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Arresti No Tav: appello alle Autorità competenti

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“Premesso che le indagini erano legittime e doverose perché i reati vanno accertati e perseguiti come impone la legge …… la cattura per questi reati non è obbligatoria. Si poteva procedere contro gli indagati in stato di libertà”. Così scrive sul Corriere della Sera l’ex giudice Livio Pepino.

L’appello che sottoscriviamo vuole richiamare l’attenzione sulla inutile ingiustizia perpetuata con gli arresti effettuati la scorsa settimana per le manifestazioni no Tav della scorsa estate, affinché le persone arrestate vengano immediatamente rimesse in libertà.

Se fosse vero, come sostiene il giudice Caselli, che le condotte individuali di ogni singolo imputato sono state valutate in base a specifici reati, l’arresto non avrebbe alcuna giustificazione in quanto la reiterazione del reato dovrebbe prevedere il concorso ad una strategia collettiva di nuove manifestazioni e nuove violenze, che prescinderebbe dalla volontà dei singoli.
Così facendo si ottiene, da un lato di criminalizzare tutto il movimento, cosa che lo stesso Caselli dice di voler escludere, e dall’altro di sostenere implicitamente un concorso di reato, che viene invece negato nelle indagini. È sbagliato considerare allo stesso modo isolate reazioni di rabbia dei singoli e condotte aggressive organizzate: bisogna evitare di sovrapporre questioni di ordine pubblico proprie della polizia alle indagini e ai giudizi della magistratura.

La custodia cautelare in carcere non è in questo caso giustificata in alcun modo: per indubbie ragioni di diritto; per ragioni di civiltà che dovrebbero portare ad evitare sempre, ove possibile, il carcere preventivo e la traumatica e mortificante esperienza della privazione della libertà; e per ragioni politiche che dovrebbero consigliare molta prudenza verso iniziative che vengono interpretate come volontà di criminalizzazione dei movimenti di protesta in un momento in cui esistono gravi ed oggettive situazioni di tensione e disagio sociale.

Per questo chiediamo che tutti gli arrestati vengano subito rimessi in libertà in attesa che le autorità giudiziarie svolgano liberamente il loro compito con giusti processi basati su specifici fatti per ciascun indagato senza alcuna volontà punitiva e intimidatoria dei movimenti di protesta.

per adesioni scrivere a: [email protected]

via http://www.aldogiannuli.it/
1.02.2012

Che poi era quello che si diceva fra di noi appena appresa la notizia degli arresti.

Siamo tutti magistrati? 😯

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