Una questione di op...
 
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Una questione di opportunità politica


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
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Certo se i libri me li fossi portati a Roma non mi dondolerei sul divano come faccio. Avrei consegnato questi due pacchi direttamente negli uffici della casa editrice, e adesso non mi troverei a tagliare il corridoio avanti e indietro guardandomi i piedi con la mano sulla faccia, pensieroso: ci vado o non ci vado alla fiera del libro? Sì, sarei dovuto tornare indietro e riprenderli i libri, ero già fuori Milano, molto fuori Milano quando mi sono ricordato, ma sarei dovuto tornare indietro, indubbiamente, perché penso che il Salone del Libro di Torino sia giusto boicottarlo e non andarci, penso che partecipare significhi silenziare la realtà, non considerarla, macchiarsi di complicità nei confronti di uno Stato – Israele – che da sessant’anni terrorizza indisturbato il sonno di un popolo, quello palestinese.

Comunque quei libri devo restituirli entro il 10 maggio: ci occorrono per sabato mi hanno detto, puoi portarceli alla fiera del libro. E io non lo so se andare, devo ancora pensarci. Sistemo la caffettiera sul fuoco e mi siedo nuovamente sul divano. Aspetto. E intanto che aspetto mi dico che il Salone del Libro di Torino è assurdo dedicarlo allo Stato di Israele, è ridicolo, non ci vedo altro che ignoranza e malafede. È una questione di opportunità politica, quasi me ne convinco: opportunità politica mi ripeto.
Mentre bevo il mio caffè, l’ospite d’onore del Salone 2008 continua l’assedio nella striscia di Gaza, i suoi militari costringono un milione e mezzo di palestinesi dentro un recinto spinato: nessuno può uscire e nessuno può entrare.
Io non lo so quindi cosa fare.
Ci vado?
Non ci vado?
Devo solamente consegnare questi libri in effetti, due scatole colme di libri e lo devo fare il 10 maggio, così mi hanno detto: ci vediamo sabato 10 all’ora di pranzo.
E se la consegna avvenisse in un luogo neutrale? Che ne so, possiamo vederci al Colle della Maddalena. Anche il destinatario dei libri, l’editore, pure lui ne avrebbe fatto a meno di partecipare a questa fiera: solo che sai, ci siamo capiti mi ha detto, è la fiera più importante questa, non possiamo mancare; comunque va bene, ci possiamo vedere alla Maddalena.
Quando chiudo il telefono mi rimetto sul divano, e dalla finestra entrano rumori di primavera.
Io al Salone del Libro non ci vado.
Io vado a Torino.

Colle della Maddalena, si domina tutta Torino da qua su. I due pacchi con i libri sono nel bagagliaio della macchina: siamo prigionieri, non ci fanno uscire, ci sentiamo nei prossimi giorni mi ha detto l’editore.
Dalla radio giungono i resoconti dell’assedio: i manifestanti impediscono che al Salone del Libro si possa entrare o uscire. Così, anche solo per un giorno, qualcuno saprà come si vive a Gaza. Questo recita il comunicato.

Decimo Cirenaica
Fonte: www.opifice.it
Link: http://www.opifice.it/index.php?option=com_content&task=view&id=480&Itemid=54
8.05-08


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