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dibattito su Grecia-UE-Euro

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Daniela Fabello e' una giornalista del TG che non se la tira. Ha un tono un po' disilluso, ma cordiale. Siccome e' estate le hanno rifilato la conduzione dei dibattiti politici estivi della rubrica 60 minuti. Ci sono tutto l'anno, ma d'estate e' piu' difficile raccogliere i soliti quattro gatti che dibattono davanti alle telecamere. E ci s'immagina che dietro allo schermo siano pochini anche i curiosi, poiche' in altre faccende estive affacendati.

Comunque sia ieri e' andato in onda un bel dibattito sul tema Grecia-UE-Euro.
In studio pochi personaggi: 2 economisti accademici, il giornalista economico piu' acuto della Svizzera e il rappresentante della comunita' greca in Ticino, un medico che qui abita e lavora.

Ne e' scaturito un dibattito strano: tutti sembravano d'accordo essenzialmente: l'Euro e' una calamita', l'UE pure. L'astante greco, visibilmente sostenitore di Syriza, mette in evidenza la non esistenza di un'alternativa di peso al governo attuale, gia' di per se' un raffazzonamento di partiti e partitini diversi fra loro. Secondo lui Tsipras e' l'unico politico greco in grado di intraprendere le riforme di cui il paese ha disperatamente bisogno.

Aleggiava sopra il dibattito uno spirito strano, uno spiritello. piuttosto silente ma che lasciava intendere una cosa: il Grexit era forse la soluzione migliore. Ma chi l'ha proposto, eh? Accipicchia e' stata una proposta tedesca.

Invece si capiva benissimo l'opinione di Alfonso Tuor, che da tempo canta la canzone del disastro UE. Sul reale contenuto delle misure appena accordate a Bruxelles dice chiaramente la sua: sono misure pro armatori greci. Sono loro, in quanto proprietari non solo delle barche ma anche delle banche greche, che incasseranno gli aiuti. Gia' pagano tasse ridicole, ora li inondano pure di miliardi, con la benedizione di tutti i leader UE. In cambio fan tirare ulteriormente la cinghia ai poveracci.

Per chi fosse interessato, il dibattito fra gente che mastica economia e un greco ben informato puo' essere rivisto qui, su RSI/LA2:
http://www.rsi.ch/play/tv/60-minuti/video/grecia-ultima-spiaggia-in-un-mare-di-debiti?id=5664109
Il tono generale e' cordiale, decisamente estivo.

Questa UE e l'euro escono a pezzi: dei quattro gatti in studio, nemmeno un cane pro questa UE o pro Euro. Molto sintomatico sullo stato di salute di entrambi. Specialmente l'euro vien fuori con una diagnosi stile morbo mortale. Tutto questo sulla rete televisiva pubblica notoriamente fortemente sbilanciata a sinistra e pro UE. Mica male , eh.

Recentemente ho assistito meravigliato a uno spezzone di un programma su una TV locale (TV7) dove c’era un dibattito del genere di quello illustrato da Vic, sulla questione greca e sull’Europa. Ebbene, nonostante vi fossero in studio persone di diverso orientamento politico, il giudizio univoco era quella che l’Euro fosse una trappola, dalla quale uscire il prima possibile. Un economista ha addirittura affermato che non c’era neanche bisogno di fare discussioni sulla situazione economica dell’Italia, in quanto la nostra adesione all’U.E. è anticostituzionale, e questo taglia la testa al toro (dico “addirittura” non perché la cosa non sia vera, anzi, quanto per il fatto che queste parole siano uscite dalla bocca di un economista)!
Non solo, con mio grande stupore anche i telespettatori che telefonavano da casa sembravano piuttosto informati. Questo vuol dire che nonostante i media mainstream facciano di tutto per mantenerci all’oscuro di tutte le manovre di “palazzo” – o per meglio dire dei vari “palazzi” distribuiti in giro per il mondo, da New York a Bruxelles, passando per Berlino e Londra – qualche brandello di verità alla fine arriva!
Penso che noi che siamo fra i pochi “fortunati” a capirci qualcosa di più, dovremmo cercare di far uscire la nostra voce da questi ambienti di nicchia nei quali ci ritroviamo – siti web, stampa e TV alternativi – per approdare ogni volta che si presenta l’occasione sui media generalisti. Queste incursioni – attraverso i “commenti” da postare sui giornali online, con telefonate in studio durante i dibattiti, assillando i giornalisti durante le “dirette” in esterna – devono servire a lanciare un messaggio, non tanto al pubblico quanto a chi sta nei piani alti, del tipo: “Essi sanno!”

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