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Occupy Liberazione e una sottoscrizione popolare

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LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DI LIBERAZIONE OCCUPANO LA REDAZIONE DEL GIORNALE
pubblicata alle ore:20.28

Occupazione aperta del giornale, perché Liberazione continui a vivere. E' questa la decisione dell'assemblea permanente di Liberazione riunita oggi per valutare in che modo proseguire la battaglia per la vita della testata e la difesa dei suoi 50 lavoratori.

Dopo la rottura del tavolo sindacale, avvenuta ieri in seguito alla decisione unilaterale e irremovibile della Mrca spa (socio unico il Partito della Rifondazione comunista) di sospendere le pubblicazioni cartacee dal primo gennaio prossimo, l'obiettivo di giornalisti e poligrafici è quello di continuare a fare il giornale, continuando a lavorare tutti, come previsto dai contratti di solidarietà firmati a luglio.

Se la Mrc non dovesse tornare sulle sue decisioni, ancora tre uscite su carta e poi il prodotto completo a disposizione dei lettori on line. Già stanotte un gruppo di lavoratori srotolerà i sacchi a pelo sui pavimenti della redazione di viale del Policlinico 131. Perché? Per un motivo simbolico: rimarcare il fatto che Liberazione non è proprietà privata di nessuno ma appartiene a una grande collettività, stratificata e composita, formata dai lettori, dai militanti di Rifondazione, da tutti quelli e quelle che il giornale hanno fatto negli anni, dai diversi direttori che lo hanno guidato (tra gli altri Luciano Doddoli, Luciana Castellina, Lucio Manisco, Sandro Curzi, Sansonetti, Greco), dai tantissimi pezzi di società e movimenti che il giornale ha raccontato (dal mondo del lavoro a Genova 2001, all'acqua pubblica, ai No Tav, ai No Ponte).

E per un motivo pratico: per chiedere all'editore di riconsiderare le proprie posizioni e venire a costruire nel confronto almeno una soluzione-ponte di un mese, per farsi trovare ancora vivi dalla riforma e dagli stanziamenti del governo. La redazione è aperta. L'invito è a tutti coloro che hanno a cuore la stampa libera e vogliono portare solidarietà ai lavoratori: collegatevi, passate, scrivete, discutete, partecipate.

L'assemblea permanente di Liberazione Cdr e Rsu di Liberazione

SINISTRA
Una grande sottoscrizione popolare per salvare Liberazione

pubblicata alle ore:19.23

Apriamo da oggi una grande sottoscrizione popolare per salvare Liberazione. Allo scopo abbiamo creato un conto corrente relativo ad un fondo speciale in cui fare confluire i contributi di quanti e quante vogliono impedire che la voce del nostro giornale si spenga. E’ una lotta strenua contro il governo che ci nega i finanziamenti dovuti. E’ anche una lotta contro il tempo, perché quello che ci resta è poco.

I garanti del costituendo Fondo sono: Marco Bersani, Sergio Cofferati, Alessandro Dal Lago, Gianni Ferrara, Carla Ravaioli, Annamaria Rivera, Mario Tronti.

Questo il conto corrente per sottoscrivere in favore di Liberazione:
Banca Popolare Etica
IBAN IT11S0501803200000000333333

rifunda ha finito i soldi?
Ma quanti sono in giro per l'Italia ad occupare poltrone in comuni province, regioni da decenni, un pò di soldini dovrebbero averceli.

Mo dopo le banche anche i giornali dobbiamo salvare?

Peccato, avessi avuto un reddito di cittadinanza forse una donazione ero in grado di farla, purtroppo grazie al lavoro della sinistra non c'ho un euro.

con quei 'garanti', meglio il suicidio assistito....

D'accordo rimarranno senza lavoro.
Quale' il problema ?
Conoscono il loro lavoro ? allora conoscono anche la causa della perdita di lettori. E quindi competitivita e sostentamento economico.
con i soldi della liquidazione possono benissimo costituire una ccoperativa, e mettersi in proprio!!
Sono cosi' bravi?? Allora rischino del suo, come gli altri !
OPPURE VORREBBERO ANCHE LORO FARE IMPRESA CON I SOLDI DEGLI ALTRI !?!
Saluti

Possono tentare di costituire una cooperativa, se ritengono che il giornale possa avere spazio. Per me non ce l'ha, almeno così com'è.

Ancora zombie finanziari, altri morti da assistere finanziariamente? Ma perchè non si tolgono di mezzo? Cosa hanno fatto per avere un mercato, dei lettori che li seguono. Nulla. E allora?
A casa, parassiti e incompetenti.

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