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Zuckerberg, l'uomo che ha ucciso l'anonimato può girare


Tao
 Tao
Illustrious Member
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La luna di miele romana di Mark Zuckerberg già appartiene alla leggenda. La prima prova visibile è rimbalzata su Twitter attraverso una foto che potrebbe essere stata scattata a chiunque. È stato beccato alla cappella Sistina con a fianco la neosposa Camilla Chan. Indossa la solita maglietta grigiastra che compare in ogni sua iconografia ufficiale.

Lo svagato e geniale eroe digitale qui parrebbe impegnato nel più convenzionale dei viaggi di nozze possibili. Chi li ha riconosciuti si è stupito che i due sposi non avessero la scorta. Sembra impossibile che un fanta-miliardario come lui non abbia l’ombra di un guardaspalle, quando a un qualsiasi nostro parlamentare, per far la spesa all’ Ikea, ne servono almeno tre e ben armati.

Nella sua fugacissima vacanza romana Zuckerberg ha confermato che nell’apparire continua ad ostentare una linea di vita congelata nell’estetica di basso profilo, la stessa di quando era uno studente squattrinato di Harvard. Questo vezzo non gli ha fatto venire in mente che forse, quella visita a Michelangelo, avrebbe potuto farla anche in forma più privata ed esclusiva. Con 2.000 euro poteva permettersi anche il fuori orario, destinato ai singoli come ai gruppi.

Così il massimo profeta della condivisione della propria vita con migliaia di altre sconosciute, entra, suo malgrado, nel circuito dei media, per la segnalazione di un social network. Ma non è il suo Facebook, ma Twitter, che ne è il guizzante e ascetico principale antagonista.

Sembra ancor più un contrappasso il fatto che l’ideatore del «libro delle facce» sia stato identificato per una sfocatissima foto che di lui (e consorte) riprende miseramente le terga, una furtiva foto scattata con uno smartphone, circostanza che a sua volta accentua una singolarità. Potremmo azzardare l’ipotesi che tutto ciò potrebbe rappresentare una strategia di viral marketing anticipatorio; in contemporanea della paparazzata 2.0 «de noantre», le agenzie hanno rilanciato ieri la notizia, di fonte «New York Times», che Zuckerberg si stia segretamente attrezzando per mettere a punto, guarda caso, il proprio Facebook-smartphone, che potrebbe esser messo in commercio entro un anno.

Ma forse l’unica realtà è che Mark Zuckerberg, l’uomo che ha sterminato il concetto di anonimato, si può permettere di viaggiare in totale incognito. Per colmo di assurdità il dio delle facce ha una faccia così poco nota, che di lui si è accorto solo un tipo armato di telefonino. Se qualsiasi sotto-meteorina avesse fatto lo stesso «love tour», assieme al suo tronista di fascia bassa, di sicuro sarebbe stata all’istante spiaccicata in foto cubitali, al posto d’onore nella mollettiera portariviste dell’area gossip delle nostre edicole.

Gianluca Nicoletti
Fonte: www.lastampa.it
29.05.2012


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