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L'Italia vicina al commissariamento

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L’ITALIA VICINA AL COMMISSARIAMENTO

Attenzione, attenzione. Perché il commissariamento dell’Italia è molto vicino.

Ma come, si dirà, proprio ora che si vede qualche segnale positivo dal fronte della ripresa economica? Proprio per questo.

Il commissario arriva giusto perché le cose vanno un po’ meglio e, quindi, sul tavolo ci sono diverse possibilità. È dunque, necessario scegliere le strade “giuste” nell’interesse di Bruxelles. In situazioni difficili, come nell’autunno 2011, non è nemmeno corretto parlare di commissariamento, in quel caso fu una gestione dell’emergenza: Mario Monti arrivò al posto della Troika.

Con un gesto di orgoglio più o meno motivato, la classe politica, a cominciare da Giorgio Napolitano, decise che sarebbe stato umiliante per un Paese del G7 far arrivare una squadra di uomini in grigio con l’incarico di mettere ordine; così fu scelto Mario Monti che serviva anche a buttare fuori Berlusconi e la Lega. Vedi mai che l’Italia, con un gesto di autonomia, avesse scelto di uscire dall’euro.

La gestione commissariale di oggi è un’altra cosa: con la scusa del fiscal compact e della convergenza di bilancio fatta approvare ai tempi del governo Monti, la politica economica e fiscale viene fatta a Bruxelles; la procedura, infatti, prevede che la Legge di Stabilità prima di essere approvata dai Parlamenti Nazionali debba ottenere il bollo UE. Come già successo lo scorso anno si tratta di un sottile lavoro di negoziazione che non esce mai alla luce del sole; almeno non prima delle battute conclusive che portano all’intesa.

Stavolta il dissenso dell’Unione Europea è emerso con largo anticipo e con molta violenza. Al centro c’è l’imposta sulla casa: Renzi le vuole abolire, l’Unione Europea, invece, si oppone e vorrebbe un intervento sul costo del lavoro. Le due cose sono alternative: riducendo l’imposta sulla casa si lasciano un po’ di soldi in tasca agli italiani; tagliando il costo del lavoro si favoriscono le aziende e, particolare non trascurabile, il capitale straniero che vuole fare affari in Italia.

La Unione Europea ha fatto la sua scelta: quello che conta è costruire le condizioni favorevoli agli investitori internazionali; Renzi, dopo l’exploit iniziale, ha fatto marcia indietro anticipando di un anno la revisione delle imposte sul lavoro.

Mai in passato c’era stato un intervento a gamba tesa della Ue più pericoloso di questo: è caduto l’ultimo tabù a conferma che siamo ormai un Paese a sovranità limitata.

5 ottobre 2015
http://uneuropadiversa.it/litalia-vicina-al-commissariamento/

Stavolta il dissenso dell’Unione Europea è emerso con largo anticipo e con molta violenza. Al centro c’è l’imposta sulla casa: Renzi le vuole abolire, l’Unione Europea, invece, si oppone e vorrebbe un intervento sul costo del lavoro. Le due cose sono alternative: riducendo l’imposta sulla casa si lasciano un po’ di soldi in tasca agli italiani; tagliando il costo del lavoro si favoriscono le aziende e, particolare non trascurabile, il capitale straniero che vuole fare affari in Italia.

Premetto che reputo vergognoso e criminale il fiscal compact ma noi abbiamo Renzi che riesce a fare perfino anche peggio degli uomini grigi dell'Europa.
Mi sembra palesemente giusto come il sole dare priorità alla riduzione delle imposte dei redditi da lavoro.
Abolire la tassazione sulla prima casa è ingiusto, iniquo e contrario a requisiti di progressività.

Attenzione, attenzione. Sono degli omini verdi.
Li riconoscerete facilmente.

Attenzione, attenzione. Perché il commissariamento dell’Italia è molto vicino.

qualcuno me lo promette?

sarebbe un bel giorno per l'Italia, almeno ci sarebbe qualche speranza che veramente le cose possano cambiare se non altro a Roma e questo vorrebbe dire che l'Italia tutta respirerebbe.
Non ci può andar mai peggio del giogo che Roma ha imposto a tutta l'Italia.

A parte che si è iniquo e non inicuo....
La tassa sulla prima casa può essere utile, si può discutere ma eventualmente abolirla non è ingiusto, non è iniquo e non è contrario ai requisiti di progressività ma l’opposto. Si tassano, anche progressivamente, i redditi, non il capitale, e di sicuro se si devono tassare delle proprietà, la più ingiusta è la tassa sulla prima casa, che è bene primario. Che cosa c’entra la progressività con la casa in cui uno abita?
Se un povero abita in una grande casa che ha ereditato dai genitori, con quale reddito deve pagare la tassa?

la tassa sulla prima casa è già stata tolta visto che si paga solo il 2° garage o la 2° cantina.
quindi il pallonaro dall'italiano approssimativo cerchi di contenersi che mi sembra oramai un pallonaro compulsivo.
probabilmente in europa guardano la tv italiana e si sono rotti gli zebedei di uno che dice che l'europa ci ascolta, sull'immigrazione fanno come diciamo noi e via di balle in balle.
in italia può prendere per il culo tutti, tanto sono anestetizzati. in europa forse si son rotti di sto arrogante piddino.
bene così.
bene il commissariamento.
i politici italiani non sono in grado di fare alcunchè, bene un commissario che abbassi stipendi parla mentari a 4000€ mese, tagli tutte le auto blu e licenzi autisti, una bella cura dimagrante x dipendenti P.A., licenziamento immediato x lavoratori pompei e roma.
era ora.

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