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Spie informatiche israeliane controllano l'Iran?

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Gli esperti della compagnia russa “Kaspersky Lab” hanno scoperto un virus grazie al quale venivano condotte da alcuni soggetti attività di spionaggio informatico relativamente ai negoziati sul programma nucleare iraniano.

In un suo rapporto la compagnia indica "tra le righe" il legame d'Israele con il nuovo virus. Secondo il "Wall Street Journal", il nuovo virus è stato trovato nei computer di 3 alberghi in cui si svolgevano i negoziati sul programma nucleare di Teheran.

Questo nuovo scandalo mostra i pesanti contrasti tra le agenzie di intelligence degli Stati Uniti e d'Israele. In un'intervista con l'edizione persiana di "Sputnik" ("Sputnik Persian") lo ha dichiarato il consigliere del presidente del Mejlis (Parlamento dell'Iran) per gli Affari Internazionali Hossein Sheikholeslam:

"Può sembrare sorprendente, ma oggi tra gli Stati Uniti ed Israele manca il massimo livello di fiducia reciproca. Non c'è dubbio che gli USA forniscano ad Israele i dettagli dei negoziati. Ma Tel Aviv, dopo aver scatenato lo scandalo con il lancio del virus, fa capire di non potersi affidare completamente delle informazioni ricevute dai partner d'oltreoceano. Pertanto ai servizi di sicurezza israeliani tocca raccogliere informazioni segrete per conto proprio, letteralmente sotto il naso degli americani. Persino questo lavoro scrupoloso non porta i risultati dovuti. Il Mossad non ha scoperto nulla di nuovo a Vienna. Così come non ha scoperto nulla di nuovo l'Iran nei mezzi di spionaggio usati da Israele. In passato il nostro Paese ha già affrontato questo tipo di minacce. Così Teheran aveva risposto all'attacco informatico del virus "Stuxnet" nel 2010, rafforzando le sue tecnologie di difesa informatica. Oggi i nostri sistemi antivirus operano in modo efficiente e senza intoppi.

Tuttavia la vicenda attorno al virus invita tutte le parti nei negoziati a mantenere la massima vigilanza per non soccombere alle provocazioni e continuare a lavorare in modo produttivo. Fino al raggiungimento di un accordo globale".

Trovare una logica nelle azioni dei servizi segreti israeliani è difficile. Tale parere è stato espresso dal redattore capo del giornale "Iran Press" ed analista fisso di "Sputnik Persian" Emad Abshenass:

"Inizialmente si era ipotizzato che i servizi di intelligence israeliani avrebbero spiato i negoziati tra l'Iran e il "sestetto". Pertanto l'Iran e gli Stati Uniti avevano adottato una serie di misure per garantire la sicurezza e la riservatezza dei dettagli del processo di negoziazione.

Il paradosso è che gli americani avrebbero concesso in ogni caso ad Israele tutte le informazioni di loro interesse. Francamente entrare in possesso di informazioni riservate nella fase finale dei negoziati è pressochè impossibile.

In breve tutta questa storia deve essere vista come un ricatto da parte di Israele con lo scopo di creare pressioni nella fase decisiva dei negoziati. Tel Aviv sta cercando di avvisare e dimostrare al mondo: siamo a conoscenza di tutti i dettagli di ciò che viene discusso nei negoziati sul programma nucleare iraniano. Penso che non debba confondere i negoziatori".
http://it.sputniknews.com/

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