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I capitali evasi (e ripuliti) rimangono all’estero, altro...

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A dicembre 2009, il Governo, attraverso il Ministero dell’Economia, ha reso noto che, relativamente allo scudo fiscale, ovvero la legge che ha permesso di regolarizzare i capitali illecitamente portati all’estero, si sono registrati i seguenti risultati:

«95 miliardi di euro è il volume delle operazioni. Su questo volume, il 98% è fatto da rimpatri effettivi in Italia e vale "ben oltre i 6 punti di Pil"»

«Sono numeri che marcano uno straordinario successo segno di forza della nostra economia e di fiducia nell'Italia. E anche di intelligenza»

Accostare i termini “fiducia”, “intelligenza”, “straordinario successo” ad una legge discutibile che, di fatto, ha favorito banche ed evasori - criminalità organizzata inclusa - danneggiando la parte sana del nostro paese e prima di tutto i cittadini onesti, è quantomeno inopportuno.

Detto questo, la notizia positiva su cui è stata posta molta enfasi consiste nel sostenere che circa 93 miliardi di euro sarebbero stati immessi nel circuito economico Italiano, in seguito al rimpatrio effettivo di capitali.

Ma cosa vuol dire rimpatrio effettivo?

I “rimpatri effettivi”, consistono di rimpatri veri e propri e di “rimpatri giuridici” i quali, analogamente a quanto avviene per le regolarizzazioni, non comportano alcun disinvestimento di attività estere, come evidenziato da Maria Cecilia Guerra in un articolo pubblicato su La Voce.

Questo è il gioco di parole che è stato usato strumentalmente da chi, rappresentando le Istituzioni, dovrebbe essere trasparente davanti ai cittadini, invece di ingannarli continuamente, con la complicità dei principali telegiornali che si sono guardati ben dallo spiegare la differenza tra i due termini.

I capitali realmente rientrati in Italia, ovvero quelli liquidati, sono limitati a circa 34,9 miliardi di euro, il 41% del totale, mentre i “rimpatri senza liquidazione e regolarizzazioni”, ovvero quelli rimasti all’estero, sono pari a 50,2 miliardi di euro per un totale di 85,1 miliardi di euro (al netto di alcuni beni patrimoniali e delle operazioni secondarie che portano l’importo complessivo a 95 miliardi di euro), come evidenziato dalla Banca d’Italia e pubblicato sul Sole24Ore in data 17 febbraio:

Modalità
Set. 2009
Ott. 2009
Nov. 2009
Dic. 2009
Totale
Rimpatri con liquidazione
151
2.863
12.885
18.975
34.874
Rimpatri senza liquidazione e regolarizzazioni
373
3.299
12.303
34.284
50.260
Totale
524
6.162
25.188
53.259
85.134

In sostanza più di 50 miliardi di euro sono rimasti all’estero con tanto di pernacchia al nostro Paese da parte di chi ha sanato la propria evasione con quattro soldi.

Notizia che riflette quanto anticipato dalla TV Svizzera, in data 13 gennaio 2010:

http://www.youtube.com/watch?v=NtifzxSFAuw&feature=player_embedded#!

Qual è la risposta di chi guida il paese a queste clamorose smentite? Il solito complotto, ma questa volta della Banca d’Italia, come sostenuto dal Ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli:

La Banca d'Italia «Fa il gioco dell'opposizione»

«Un atteggiamento di questo genere non lo si può concedere ad un'istituzione come la Banca d'Italia, che, già in un recente passato, ha comunicato pessimistici e non fondati dati sulla disoccupazione nel paese assolutamente difformi dal dato che invece ci viene attribuito dall'Europa»

Dichiarazioni che confermano per l’ennesima volta un’assoluta assenza di vergogna anche davanti ai fatti e la mancanza di trasparenza verso noi cittadini.


07/02/2010

http://sullozero.myblog.it/archive/2010/02/27/i-capitali-evasi-e-ripuliti-rimangono-all-estero-altro-che-r.html

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