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tivu' ponte culturale

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Come si puo' caratterizzare il Canton Ticino?

Zona periferica, e va bene.
Zona che degrada verso sud dalle Alpi giu' verso le Prealpi, va bene, in senso geografico.
Fa parte della zona dei laghi lombardi, ok ci sta.

Ma culturalmente, come si caratterizza culturalmente, questo Ticino?
Forse la definizione piu' azzeccata e' di zona-ponte.
Vale in senso geografico: ponte fra nord e sud delle Alpi.
Ma vale anche in senso culturale: tipicamente ponte fra cultura italiana e tedesca. Con l'arrivo della globalizzazione oggi il ponte arriva un po' dappertutto, in Russia, in Giappone, in Cina, in Sudamerica, in Canada.

Inutile ribadire che il Ticino senza l'humus culturale italiano sparirebbe come entita' italofona. Eppero' vi si respira un'aria diversa da quella che si respira in Italia: la multiculturalita' e' molto piu' pronunciata.

Cio' viene riflesso anche nel minuscolo spazio televisivo.
Prendiamo l'inserto culturale "Turne' " di questa settimana del Quotidiano di RSI/LA1. E' un susseguirsi di artisti un po' da ogni dove, che vanno ad intrecciarsi nel mondo locale. Artisti giapponesi che mettono in scena al teatro sociale di Bellinzona una loro rappresentazione dell'artista bregagliotto Giacometti, evidentemente conosciuto e studiato anche nel paese del sol levante. Rapido lancio di un film d'animazione sempre giapponese. Lancio di una saxofonista olandese in concerto. Lancio di una piece di Edoardo de Filippo al teatro di Locarno. Escursione su quel monte che fa davvero da ponte fra Svizzera italiana ed Italia: il monte Generoso, sulle cui falde crebbe e passo' buona parte della vita l'architetto Tita Carloni, gia' professore d'architettura a Ginevra, morto un paio d'anni fa'. E' un po' una scusa per riprendere delle inquadrature autunnali stupende di queste Prealpi a cavallo fra Svizzera ed Italia. Ecco dove sta la bellezza del Ticino: soprattutto in alto. Occorre camminare per andar su' ad apprezzarla. Nel caso del Generoso non necessariamente, perche' c'e' perfino un trenino che arriva in vetta. Comunque i paraggi vanno visti a piedi.

E' tutto un susseguirsi di proposte con immagini di qualita' questo numero di Turne'. Si conclude con la mostra alla pinacoteca Zuest di Rancate (quartiere di Mendrisio, cosi' si dice oggi) sui doni d'amore, cosa regalavano lorsignori a lorsignore nel Rinascimento, affinche' ne facessero sfoggio ad altri lorsignori.

Insomma, sara' anche di cultura italiana la RSI, sara' piena zeppa di giornalisti e collaboratori italiani, pero' non e' la RAI. E si vede.

Alla faccia di quegli altri lorsignorotti svizzerotti che negli anni '60 volevano rifilare agli italofoni della Svizzera miseri dieci minuti al giorno che la RAI, previo accordo, avrebbe dovuto dedicare loro! La RAI che della Svizzera (forse anche dell'Italia) non capisce un caracco, figuremas!

Non siamo mica scemi!
C'e' andata bene, televisivamente parlando, direi.

La succitata edizione di Turne', e' visionabile qui:
http://www.rsi.ch/la1/programmi/informazione/il-quotidiano/
andare al minuto 13min 30sec

Dovrebbe essere accessibile anche da:
http://www.tvsvizzera.it
selezionare Il Quotidiano dell'8 novembre 2014

Chi e' piu' curioso e si segue tutta l'edizione del Quotidiano, si accorgera' dell'importanza di avere una tele locale, focalizzata sulle piccole cose. Questo genere di televisione tiene legata una comunita' sparpagliata su e giu' per i monti, lungo i fondovalle e sulle rive dei laghi.

Alla faccia dei vari Murdoch delle tivu' planetarie.

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