Notifiche
Cancella tutti

La Sconfitta della Clinton e la Vittoria di Trump. Un’analisi progressista.

   RSS

0
Topic starter

Ne riporto solo due righe, si tratta di un articolo abbastanza lungo e con molti link, che vi consiglio di leggere pazientemente, se siete tra quelli che cercano di farsi un'idea di quello che succede in America, lasciate perdere se invece avete deciso di aver già capito tutto.

"...La ragione per cui la Clinton ha perso le elezioni è Hillary Clinton, la corruzione del Comitato Nazionale Democratico e, soprattutto, il neo liberalismo e il neo conservatorismo di un establishment del partito Democratico marcio fino al midollo. La Clinton non aveva programmi tranne che business as usual e più guerre. ..."

Da qui:

http://sakeritalia.it/attualita/la-sconfitta-della-clinton-e-la-vittoria-di-trump-unanalisi-progressista/

(Mi raccomando, Pietro, non farci mancare la tua sugli "illegali e la sinistra").

In questo link di agosto 2016 un osservatore abbastanza conosciuto sul web "prevedeva" un conflitto fra il Deep State e le élite internazionaliste dei neocons a cui è legata la Clinton (neocons che hanno dominato sia sotto repubblicani che democratici)

http://www.oftwominds.com/blogaug16/deep-state-hillary8-16.html

E qui mette in evidenza la conferma della sua previsione di qualche mese prima

http://charleshughsmith.blogspot.it/2016/10/these-blast-points-on-hillarys-campaign.html

Un altro riscontro in questo video di qualche minuto di Steve Pieczenik, noto in Italia per essere stato inviato da Carter su richiesta di Cossiga per fare il mediatore nel Caso Moro.
È di pochi giorni "prima" delle elezioni ed è senza mezzi termini l'annuncio di una seconda rivoluzione americana messa in atto da forze interne allo Stato

http://www.stevepieczenik.com/us-takeover-may-be-near/

Questo potrebbe significare che le aristocratiche oligarchie internazionaliste europee attualmente al potere in questo momento stanno avendo la sensazione che gli verrà a mancare l'ombrello USA.
L'eventuale abbandono delle politiche monetariste e dell'austerità da parte della nuova amministrazione Trump, l'alleanza con la Russia che farebbe venir meno il ruolo di alleato privilegiato della UE, il boost che riceveranno i populisti dal risultato delle elezioni americane sono fattori di preoccupazione che secondo me potrebbero portare fra qualche mese a dei capovolgimenti radicali.

Perfetto, proprio quello che cercavo! É questo il taglio da dare alla storia per venirne a capo.

Il ritratto della Clinton che può sfuggire di mano perché lei "sa" cosa vogliono (ecc.), unito al fatto che i democratici ci danno giù di guerre, perché temono di essere accusati di essere troppo morbidi, ma senza un progetto, é straordinario.

Per non parlare della promozione di Obama.

PS - Voglio rivedere, più tardi, un paio di volte il filmato (ma é quello che, ai tempi, ha definitivamente sistemato la faccenda?).

Beh, un 'progressive' come te non poteva che postare una analisi progressista (qualunque cosa voglia dire) del voto americano.

Io ho già scritto prima dell'elezione americana che l'establishment e i poteri forti erano insoddisfatti della Clinton perché rischiava una procedura di impeachment appena insediata e quindi di restare una 'lame duck' per la durata del suo mandato. Chi comanda ha bisogno di un presidente capace di decidere. Se si aggiungono poi i problemi di salute, il decisionismo guerrafondaio, la sudditanza nei confronti di Wall Street ecc. ecc. i democratici devono solo dare la colpa a loro stessi per la sconfitta.
L'articolo citato ha questo da dire sul voto :
Ma questa elezione non riflette la questione di razza. Non è il risultato di un razzismo che, si suppone, è salito a livelli mai visti negli ultimi anni.
Commento sbagliato. Lo stesso Piketty, citato in prima, fa notare l'etnicizzazione del voto americano con il 60% dei bianchi che vota repubblicano e il 70% dei non bianchi che vota democratico. Una percentuale destinata a cambiare.
http://piketty.blog.lemonde.fr/
Quanto ai rimedi per il partito democratico, leggo solo parole generiche sulle quali sarebbero d'accordo anche i tacchini di Natale.

PS - Voglio rivedere, più tardi, un paio di volte il filmato (ma é quello che, ai tempi, ha definitivamente sistemato la faccenda?).

Secondo alcuni è quello che a un certo punto ha capito che Moro da vivo sarebbe stato troppo pericoloso.

Beh, un 'progressive' come te non poteva che postare una analisi progressista (qualunque cosa voglia dire) del voto americano.

Io ho già scritto prima dell'elezione americana che l'establishment e i poteri forti erano insoddisfatti della Clinton perché rischiava una procedura di impeachment appena insediata e quindi di restare una 'lame duck' per la durata del suo mandato. Chi comanda ha bisogno di un presidente capace di decidere. Se si aggiungono poi i problemi di salute, il decisionismo guerrafondaio, la sudditanza nei confronti di Wall Street ecc. ecc. i democratici devono solo dare la colpa a loro stessi per la sconfitta.
L'articolo citato ha questo da dire sul voto :
Ma questa elezione non riflette la questione di razza. Non è il risultato di un razzismo che, si suppone, è salito a livelli mai visti negli ultimi anni.
Commento sbagliato. Lo stesso Piketty, citato in prima, fa notare l'etnicizzazione del voto americano con il 60% dei bianchi che vota repubblicano e il 70% dei non bianchi che vota democratico. Una percentuale destinata a cambiare.
http://piketty.blog.lemonde.fr/
Quanto ai rimedi per il partito democratico, leggo solo parole generiche sulle quali sarebbero d'accordo anche i tacchini di Natale.

Clap, clap, clap.

Tutti dicono cose trite, per fortuna ci sono le tue stimolanti analisi. Però qui ti trovo un po' in bassa sull'immigrazione, "Etnicizzazione": non é un termine un po' troppo moderato, quasi ambiguo, da charity? Forse a S. Francisco dove sono tutti...un po' così... .

Non mi considero 'un progressive', qualunque cosa voglia dire (se vuoi prendere nota). Se devo dirti, ho come l'impressione di guidare un'auto con lo sterzo molto duro, quasi inamovibile, della quale altri dispongono del freno e soprattutto dell'acceleratore. Per cui non mi resta che guardare dal finestrino e cercare di capire cosa sta succedendo.

Condividi: