del mio popolo, rispose il monarca".

Questa idea del "re cittadino" era l'essenza della strategia degli enciclopedisti. Diderot, portando come esempio Carlo II, sottolineava con forza questa tesi politica, nobilitando la monarchia Stuard restaurata dal re del popolo. Prendeva le distanze dalla bandiera repubblicana alzata dai puritani di Cromwell, che nel 1649 avevano fatto saltare la monarchia insieme alla testa di Carlo I (...)


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@minc... sicuramente si sente un Robin Hood moderno della cultura; ruba ai colti per dare agli ignoranti.


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oriundo2006
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Babu, tu leggi la storia a ritroso: e dunque dopo che i giochi sono fatti è facile capire la linea di tendenza. In secondo luogo, scienza e tecnica procedono un po' come vogliono e come possono: diverso è il loro uso strumentale ed ideologico che se ne fa nel dibattito 'colto'. Tieni conto che nel '700 la stragrande maggioranza della popolazione non sapeva nè leggere nè scrivere nè si interessava ad altro che alle stagioni, al raccolto ed alle nascite od alle morti. I 'borghesi' come li chiami tu sapevano a malapena tenere il libro giornale della contabilità e neppure tutti: le corti per le questioni di maggior impegno mentale che non fossero le cacce e le trombate con i/le favoriti si servivano di ebrei, convertiti o meno che fossero. Il resto della popolazione non viveva sulle 'idee' ma sui sentimenti, ovvero su idee rimasticate da prediche domenicali e da quel poco che poteva capire vedendo le diversità di rango esistenti. Che peraltro non interessavano più di tanto alle masse: interessavano invece ai 'borghesi' di palazzo, invidiosi di costoro per accappararne le ricchezze. In Inghilterra non ci fu alcuna rivoluzione, alcuna presa di bastiglie o cose di questo genere e divenne la punta di lancia di quello che tu chiami 'capitalismo': come la mettiamo col fattore 'rivoluzione' ? Come la mettiamo col fattore 'borghesia' allorquando lo sviluppo economico era assicurato dalla casta aristocratica ? I 'borghesi' in Inghilterra gestivano le taverne e basta. Quelli che comandavano lo facevano nei 'Club' riservatissimi dove un 'borghese' per entrare doveva chiedere il permesso e ben raramente glielo concedevano. Era la Corona con i suoi aristocratici a comandare, a guidare lo sviluppo nelle colonie, ad imprimere col ferro il marchio della schiavitù per centinaia di milioni di 'nigger'...A che cosa è servita dunque la ghigliottina ? Ad autoevirare un Paese, come la Francia, che era concorrente temibilissima dell'Inghilterra per tutto il settecento, divenuta poi solo ed esclusivamente il paese dei piaceri, dei vizi, di una borghesia grassa e fanfarona: e di conseguenza anche della buona cucina, della musica e delle arti in generale: ma sparita come competitore globale. L'Inghilterra, con i suoi Lord, le sue compagnie delle Indie, la sua marina e la sua fanteria disciplinatissima dominò così per quasi due secoli. Ancora oggi ringrazia quei fessi di francesi e li considera dei scansafatiche fannulloni pieni di Beaujolais e di canti patriottardi da taverna: dei buoni a nulla enfatici e privi di concretezza. Come dire: la battaglia delle idee è una cosa, quella dei nudi e bruti fatti materiali, ovvero della volontà di potenza è un'altra. E' bene non scambiare l'una con l'altra. Il 'mondo' procede assai più con la seconda che non con la prima.


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@oriundo2006 grazie si pero...

Vorrei prima finire l'esposizione.
Allora l'idea di illuminare il sovrano porta Diderot alla corte di Caterina II di Russia. I colloqui durarono dall'ottobre 1773 al marzo 1774. Il conte Louis-Philippe Sé gur nelle sue memorie pubblicate a Londra tra il 1825 e il 1827 riporta il seguente commento della Semiramide del Nord sui suoi incontri con "maitre Denis": Egli, accorgendosi di non aver determinato nel mio governo nessuna di quelle grandi innovazioni che aveva consigliato, manifestò la sua sorpresa con una sorta di altezzoso malcontento. Allora parlandogli liberamente dissi. "Signor Diderot ho ascoltato col più grande piacere tutto ciò che il vostro brillante genio vi ha ispirato; ma con tutti i vostri grandi princìpi che io intendo assai bene, si possono fare bei libri, funzionerebbero assai male nella pratica reale. Voi dimenticate, in tutti i vostri progetti di riforma, la differenza esistente tra le nostre due posizioni: voi lavorate soltanto sulla carta, la quale si sottomette a tutto, è del tutto obbediente e docile e non frappone alcun ostacolo, né alla vostra immaginazione né alla vostra penna; mentre io, povera imperatrice, lavoro sulla natura umana, la quale è irritabile e si offende facilmente" (Citato da Arthur M. Wilson, Diderot: l'appello ai posteri, Feltrinelli 1977).

Questa lezione di realismo doveva contribuire a spingere Diderot a cercare la soluzione politica nella "natura umana" della sua classe.
Del resto il dispotismo illuminato stava creando non poche difficoltà ai philosophes che dovevano digerire la prima spartizione della Polonia operata dai loro campioni che sedevano sui troni di Prussia e di Russia. (...)


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MarioG
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Babu....

Shhhh!
Non interrompa!


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@signor mario o giù di li, assomiglia a quegli intellettuali che sono più avanti, sono più su, più giù, sono irraggiungibili, perché sono più oltre.
Cosi pure non si preoccupi, perché passa per quel tipo di intellettuale egoista ma pieno di pietà.


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mincuo
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@minc... sicuramente si sente un Robin Hood moderno della cultura; ruba ai colti per dare agli ignoranti.

Non è proprio così. Comunque non sarebbe nemmeno deplorevole, alla fin fine. C'è perfino chi ruba a ignoranti o cialtroni, e forse proprio perchè appena un po' meglio neanche a sperare.....


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Primadellesabbie
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@ babuskin

Hanno deciso di pubblicare tutto (TUTTO) quanto ha scritto Isaac Newton.

Ho visto qualcosa.

Ci sarà da sbellicarsi dalle risate appena si saranno (e vi sarete) ripresi.


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Questa è la risposta a coloro che tempo addietro avevano dubbi sul materialismo dialettico e a coloro che invece ne contestavano la sua validità.
E questa è la prova verso tutti coloro che mi accusano di non rispondere ecc.
Forse per qualcuno il forum è come un cruciverba: una domanda una risposta. No!
Nessuno è obbligato a leggere, sono il primo ad ascoltare ogni intervento serio e documentato, (e ringrazio) va da se lo scopo non è formare prime donne ma elevare la coscienza, per non arrivare disarmati all'appuntamento storico che sicuramente molti si troveranno a sciogliere: guerra o rivoluzione!
Per tutti gli altri vale il detto del grande Dante: Segui il tuo corso e lascia dir le genti.

Andiamo avanti.
In Francia l'ondata di entusiasmo riformista dovuta alla salita al trono di Luigi XVI e alla nomina alla carica di Controllore Generale delle Imposte di R. Turgot, capo dei fisiocratici, già collaboratore alla Enciclopedia, ha breve durata. Il programma di riforme salta all'aria sotto la spinta dei moti per il rapido aumento del prezzo del pane causato dalla liberalizzazione del commercio del grano, e per il sabotaggio da parte del partito di Corte ispirato dalla regina Maria Antonietta.

Quando inizia il tentativo di Turgot, la fiducia di Diderot nella possibilità di riformare lo Stato assolutista è ancora viva.
Scrive: "Se gli uomini di valore che attualmente rivestono le cariche dello Stato le conserveranno per dieci anni, tutti i nostri guai saranno finiti".
Tra il 1776 e il 1777 Diderot lavora instancabilmente alla terza edizione dell'opera di G.Raynal; Histoire philosophique et politique des etablissement et du commerce des europeens dans le deux Indes, per farne un "modello di eloquenza". Sotto la firma e la responsabilità di Raynal, Diderot esprime le sue tesi politiche più radicali.

"E' stato detto talvolta che il governo migliore sarebbe quello di un deposta giusto e illuminato. E' questa una proposizione molto dubbia. Potrebbe accadere facilmente che la volontà di questo signore assoluto fosse in contraddizione con la volontà dei suoi sudditi. In tal caso, nonostante la sua giustizia e i suoi lumi, egli avrebbe il torto di spogliare i suoi sudditi dei loro diritti, anche se a loro vantaggio ... non si deve mai permettere ad alcuno chiunque egli sia, di trattare persone affidate a lui come se fossero una mandria di animali"
In questa elaborazione la penna di Diderot conia il termine Lése-société, lesa società, in contrapposizione a lesa maestà.
Il 1789 si avvicinava a passi di marcia, il cervello del "Capo degli enciclopedisti" lo registrava...

La genesi del comunismo.
La "rivoluzione filosofica" arava il terreno per la Grande Rivoluzione francese, ma l'aratro andava talmente in profondità da permettere la nascita all'embrione del comunismo. E' questo un aspetto che non si trova sottolineato dagli studiosi del Settecento francese. E' questo l'aspetto che la mente dialettica del giovane Marx mette in evidenza in un capitolo de: La sacra famiglia del 1844 (continua)


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mincuo
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Questa è la risposta a coloro che tempo addietro avevano dubbi sul materialismo dialettico e a coloro che invece ne contestavano la sua validità.

Guarda che nessuno, salvo gli imbecilli e i semianalfabeti-imbottiti di slogan ha il benchè minimo dubbio.

Nemmeno Costanzo Preve, povera anima, che pure prova qualche salto mortale carpiato, arruolando pure Marx ex-post tra gli idealisti, ma che sul materialismo dialettico scrive:

Primo, di tutte le filosofie possibili entro le quali può essere pensata l’espressività del materialismo storico di Marx, il cosiddetto “materialismo dialettico” è indubbiamente la peggiore. Ed è la peggiore per una ragione semplicissima. Chi prende la via della omogeneizzazione categoriale, logica ed ontologica, delle cosiddette “leggi” della natura e della società, commette un errore fatale, perché fa pensare che la società si muova o si possa muovere secondo “regolarità” estratte dal modello delle scienze della natura moderne. Ora, tutto questo è falso, e non è falso solo in parte, ma è completamente falso. Se proprio si vuole una filosofia adatta al materialismo storico, si elabori allora una ontologia dell’essere sociale integrata da una critica delle ideologie, e soprattutto delle ideologie grandi-narrative.
http://www.kelebekler.com/occ/prevelenin07.htm

Invece di copiare e incollare e basta come una scimmia cose avariate di quarta categoria rispondi alle domande che ti fanno, quando sei in un forum. Che un forum non è fatto per imbottirlo di manifestini di propaganda, specie quelli di qualche collettivo squinternato.

Nemmeno a quello ci arrivi da solo.

Non sei neanche l'unico peraltro.


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MarioG
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Oltretutto, ad altri hanno interdetto il forum perche', si diceva, lo intasava con troppi interventi copia-incolla. Almeno non era dedito al monologo.


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Anonymous
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C'è chi l'intelligenza la usa, per altri è una maledizione!

Analizzando il materialismo francese, Marx ne rileva due filoni: uno derivato dall'unificazione del materialismo inglese con la filosofia di Cartesio che sfocia direttamente "nelle scienze naturali vere e proprie"; l'altro, per conseguenza logica sfocia nel comunismo.

Seguiamo la tesi di Marx su questa seconda componente del pensiero della borghesia rivoluzionaria francese: "Se si muove dalle dottrine del materialismo sulla bontà originaria degli uomini e sulla loro eguale capacità intellettuale, sulla onnipotenza dell'esperienza, dell'abitudine, dell'educazione, sull'influsso delle circostanze esterne sull'uomo, sulla grande importanza dell'industria, sul diritto al godimento ecc, non occorre una grande acutezza per cogliere la connessione necessaria del materialismo con il comunismo e il socialismo. Se l'uomo si forma ogni conoscenza ogni percezione ecc, dal mondo sensibile e dall'esperienza nel mondo sensibile, ciò che importa allora è ordinare il mondo empirico in modo che l'uomo stesso, faccia esperienza di ciò - e prenda l'abitudine a ciò - che è veramente umano, in modo che l'uomo faccia l'esperienza di sé come uomo. Se l'interesse bene inteso è il principio di ogni morale, ciò che importa è che l'interesse privato dell'uomo coincida con l'interesse umano".(Marx-Engels, La sacra famiglia, Opere, vol IV, p.145).

Da questa connessione necessaria sorse il socialismo utopistico, come sviluppo del pensiero borghese, precedendo il movimento reale della nuova classe rivoluzionaria...

Tutte analisi ( originali) della mia organizzazione, e voi cosa avete? oltre l'invidia e il livore tipico dei disfattisti reazionari, chiacchieroni!!!

NB: potete sempre chiedere di mandarmi via, provateci.


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