- USA contro Strada: ko 2° round –
a cura di Paolo De Gregorio – 12 aprile 2007
Una cosa bisogna sempre ricordarsi, se ci si vuole mettere di traverso alle strategie americane, che si gioca pesante, senza quartiere, senza etica né morale, con strategie psicologiche e mentitori di professione, con prove false inventate a tavolino, con la corruzione e il controllo di governi fantoccio, con lo strapotere mediatico, con i rapimenti e le torture.
Non c’è spazio per volenterosi, ingenui, idealisti. L’unica legge che viene riconosciuta e praticata dagli Usa è quella della forza e anche ai loro servili alleati impongono di non trattare nel caso esistano dei prigionieri, come dimostra la vendetta criminale contro l’auto che riportava la giornalista Sgrena in patria, con l’uccisione di Calipari.
Un idealista come Strada può permettersi anche di ignorare in quali luride fogne si fa la politica internazionale e accettare generosamente ed ingenuamente una mediazione che gli fu richiesta da Prodi e D’Alema, ma questi due navigatori di lungo corso della politica si sono rivelati particolarmente cinici e pilateschi usando Strada in quanto sapevano benissimo che affidarsi ai servizi segreti italiani e americani significava un bliz militare con Mastrogiacomo morto.
E una volta ottenuto lo scopo della liberazione del giornalista hanno lasciato solissimo Gino Strada, da offrire alla vendetta Usa, che ha ottenuto di cacciare Emergency dall’Afghanistan quale scomodo testimone dei massacri della coalizione occidentale, con la falsa accusa di collateralismo con i terroristi.
Un bel piattino servito freddo, in perfetto stile CIA e catto-comunista, una ciliegina sulla torta di una missione di “pace”!
Paolo De Gregorio