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Venerdì 20 dicembre,al Colosseo in difesa trasporto pubblico

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ROMA: USB, 20/12 MANIFESTAZIONE IN DIFESA DEL TRASPORTO PUBBLICO

(AGENPARL) - Roma, 17 dic - L’Unione Sindacale di Base è tra i promotori della manifestazione in difesa del trasporto pubblico, indetta a Roma per venerdì 20 dicembre, e dà appuntamento alle ore 17.00 al Colosseo, da cui partirà il corteo diretto al Campidoglio.

“Continuare ad incentivare l’uso degli straordinari tra gli autisti, come stabilito nel recente accordo tra sindacati ed Atac, è uno schiaffo alla richiesta di più trasporto collettivo pubblico che viene dai lavoratori e dai cittadini”, afferma Guido Lutrario, della Federazione USB Roma.

“Assunzioni subito tra gli autisti, a cominciare dai 115 che in questi anni sono stati utilizzati attraverso le agenzie interinali, costituisce il primo passo da fare”. “Dentro Atac occorre fare pulizia al più presto – continua Lutrario – non solo con il cambio dei dirigenti ma invertendo la politica di esternalizzazioni, che ha favorito sprechi e corruzione. E bisogna anche mettere un freno alla cessione di linee ai privati, che hanno dimostrato di non essere in grado di assicurare un servizio decente e che non rispettano le regole contrattuali nel rapporto con i lavoratori”.

“La manifestazione di venerdì è un momento importante di coesione tra cittadini e lavoratori –sottolinea il dirigente USB – in un periodo nel quale gli autisti sono sottoposti a minacce e rischi di sanzioni solo perché stanno protestando per difendere un diritto di tutti. Mentre come utenti siamo obbligati al sistema delle targhe alterne per difenderci dall’inquinamento, è paradossale che chi protesta per una soluzione seria, lo sviluppo del trasporto collettivo, debba subire finanche azioni repressive”, conclude Lutrario.

http://www.agenparl.it/articoli/news/economia/20131217-roma-usb-20-12-manifestazione-in-difesa-del-trasporto-pubblico

Dal Manifesto

Le cifre del disastro (dell'abbandono del trasporto pubblico n.d.r.)
di Domenico Gattuso

Alcuni dati pos­sono dare una misura di quello che sta avve­nendo nel campo del tra­sporto pub­blico locale e spie­gare le ragioni dello scio­pero nazio­nale indetto dai prin­ci­pali sin­da­cati.

L’età media degli auto­bus è di 11 anni, con­tro la media di 6 anni nel resto dell’Europa occi­den­tale; l’immatricolazione di auto­bus è pas­sata da 5.000 unità nel 2005 a poco più di 2.000 nel 2012; nel 2005 l’industria metal­mec­ca­nica ita­liana sfor­nava circa 3.500 bus, nel 2012 appena 490 (l’Irisbus che era un gio­iello di indu­stria nazio­nale è stata mor­ti­fi­cata); le risorse pub­bli­che per gli auto­bus sono pas­sate nello stesso periodo da 2,3 a 0,11 miliardi di euro; il 60% dei comuni ita­liani sof­fre una sotto-dotazione di infra­strut­ture, impianti e vei­coli di tra­sporto pub­blico.

E tutto que­sto si river­bera in una dra­stica caduta occu­pa­zio­nale, in accre­sciuti livelli di insi­cu­rezza del lavoro, in una con­flit­tua­lità cre­scente fra dipen­denti delle aziende e utenti, fra sin­da­cati interni alle aziende, con sigle che si mol­ti­pli­cano.

Troppo spesso le ragioni delle riven­di­ca­zioni restano nell’ombra e l’attenzione si limita ai luo­ghi e tempi delle mani­fe­sta­zioni al fine di limi­tare i disagi dei cit­ta­dini. Il motivo annun­ciato è il man­cato rin­novo del con­tratto di lavoro dei dipen­denti delle aziende di tra­sporto, sca­duto addi­rit­tura nel 2007. Lo scio­pero sem­bra tut­ta­via un’arma spun­tata, spe­cie se si con­fron­tano i metodi di lotta adot­tati da movi­menti diversi negli ultimi mesi. Si annun­ciano gli orari, si indi­vi­duano le città, si attuano le mobi­li­ta­zioni nel rispetto delle fasce ora­rie di garan­zia, si ricerca un timido con­fronto con le isti­tu­zioni, si offre una imma­gine di com­po­stezza e civiltà estrema, men­tre la realtà sociale den­tro le aziende di tra­sporto pub­blico e nel paese è drammatica.

E’ in atto un vero e pro­prio sman­tel­la­mento dei ser­vizi pub­blici di tra­sporto, una stra­te­gia per­se­guita con deter­mi­na­zione da una poli­tica libe­ri­sta di stampo that­che­riano che ha già pro­vo­cato molti danni in Europa e che rischia di gene­rare ulte­riori disa­stri. In Ita­lia i segnali di que­sto disa­stro annun­ciato sono ormai nume­rosi: fer­ro­vie regio­nali impo­ve­rite, cen­ti­naia di km di linee fer­rate sman­tel­late, migliaia di sta­zioni chiuse e lasciate al degrado, tagli con­ti­nui dei fondi, norme disat­tese, con­tratti di ser­vi­zio con­te­sta­bili, parco vei­co­lare vetu­sto e carente, pro­blemi di sicu­rezza seri per dipen­denti e utenti dei ser­vizi, forme di pri­va­tiz­za­zione senza garan­zie, ridi­men­sio­na­mento dei salari reali e dei diritti dei lavo­ra­tori, pen­do­lari incat­ti­viti, con­flit­tua­lità cre­scente. E die­tro i ser­vizi di tra­sporto pub­blico una realtà di indotto e di impatto sociale che forse viene sot­to­va­lu­tata.

Le solu­zioni che si pro­spet­tano sono irre­spon­sa­bili; la pana­cea di tutti i mali è indi­cata dai par­titi di governo nella pri­va­tiz­za­zione dei ser­vizi, esat­ta­mente l’opposto di quella che dovrebbe essere una sana poli­tica, come se pri­va­tiz­za­zione fosse auto­ma­ti­ca­mente equi­va­lente ad effi­cienza e solu­zione dei problemi.Le mille sto­rie emerse in que­sti anni in Europa dimo­strano il con­tra­rio (un esem­pio emble­ma­tico è il caso dell’Alitalia). Ed un altro mito da sfa­tare è quello delle Fer­ro­vie vir­tuose gra­zie all’alta velo­cità.

Se le risorse impe­gnate in que­sti ultimi decenni per grandi opere, costo­sis­sime e di dub­bia uti­lità, fos­sero state distri­buite sui ser­vizi pub­blici di tra­sporto in modo lun­gi­mi­rante, dif­fuso e razio­nale, forse oggi non saremmo nelle con­di­zioni cri­ti­che attuali. Il guaio è che si per­se­vera, con ingenti con­tri­buti pub­blici diretti o indi­retti alle Fer­ro­vie, ad Ali­ta­lia, alle grandi lob­bies di set­tore (facile fare gli impren­di­tori con i soldi pub­blici), sca­ri­cando il peso e le con­trad­di­zioni sulla popo­la­zione e sui lavoratori.

www.ilmanifesto.it

Atac, Quintavalle. "Venerdì corteo da Colosseo a Campidoglio"

In corso l'assemblea degli autisti Atac al Teatro Don Orione, per la presentazione di "Cambiamenti M410", associazione a cui aderiscono autonomamente dipendenti dell'azienda di trasporti. Nuove mobilitazioni annunciate dal leader della protesta Micaela Quintavalle: "Dal 17 al 24 dicembre faremo la protesta solo con il lavoro ordinario e rispettando rigorosamente il Codice della Strada, i vigili ci aiuteranno in questo. Qui c'è Gabriele Di Bella, in rappresentanza degli agenti della Polizia locale". Insieme agli autisti, dichiara Quintavalle, "ci saranno i cittadini il 20 dicembre con una manifestazione dal Colosseo al Campidoglio, e il 20 gennaio un'altra grande manifestazione, con autisti anche da Genova, Firenze e altre città colpite dalla privatizzazione". Attacco frontale ai sindacati: "Se siamo in pochi qui, è perché i sindacati hanno lavorato bene. Non voglio fondare un sindacato, ma stiamo diventando un'associazione che sarà un cane rabbioso sul collo dei sindacati. Per quanto riguarda, non m'interessa essere presidente di niente, sono pronta a rimettere in discussione le cariche". Gabriele Di Bella, Funzionario al II Gruppo Parioli, che si definisce "storicamente un sindacalista ribelle", afferma: "In queste ore con Micaela cerchiamo di portare a conoscenza della città lo stato di disagio che vivono autisti e agenti di Polizia locale, quotidianamente in strada per garantire una viabilità e un trasporto pubblico migliori per la città". Alla domanda se la Polizia locale aderirà alla protesta degli autisti, Di Bella risponde così: "Io non rappresento il vertice dell'amministrazione, però in passato i dirigenti del corpo emanavano circolari per le quali dovevamo controllare anche i mezzi pubblici, non è bello vedere bus-sardina all'interno dei quali un povero autista fa viaggiare centinaia di passeggeri. Prima di essere vigili e autisti, siamo cittadini". "La tregua - spiega il sindacalista - arriverà con le 1000 assunzioni che aspettiamo e con un piano strategico". Duri i toni contro il Comune: "sindaci e assessori passano - chiosa Di Bella - la Polizia locale resta".

http://www.romauno.tv/news.aspx?ln=it&id=35&n=42082

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Iniziativa sacrosanta ... e la Usb, in quanto sindacato che deve sporcarsi le mani tutti i giorni coi "lavoratori in carne ed ossa" ... a differenza del suo riferimento politico, la Rete dei Comunisti, che invece opera praticamente solo su internet col sito Contropiano ..... ha fatto benissimo ad aderire ....

Però anche in questo caso si è cianciato, anche a "sinistra", di "pericolosissime" presenze "de destra" nel movimento di lotta autorganizzato dei tramvieri romani ...

Soprattutto da parte Cgil si è cianciato di precedenti "de destra" della stessa Quintavalle .... poi ridimensionati a generiche frequentazioni adolescenziali nell'ambiente di Comunione e Liberazione .... ma anche della preponderanza, nel gruppo facebook "protesta autisti" ora ribattezzata "Cambiamenti M410" da cui parte tutta l'iniziativa, di personaggi in passato legati ad ambienti sindacali "de destra" ... cosa questa un pò più vera ...

Quindi, pure qua, volendo, sono possibili ogni tipo di speculazioni strumentali ...

Ma io invece credo conti "la sostanza delle cose" ... e cioè una sacrosanta battaglia, organizzata direttamente dai lavoratori fuori dai sindacati tradizionali, contro ogni ipotesi di privatizzazione dell'Atac ... e contro una dirigenza, in gran parte ancora quella nominata da Alemanno, veramente scandalosa ed impresentabile ...

Con la differenza che per me "la sostanza delle cose" conta sempre ... quando si tratta di lavoratori dipendenti ... ma anche quando si tratta invece di altre categorie non meno "massacrate" dalla crisi e dalle politiche neo-liberiste ...

Per altri, invece, il modo di ragionare sembra essere un pò diverso ... un pò manicheo e squilibrato ... e quindi anche "strabico" quando si tratta di dare giudizi sui fatti ...

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