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TI: parco del piano di Magadino

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Si possono capire le grandi epidemie anche guardando un bacillo al microscopio. Lo stesso vale per la globalizzazione osservando il piano di Magadino.
Il piano di Magadino e' la zona pianeggiante piu' estesa del canton Ticino. Esso si estende dalla sponda nord del Verbano su fino a Bellinzona, seguendo il percorso del fiume Ticino.
Il piano non e' sempre stato cosi' come lo si vede ora. Prima era essenzialmente dedicato tutto all'agricoltura, Prima ancora era un'enorma palude, un vero e proprio esteso acquitrino, perche' il Ticino vi scorreva libero senza argini.

La bonifica del piano di Magadino e' stato il primo grande intervento di opere pubbliche dell'appena nato cantone. Con grandissima lungimiranza si intravvedette il potenziale agricolo del piano una volta addomesticato il fiume Ticino che lo attraversa. Si era nell'800. I lavori erano per lo piu' manuali. Ad ogni lato del fiume vennero eretti tre serie di argini, a distanza senpre maggiore. I primi vennero detti sommergibili, ammettendo che ogni tanto potessero essere sopraffatti da qualche rara piena. I piu' lontani erano considerati insommergibili, vennero innalzati a ben 300 m di distanza dalle sponde del fiume.

Il terreno entro gli ultimi argini veniva ovviamente coltivato. Con la consapevolezza che magari ogni cento anni sarebbe stato sommerso.

Il progetto riusci' alla grande. L'enorme acquitrino divenne la piu' grande risorsa agricola del cantone, notoriamente territorio per lo piu' montano e boschivo. I prodotti agricoli del piano tendevano ad anticipare i concorrenti del nord delle Alpi, per cui si schiudeva l'esportazione dei prodotti agricoli anche fuori dal cantone. Era una vera e propria nuova risorsa economica, quando la societa' era di tipo contadino.

Poi pian piano arrivo' la modernita'. Inventarono l'aereo. Il cantone stabili' che l'aeroporto cantonale fosse da farsi sul piano di Magadino. Invero altri ugualmenbte piccoli aeroporti sorsero anche altrove: ad Ambri'-Piotta quello militare, ad Ascona e Lugano due minuscoli aeroporti civili.

Anche la realta' industriale avanzava, assieme alla societa', che relegava il settore primario sempre piu' in una sua nicchia. Arrivarono le autostrade, che pero' non attraversarono il piano. Tradotto per gli abitanti della zona: il Locarnese e le sue valli rimasero tagliati fuori dalla rete viaria principale. E anche da quella ferroviaria principale. Erano collegati si', ma in modo antico.

Solo molto dopo ci si accorse che il fenomeno di lungo corso aveva un nome: globalizzazione. Ma ormai, scrutando il piano dall'alto, si osservava solo una insalata russa di campi intercalati da insediamenti industriali. L'idea di un grande campo sul piano di Magadino era ormai sepolta dai fatti. Non rimaneva che cercare di salvare il salvabile. Per esempio stabilendo che una certa zona del piano fosse un parco naturale. Cosa facile a dirsi ma meno a farsi, perche' spinge sempre l'idea dell'allacciamento del Locarnese alla rete autostradale. Si potrebbe fare cosi', propongono alcuni, no cosa' replicano altri, mostrando dei modellini dove la nuova strada passa a mezz'altezza sul Monte Ceneri.

E' in questo lungo contesto storico che va letta la notizia minuscola sottostante. Oh, nel frattempo l'aeroporto cantonale piu' importante e' quello di Lugano-Agno, Quello di Magadino serve a scopi d'istruzione e sportivi. Ad Ascona l'aeroporto e' sparito e ad Ambri' e' fuori uso. Essendo d'asfalto non vi si coltiva un bel niente. L'unica (minuscola) pianura della valle e' una striscia d'asfalto inutilizzato.

Da:
http://www.mattinonline.ch/zali-parco-di-magadino-finalmente/

Zali: "Parco di Magadino, finalmente!"

MS - 19 dicembre 2014

Tre ore e mezza di dibattito. Con parole grosse tra alcuni deputati, Savoia (*) e Del Bufalo (**) su tutti. Ma alla fine il Parco di Magadino e' stato votato con la maggioranza assoluta. Un'area protetta che rappresentera' il polmone verde della zona.

"Sono soddisfatto. E' stato un dibattito lungo e forte, ma il tema era sentito e il problema importante. Quindi giusto confrontarsi. Ma alla fine i parlamentari hanno mostrato grande ragionevolezza e la votazione e' stata persino sorprendente, ottenendo un'ampia maggioranza assoluta. A proposito di questo principio, in queste ultime due sessioni ci siamo resi conto di quanto adesso sia pesante ogni assenza e ogni astensione".

"Il Parco di Magadino - prosegue il capo del Dipartimento del Territorio - sara' un'oasi da dedicare alla future generazioni. Per quanto riguarda i tempi, adesso vedremo con la fondazione. Il nostro compito sara' quello di sorvegliare che tutto proceda al meglio, nell'interesse della cittadinanza".

Per quanto riguarda la futura A2-A13 "ad oggi ci sono tre progetti. Ma la Confederazione non sembra intenzionata a finanziare la strada e il Cantone da solo non ha le capacita' di realizzarla. Ma certamente lavoreremo su questo tema, che e' di importanza fondamentale per il Locarnese. Sono convinto che entro primavera riusciremo a presentare una proposta adeguata".

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(*) coordinatore dei Verdi
(**) deputato PLR

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