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Una critica cattolica ai “cristiani culturali”


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Una critica cattolica ai “cristiani culturali”

DI MIGUEL MARTINEZ
Kelebleker

La strage di Oslo, che i media hanno scioccamente attribuito a un “cristiano fondamentalista”, è in realtà opera di un “cristiano culturale”, cioè di un signore che vede nel cristianesimo un simbolo etnico-identitario da usare in funzione antislamica.

Luigi Copertino è un autore che si dedica da alcuni anni alla critica sistematica delle derive “occidentaliste” in campo cattolico.

Smaschera con rigore i “cristiani culturali”, cioè coloro che confondono l’esaltazione del cosiddetto “Occidente”, il minestrone fallaciano di campanili e minigonne, con la fede cristiana.

Lo fa da un punto di vista cattolico. Cioè di una precisa fede e dottrina che non sono le mie, e forse non sono quelle della maggior parte dei lettori di questo blog; ma proprio per questo, Luigi Copertino riesce a togliere agli atei devoti, ai cultori della battaglia di Lepanto, ai sostenitori della “causa occidentale”, la loro arma religiosa.

In occasione della strage di Oslo – commessa dal “cristiano culturale” Anders Behring Breivik - Luigi Copertino ha scritto un eccellente saggio in cui ricorda come la Chiesa, quasi un secolo fa, condannò le idee di Charles Maurras, intellettuale ateo francese, che attraverso il movimento dell’Action Française, agitava tutti i simboli della cristianità medievale per promuovere un nazionalismo di destra.

L’articolo andrebbe letto integralmente, comunque vi anticipo qualche paragrafo fuori contesto:

L’apologia huntingtoniana del presunto “scontro di civiltà”, ormai acriticamente accettata dal sistema mediatico, ripropone anche in casa cattolica la tentazione “maurassiana”, visto che non sono affatto minoritari quei gruppi, quelle associazioni e quegli esponenti di peso ecclesiale e mediatico che, in ambito cattolico, da anni mobilitano i semplici fedeli, soprattutto quelli di formazione “tradizionalista” – povera gente alle prese con le incertezze della Chiesa postconciliare e quindi facilmente suggestionabile e strumentalizzabile – agitando lo spauracchio dell’islam quale “nemico metafisico” di una Cristianità artatamente confusa con l’Occidente ed arruolando, in tal modo, il gregge di Cristo sotto le bandiere a stelle e strisce della superpotenza protestante oltreoceanica.

L’“ateismo devoto” ed il suo stretto parente ovvero il “cristianismo” odierno – come è evidente – ripropongono esattamente le posizioni che già furono di Maurras. Solo che, a differenza del pensatore francese, gli atei devoti ed i cristianisti, oggi, tendono a identificare il Cattolicesimo, o il Cristianesimo più in generale, con l’“anima dell’intero Occidente”. Anch’essi, però, guardano all’identità religiosa come al mero collante storico e sociologico della “civiltà occidentale”, sorvolando poi, in questo a differenza di Maurras, sulle fratture della Riforma protestante e della Rivoluzione francese.

La domanda cruciale, per i cattolici, in questi nostri anni, nei quali non è più, purtroppo, questione di difendere una civiltà cristiana che non c’è più, è infatti la seguente: viene prima la “civiltà cristiana” o la fede? Viene prima la Persona di Cristo o l’Occidente (presunto) cristiano?

Ed ancora: il Cristianesimo, che è innanzitutto la Rivelazione di Dio all’umanità, è capace in termini di mera consequenzialità di generare anche la o le “cristianità” oppure Esso è solo un fattore storico e sociologico che caratterizza una particolare civiltà, tra le tante che esistono, con inoltre la pretesa di imporsi universalmente sulle altre?

Infatti se il Cristianesimo fosse del tutto ricompreso in un contesto culturale preciso, ossia quello occidentale, illegittima, data questa particolarità, sarebbe la sua pretesa di universalità, perché questa sarebbe una universalità “occidentalocentrica” e quindi in fondo etnocentrica.

A fronte di queste obiezioni, i catto-cons solitamente reagiscono con la calunnia e la violenza verbale, invero poco caritativa, che è un po’ il loro modo di “scomunicare” l’eretico. L’accusa, generalmente, data la provenienza tradizionalista di molti catto-cons, è quella di “modernismo”.

I cattolici non dovrebbero mai dimenticare che tra la Chiesa e la società, persino quando quest’ultima ha avuto la forma storica e sociologica di “Cristianità”, vi è sempre stata una certa, relativa, distanza, che impedisce l’identificazione totale tra la Chiesa stessa e la comunità politica o civile. Tradotto in termini attuali: impedisce l’identificazione tra Chiesa ed Occidente odierno. Questo è, appunto, l’errore di “cristianisti”, neocons e teocons. Non a caso si parla di “atei devoti” e non a caso Breivik si definisce un “cristiano culturale” ossia un fautore della “civiltà cristiana” (quale, anche quella post Lutero?) senza alcuna necessità di questionare sugli effettivi fondamenti metafisici, o meno, di una civiltà che poi pretende di chiamarsi cristiana. Maurassismo allo stato puro.

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Fonte: Una critica cattolica ai “cristiani culturali”

19 agosto 2011


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Affus
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embeh ?


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Pellegrino
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dai Affuss, è una questione cruciale, anzi "La Questione"!


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Affus
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dai Affuss, è una questione cruciale, anzi "La Questione"!

cosa hai da dire di questi ?
http://www.lostato.net/


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Affus
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dai Affuss, è una questione cruciale, anzi "La Questione"!

Luigi Copertino :
"Solo alcune brevi considerazioni, suggerite all’istante, perché è evidente a tutti che l’attentatore è a lungo vissuto in un clima spirituale e culturale avvelenato da una neo-ideologia, quella che abbiamo imparato a chiamare “cristianista”, la quale riduce la fede ad uno strumento di lotta e di dominio politico".

-Non ho capito, perchè la fede ci deve allontanare dall'impegno politico e dalla lotta politica ? Dobbiamo ritornare nelle sacrestie lasciando spazio a neocon , teocon e laicisti ?

Quel che si prospetta alla fine con un discorso alla Luigi Copertino non è altro che il solito compromesso storico, l'inciucio, la democrazia come dogma di fede , non ci sono alternative . Una cosa odiosa allo stesso Copertino, ma il suo pensiero conduce proprio a questo per chi vuole mettere i piedi per terra . La scelta del male minore fatta passare per grande scelta morale .


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Affus
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Luigi Copertino :

La domanda cruciale, per i cattolici, in questi nostri anni, nei quali non è più, purtroppo, questione di difendere una civiltà cristiana che non c’è più, è infatti la seguente: viene prima la “civiltà cristiana” o la fede? Viene prima la Persona di Cristo o l’Occidente (presunto) cristiano?

Ed ancora: il Cristianesimo, che è innanzitutto la Rivelazione di Dio all’umanità, è capace in termini di mera consequenzialità di generare anche la o le “cristianità” oppure Esso è solo un fattore storico e sociologico che caratterizza una particolare civiltà, tra le tante che esistono, con inoltre la pretesa di imporsi universalmente sulle altre?

Per me sia Luigi Copertino e sia Domenico Savino fanno delle buone analisi filosofiche,ma ambedue non credono a un impegno cristiano nella politica, anzi il secodo ha una visione anarchica del cristianesimo e della religione . Non riescono mai a trovare un accordo tra il trono e l'altare perchè il trono puzza solo di bruciato . E' il regno del peccato e della rapina , quindi bisognerebbe partitire da una ipotetica conversione interiore prima ...... Insomma due ammiratori di Dostoevski dove se il cristiano abbraccia il fucile,anzi ammistra il potere , diventa al tempo stesso un criminale nemico della vera fede ,anzi un capitalista che difende la ricchezza.
Luigi Copertino , poi, si pone domande completamente fuorvianti :

viene prima la civiltà cristiana o la fede ?

Per me viene prima che non bisogna essere cattolici bigotti e paranoici,legati al vero tradizionalismo etc. ma bisogna partire col piede giusto sennò crolla tutto il palazzo che si vuole costruire. Per me la domanda giusta è questa : coincide la morale naturale con la morale cattolica ? e qual 'è la vera morale cattolica universale ? Cosa è la giustizia sul piano natulare ,anzi razionale ? La fede evalgelica non c'entra nulla , se non la cerniera di chiusura ( pe me credente ) a un tal discorso che è prettamente politico e sta fuori dalla visione evangelica della società di fede .


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Affus
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Il cristiano, che è nel mondo ma non del mondo, vive la vita associata, politica, sempre rivolto verso la Luce del Tabor, quella che trasfigura, senza affatto annientarla, la carne in vista della Resurrezione.

In questo, il cristiano è memore dell’insegnamento di Nostro Signore: “Date a Cesare quel che è di Cesare ed a Dio quel che è di Dio” che non è, come troppo spesso si pensa, una proclamazione di laicismo (semmai di “sana laicità”) ma un invito a distinguere, anche se non ad opporre, l’ambito teologico, quindi spirituale ed ecclesiale, e quello politico, quindi sociale e statuale, senza che quest’ultimo debba per forza essere lo spazio del peccato: non lo è affatto ontologicamente ma lo diventa quando l’uomo chiude all’Alto.

A Cesare bisogna dare la sua parte e questa parte è costituta da uno Stato Etico, perchè è vero che Cesare non pensa alla salvezza dell ‘anima come la Chiesa , ma Cesare non sta li per rubare quanto per svolgere un servizio al cittadino , un servizio basato sulla giustizia ,un servizio che non sia solo ugualitario.....….. Lo stato laico significa che si fonda su una morale . Quale morale ? La morale non può essere che una e universale ……
Se non è zuppa e pan bagnato, non lo avete ancora capito ?


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Affus
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ed ecco che cosa è la legge naturale per
LUIGI COPERTINO :
Abramo, attraverso le esperienze narrate dalla Bibbia, è indotto da Dio alla scoperta della legge naturale (la bellezza, la bontà, la giustizia) iscritta dal Creatore nel cuore degli uomini, di tutti gli uomini: anche dei pagani e degli idolatri, benché costoro non ne hanno, fino all’intervento divino, chiara consapevolezza. In tal modo Abramo, un po’ alla volta, inizia a comprendere che essa, la legge di natura, agisce anche tra i pagani. Ma Abramo è contemporaneamente indotto anche alla scoperta che tale legge di natura, proprio perché viene da Dio, a Lui riconduce, se rettamente praticata

- Quindi La Legge Naturale per questi autori non è per nulla definita tanto che hanno problemi di coscienza e non sanno nememeno loro che pesci pigliare . Se avessero capito una cosa molto semplice a quest 'ora avremmo TUTTI le idee molto più chiare .
La legge naturale detto in due parole è questa : OCCHI PER OCCHIO DENTE PER DENTE . Infatti chi ha pronunciato queste sante parole Dio o Mosè ? Alla base dei dieci comandamenti c'è solo e soltanto un stesso concetto. Quello su espresso.

Infatti san paolo dice in tutte le sue lettere che la legge è buona ,ma la legge non salva . Anche Gesù Cristo dice la stessa cosa : "non sono venuto a cambiare un solo jota della legge ! " (Matteo ) .
Come la mettiamo ?
La spiegazione è solo una : la legge morale va osservata e fatta osservare sul piano sociale perchè non salva l'individuo dove è necessaria la fede . Anzi Gesù Cristo non è venuto a capovolgere il concetto di " OCCHIO PER OCCHIO DENTE PER DENTE " proclamato dal Padre nel vecchio Testamento . Lo ha capovolto solo per la Chiesa,la comunità di fede , per l 'individuo che cerca la salvezza , GIAMMAI per la società civile e per una comunità nazionale .


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Pellegrino
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Stai 'deviando' e forse non conosci bene le posizioni di Copertino..
😉

in ogni caso... cito Martinez:

"Quello che scrive Luigi Copertino dimostra come la domanda cruciale dei nostri tempi sia sempre quella: per la prima volta nella storia, sta nascendo un unico impero mondiale, con un dominio senza precedenti non solo di tipo militare, ma anche sulle coscienze delle persone. E quindi - per usare una metafora cristiana - ci chiediamo, l'Impero americano è il Regno di Dio o il Regno dell'Anticristo?

È una domanda di enorme importanza. Una domanda che spacca tutti i fronti, e alla fine divide soprattutto le persone coerenti dagli opportunisti di ogni sorta e risma. "


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Affus
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Stai 'deviando' e forse non conosci bene le posizioni di Copertino..
😉

in ogni caso... cito Martinez:

"Quello che scrive Luigi Copertino dimostra come la domanda cruciale dei nostri tempi sia sempre quella: per la prima volta nella storia, sta nascendo un unico impero mondiale, con un dominio senza precedenti non solo di tipo militare, ma anche sulle coscienze delle persone. E quindi - per usare una metafora cristiana - ci chiediamo, l'Impero americano è il Regno di Dio o il Regno dell'Anticristo?

È una domanda di enorme importanza. Una domanda che spacca tutti i fronti, e alla fine divide soprattutto le persone coerenti dagli opportunisti di ogni sorta e risma. "

l' impero americano è l' Impero dell' Anticristo, perchè formato di materiale tossico.


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Pellegrino
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detto questo, Copertino ha ragione....


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Affus
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detto questo, Copertino ha ragione....

Ti sbagli , sanno fare delle critiche molto appronfondite , poi bisogna vedere come costruisce sia Luigi Copertino sia Domenico Savino .
Tutti e due mi sembrano degli anarchici perchè credono a un loro vangelo e questo gli vieta di prendere posizioni precise .
Si sentono dei profeti ma non dimentichiamo che alcuni profeti ,ad esempio geremia , fu accusato di disfattismo e imprgionato perchè chiedeva la completa resa alll invasore ; erano persone molto inserite in una visione anche se scomoda . Ecco, sanno fare delle buone analisi nel smascherare certe posizioni di cristiani impegnati, a volte a ragione ma spesso a torto, perchè per loro ci deve essere per forza un peccato quando ci si impegna . Chi mette le mani nella pasta si sporca per forza . C'è un articolo di Domenico Savino dove lui dice che la politica è per forza una cosa sporca e dove parla di Dostoevsky . Come nella lettera di Don Milani al comunista : " noi ti portiamo al potere , poi ci allontaniamo subito perchè sappiamo che tu farai le stesse cose dei tuoi nemici al più presto, quelli che abbiamo abbattuto insieme ." C'è un pessimismo di fondo e credono che questo derivi dal vangelo a cui si ispirano . Per me si sbagliano di grosso .


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