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Bomba TSAR -

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30 ottobre 1961, fu definito "il giorno in cui la Terra fu uccisa". La "Bomba Tsar - Fine del Mondo" è realmente esistita ed è stato il più potente ordigno termonucleare (all'idrogeno) mai sperimentato dall'uomo sulla Terra. Fu costruito in Unione Sovietica nel 1961, su comando del Pcus, da un gruppo di lavoro capeggiato da militari e dal fisico Andrej Dmitrievič Sakharov, in poco più di 15 settimane.

Il nome in codice dell'ordigno era Big Ivan. Al confronto, tutti gli altri esperimenti termonucleari effettuati delle altre potenze negli anni ‘60, sembrano mingherlini! Il potere esplosivo della bomba Tsar fu di 57 megatoni circa (altre fonti affermano, fra i 62 e i 90 megatoni), ovvero oltre 3.800 volte quello della bomba nucleare sganciata su Hiroshima. È stato calcolato che se fosse stata lanciata su Londra, la Tsar avrebbe distrutto ogni cosa nel raggio di 30 km e incendiato tutto ciò che si fosse trovato entro 90 km dal luogo dell'esplosione.

Inizialmente si pensava di realizzarla con una potenza di 100 megatoni ma, per evitare di "bucare" l'atmosfera terrestre (e non solo per un eccessivo fallout nucleare) fu poi ridimensionata a 57 megatoni. La bomba fu sganciata il 30 ottobre 1961 alle ore UTC 8:32 (11:32 ora di Mosca) da un aereo ad alta quota (un Tupolev 95, il pilota del quale divenne poi eroe nazionale) nella baia di Mityushikha, sull'isola di Novaja Zemlja, a nord del Circolo Polare Artico, precisamente alle coordinate 73.85° Nord e 54.50° Est.

La Tsar fu fatta esplodere a 4mila metri dal suolo con l'ausilio di un gigantesco paracadute per frenarne la caduta e quindi consentire al velivolo di allontanarsi indenne. La sfera di fuoco nucleare fu di 4,6 Km e la nube a fungo risultante dall'esplosione raggiunse un'altezza di 60 km mentre l'onda d'urto fece tre volte il giro del mondo impiegando per il primo "circuito" 36 ore e 27 minuti). Ci fu anche un black-out delle comunicazioni radio in tutto l'emisfero settentrionale. Tuttavia, contrariamente a quanto si può pensare, quella della Tsar fu un'esplosione "molto pulita" ed efficiente in quanto trasse oltre il 97% della sua potenza dalla fusione termonucleare. Tale test fu preceduto il 9 agosto 1961 dalla dichiarazione di Khruscev nella quale affermava che l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche era in grado di costruire e intendeva sperimentare una superbomba da 100 megatoni, scatenando forti proteste internazionali.

A tali dichiarazioni seguirono il 16 gennaio 1963 le rivelazioni fatte a Berlino Est, sempre dallo stesso Khruscev, del possesso di una bomba di quel tipo da parte dell'Unione Sovietica. Un simile ordigno, se testato sulla superficie terrestre, aprirebbe nella roccia un cratere profondo oltre 100 metri e largo quasi 3 km, con un "fungo" di 14 km di diametro. In realtà si è calcolato che l'esplosione fu di circa 50 megatoni (circa 2.1×10 alla 17ma potenza in joule oppure 5.3×10 alla 24ma potenza in watt), quasi 4mila volte più potente delle bombe sganciate dagli Usa su Hiroshima e Nagasaki il 6 e il 9 agosto 1945.

La riduzione di potenza della Tsar si ebbe perchè dal progetto iniziale di bomba a tre stadi (fissione-fusione-fissione) si passò ad una bi-stadio (fissione-fusione), sostituendo il terzo stadio di uranio con uno di piombo. Ciò ridusse enormemente il fallout radioattivo visto che il 97% dell'energia liberata fu derivata dalla fusione e solo il 3% dalla fissione. Big Ivan fu definito il test nucleare più pulito mai effettuato sulla Terra. Se invece fosse stata esplosa come una bomba da 100 megatoni, questo avrebbe potuto aumentare il fallout radioattivo di tutti i test mai effettuati sulla Terra del 25 %. La bomba sovietica Tsar pesava 27 tonnellate, era lunga 8 metri e aveva un diametro di 2 metri. Fu sganciata con un paracadute dalla quota di 10.500 metri. La bomba esplose a circa 4mila metri d'altitudine, il lampo termonucleare fu visibile a mille chilometri di distanza.

L'onda d'urto fece il giro della Terra tre volte e lo shock sismico era ancora misurabile al terzo giro del globo. Per circa un'ora ci fu un blackout completo delle comunicazioni, il fungo atomico salì per 60 Km nell'atmosfera e nel raggio di centinaia di chilometri furono bruciate tutte le case di legno, mentre gli effetti termici si avvertirono sino a 270 Km di distanza con ustioni di terzo grado. Solo una speciale vernice termoisolante permise al Tupolev 95, il quale al momento dell'esplosione si trovava già a 45 Km di distanza, di non esplodere a causa dell'effetto termico.

La bomba in realtà non aveva alcun scopo militare, visto che un ordigno di tale potenza non aveva specifici usi tattici. Fu sperimentata solo come azione dimostrativa delle capacità tecnologiche dell'allora impero sovietico e del suo leader Nikita Kruscev. La bomba non aveva impieghi pratici visto che era troppo pesante per essere trasportata da un missile balistico e inoltre un aereo che avesse voluto sganciarla su una città del nemico sarebbe stato facilmente abbattuto prima ancora di violare lo spazio aereo nemico. I "figli" della Tsar Bomba furono le testate Mirv dei missili balistici intercontinentali (Icbm). Andrej Dmitrievič Sakharov, fu poi insignito del Premio Nobel per la Pace.

"L'onda d'urto fece il giro della Terra tre volte e lo shock sismico era ancora misurabile al terzo giro del globo. Per circa un'ora ci fu un blackout completo delle comunicazioni, il fungo atomico salì per 60 Km nell'atmosfera e nel raggio di centinaia di chilometri furono bruciate tutte le case di legno, mentre gli effetti termici si avvertirono sino a 270 Km (..)"
...che vale quanto pisciare nella borraccia che poi si porta con sè in vista di un lungo cammino.

Spavalderie di gente profondamente malata che nell'URSS abbondava dal 1917 ai nostri anni '90 compresi. Poi, non so come, la malattia è migrata negli USA dove tutt'ora prospera.

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