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Ancora Vajont, ma dalla BBC

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Due giorni or sono é apparso questo articolo sul sito BBC World.

Ritengo possa interessare qualcuno, anche per vedere come trattano questo genere di cose, porta anche delle belle fotografie. Una delle quali ritrae una bambina sopravvissuta all'ospedale mentre riceve la visita di una persona che a me sembra essere la Principessa Beatrice di Savoia (ne sono quasi sicuro).

Ho tradotto la prima parte, spero decentemente.

La seconda riferisce il racconto della bambina sopravvissuta di cui sopra, se interessa la traduzione battere un colpo.

http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-24464867

Italia anniversario del Vajont: notte dello "tsunami".

Cinquant'anni or sono gli italiani diffusero la notizia di un disastro di proporzioni Bibliche. In un solo colpo - in una valle Alpina a nord di Venezia - 2.000 persone sono state uccise, intere comunità spazzate dalla faccia della terra. Fu, secondo l'Unesco, agenzia Scientifico Culturale delle Nazioni Unite, uno dei peggiori disastri ambientali di tutti i tempi causati dall'uomo.

L'iscrizione del monumento ai caduti nel cimitero della piccola città auspicava che il sacrificio di quelli che morirono combattendo per la loro patria non sarà (sarebbe stato, ndt) mai dimenticato.

Guardate oltre (il cimitero, ndt), verso est attraverso la valle del fiume Piave, e vedrete una grande diga bianca, alta nella spaccatura di una stretta gola, la sua superficie di cemento riflette i raggi del sole al tramonto. La diga si chiama Vajont. Ed é anch'essa una sorta di monumento alla memoria.

Quando fu costruita, era la diga di questo tipo più alta al mondo, per imbrigliare le acque di un piccolo torrente di montagna e creare un lago nell'intento di produrre energia elettrica per il miracolo economico postbellico del nord Italia. Ma gli ingegneri ed i geologi ignorarono gli avvertimenti dei residenti che il terreno era instabile e che la loro opera aveva provocato movimenti sismici.

Sul tardi la sera del 9 ottobre 1963, un grande tratto della parete della montagna, della grandezza di una piccola città e della profondità di 400 metri, si staccò .

Quarantacinque secondi dopo, ad una velocità di 100 km/h, piombò nel lago artificiale, provocando uno tsunami che salì 200 metri sopra la diga prima di precipitare verso Longarone, (che era, ndt) sulla sua traiettoria.

Il muro d'acqua spinse in avanti una massa d'aria a precederlo, fu più potente della bomba di Hiroshima. Talmente forte che, infatti, quasi tutte le vittime furono trovate denudate, i loro indumenti furono strappati dallo scoppio.

Le granulose foto in bianco e nero del giorno dopo mostrano un paesaggio lunare, una valle ripulita priva di vita. I sopravvissuti - come i soccorritori - appaiono minuscoli, attoniti, insignificanti.

La diga si salvó ma l'80 % degli abitanti di Longarone e dei villaggi satelliti no. In tutto, circa 2.000 persone si sa essere morte - ma il totale esatto non sarà mai conosciuto.

Solo 30 dei bambini di Longarone sopravvissero, Una di questi Michela Colletti, aveva 12 anni all'epoca. Perse i genitori, una sorella e la sua nonna. Fu identificato solo il padre. Adesso, promuove una campagna intesa a ricordare le vittime e la lezione impartita.

Grazie per questo articolo.
Non sapevo del nuovo cimitero con quelle strane lapidi e senza data di nascita, solo con gli anni, se vedo bene. Chissà poi perchè non si possono portare fiori.
Nell'articolo non capisco bene cosa si intenda per:
"Today every victim has his or her own headstone but they bear no relation to the remains that lie beneath."
I resti non sono sepolti sotto la lapide forse?

@ mosmaiorum

Si giusto: " Attualmente ciascuna vittima ha la sua (al maschile e al femminile,ndt) lapide ma non c'é relazione con i resti ivi sepolti (distesi sotto, ndt). "

In sostanza la signora Coletti lamenta, che con la costruzione di questo nuovo cimitero, si siano volutamente rese "ignote" anche le vittime che, all'epoca, avevano potuto essere riconosciute e che prima, sepolte in un cimitero "all'italiana", erano contraddistinte da foto ed altri piccoli segni di affetto. Suo padre é tra questi ed ora lei non sa quale sia la sua tomba.

Credo si tratti di ordinaria ed inqualificabile "dittatura degli architetti" (questo lo dico io).

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