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Zali: Ticinesi tenete duro!


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Claudio Zali: "Ticinesi, tenete duro! La politica degli amici degli amici e' finita"

di Claudio Zali (*) - 17 novembre 2014

Care amiche e cari amici leghisti, care e cari simpatizzanti, cari Giovani leghisti, esattamente un anno fa, subito dopo l'investitura, mi ero espresso con queste parole: "sono un apprendista, mi rendo conto di arrivare in circostanze sfortunate (**) senza essere passato al vaglio delle votazioni. Comincio il lavoro con grande motivazione e con la voglia di fare bene".

Quando mi e' stato chiesto dai vertici della Lega di assumere la carica di ministro non ho esitato un solo attimo. Perche' per me e' un vero onore poter rappresentare la Lega in Consiglio di Stato.

Da giudice a Ministro: un nuovo punto di partenza

Non mi accontento dei traguardi raggiunti: nella vita vedo solo punti di partenza e di ripartenza. Ho accettato questa sfida con entusiasmo, consapevole di trovarmi ad un nuovo punto di partenza della mia vita.

Al servizio del cittadino

Da sempre mi riconosco nel valore del senso di giustizia. Esiste quindi un nesso diretto tra il mio passato in veste di giudice ed il mio presente da ministro: ho a cuore la tutela dei diritti del cittadino e l'agire nel rispetto della legalita'. Da uomo di legge, dodici mesi fa ho deciso di dare un diverso contributo alla comunita', intraprendendo una nuova strada, un cammino politico, nell'accezione piu' piena del termine "politico", ovvero al "servizio del cittadino". Ho quindi assunto un delicato impegno che comporta grandi responsabilita', raccogliendo l'eredita' del compianto Michele: rappresentare i ticinesi e le loro necessita'.

Niente promesse: solo fatti concreti

Credo che il ruolo di un ministro non si esaurisca con l'ascolto, il dialogo con i colleghi di Governo e con i membri del Parlamento, il confronto, la discussione. Occorre anche e soprattutto agire. E quando le intenzioni sono buone, dettate dal buon senso e dalla necessita' di operare per il bene comune, e lo affermo senza alcuna presunzione, difficilmente si sbaglia. Certo, decidere espone chiunque inevitabilmente a delle reazioni non sempre positive. Il rischio e' che l'opinione pubblica si divida, perche' non e' facile accontentare tutti. E poi, troppo spesso, anche il nostro panorama politico e' caratterizzato, oltre che da critiche (il piu' delle volte sterili) rivolte ai propri avversari, anche da promesse che difficilmente verranno mantenute. E, prevedibilmente, soprattutto in campagna elettorale, queste stesse promesse, che a posteriori spesso si riveleranno "missioni impossibili", si sprecano, con il solo intento di illudere ed abbagliare l'elettore. Ma il cittadino non e' ingenuo, anzi. E questo genere di politica, lasciatemelo dire, proprio non mi appartiene. Il mio modo di fare politica ha quale fulcro l'azione, meditata, ma sempre d'azione si tratta. Ovvero: niente promesse, soltanto azioni concrete. Perche', come ho avuto modo di dire recentemente rivolgendomi ai Giovani Leghisti, la politica delle cadreghe, degli appalti, degli amici degli amici, e' finita.

I progetti che ho presentato al Governo e al Parlamento in questo primo anno da Consigliere di Stato, unitamente a quelli attualmente in fase di realizzazione, potranno essere portati a termine unicamente se gli elettori mi concederanno l'opportunita' di proseguire nel mio lavoro. Potremo cosi' raccoglierne i frutti, e a beneficiarne saranno tutti i cittadini.

12 mesi in Consiglio di Stato

Sono numerosi i temi che ho affrontato in questo primo anno da ministro del territorio. Alcuni erano nel cassetto da tempo, altri sono nati cammin facendo, altri ancora stavano a cuore a chi mi ha preceduto in questa carica. Penso ad esempio al lavoro sui padroncini, avviato dal compianto Michele, ma anche a quello relativo al principio di causalita' nella copertura dei costi dello smaltimento dei rifiuti, all'ecotassa sui frontalieri, fino alla proposta di revisione della Legge sulle commesse pubbliche per favorire l'economia ticinese. Ma il progetto che attualmente considero prioritario, a cui sto lavorando fin da febbraio, e' il piano sulla mobilita' sostenibile.

Mobilita' sostenibile: un cambiamento che necessita del contributo di tutti
Poche migliaia di veicoli in meno possono fare la differenza tra una situazione inaccettabile ed una sopportabile. Da diversi anni ormai, in Ticino si registra, come nel resto della Svizzera e in molti altri Paesi, un notevole aumento della domanda di mobilita'. Dal 1995 ad oggi, sulle nostre strade circolano 80mila veicoli in piu': in totale 212'000 lavoratori, di cui 63'000 frontalieri. Il grado di occupazione medio di un veicolo e' di 1.1 occupanti per automobile. Sono ben 230'000 i movimenti quotidiani registrati in entrata e in uscita da Lugano. Le condizioni di viabilita' e vivibilita' sono di fatto diventate insostenibili. E' quindi arrivato il momento di agire concretamente. La mia strategia per una mobilita' sostenibile, focalizzata sugli spostamenti casa-lavoro, prevede risposte coordinate a una situazione non piu' accettabile.

Determinante e' la collaborazione con gli attori interessati, istituzionali e privati, quali Enti locali, Commissioni regionali dei trasporti ed associazioni di categoria. Una strategia questa che ha quale scopo lo sviluppo ed il consolidamento di un comportamento e di abitudini sostenibili. Tutto questo sara' possibile ed attuabile soltanto con il concreto contributo di tutti i cittadini. L'uso piu' virtuoso di tutti i vettori di trasporto portera' benefici per tutti. Perche' i nostri obiettivi non sono una crociata contro il traffico veicolare individuale ne' tantomeno intendono ostacolare il mondo economico, ma mirano a ricondurre i picchi di traffico, in particolare nel Mendrisiotto e nel Luganese, a livelli di sostenibilita'.

Il Ticino di domani

Occorre preservare e valorizzare il Ticino di domani. D'altronde e' un orientamento che ora ci arriva chiaro dalla legislazione federale e dal voto popolare. Il problema del Canton Ticino e' noto: col 15% di fondovalle e l'85% di zona montagnosa, il 90% delle persone e delle attivita' si concentrano in questo 15% di fondovalle. E' quindi necessario individuare degli equilibri. Il popolo svizzero ha inviato un segnale approvando la nuova Legge sulla pianificazione del territorio: non si puo' continuare ad occupare senza limiti lo spazio libero con nuove costruzioni. L'edilizia cosi' come la crescita della popolazione, devono trovare soluzioni compatibili con il rispetto del territorio. Se del caso, innalzando le costruzioni esistenti, ingrandendole o ristrutturandole. Ma non e' piu' concepibile proseguire, nella misura che si e' vissuta finora, nell'opera di sfruttamento del territorio per l'edificazione, sia essa abitativa, commerciale o industriale. Non ci sono piu' molti spazi perche' il territorio gia' in passato era limitato, la popolazione negli anni e' cresciuta, le esigenze si sono moltiplicate e adesso questi equilibri sono in pericolo.

Questo sono io

Come ebbi modo di dichiarare da queste colonne esattamente un anno fa, vorrei dire ai ticinesi di continuare a tenere duro, perche' ci sono ancora molte sfide importanti da affrontare. Ed io sono a loro completa disposizione per continuare a lavorare e aiutare a risolvere i loro problemi. Approfitto dell'opportunita' concessami per ringraziare tutti coloro i quali, attraverso una stretta di mano, lettere, email e telefonate, mi esprimono il loro personale sostegno. Vi sento vicini e sono orgoglioso di potervi rappresentare in qualita' di ministro della Lega.

Al contrario di cio' che
di solito accade in campagna elettorale, anziche' promettere, continuero' ad agire in maniera coerente, facendo del mio meglio e avendo sempre quale obiettivo il benessere dei ticinesi. Perche', che piaccia o meno, questo sono io. Concludo con le parole che pronunciai in occasione della mia prima intervista video in qualita' di ministro:

"Le persone non devono cercare di essere chi non sono, ma farsi apprezzare per quello che sanno essere."

Se avro' agito bene, sarete voi a stabilirlo, assumendo il ruolo di giudice del mio operato. E so che esprimerete il vostro voto coscienti del fatto che la politica delle cadreghe, degli appalti, degli amici degli amici, e' finita.

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(*) Consigliere di Stato, cioe' membro del governo cantonale, dirige il Dipartimento del territorio
(**) l'improvvisa morte del Consigliere di Stato Michele Barra, di cui Zali ha preso il posto


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