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AVRAI SOLO GLI OCCHI PER PIANGERE, MA SARAI FELICE


mystes
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Nel 2017, quando ho letto per la prima volta la frase "non avrai nulla, ma sarai felice", ho fatto una ricerca per capire meglio cosa c'era dietro tale affermazione. Ho subito scoperto che vi era un video pubblicato sui social media al World Economic Forum nel novembre 2016, dove si mostrano otto previsioni per il 2030 e un link di ulteriori informazioni. In esso, è possibile comprendere meglio le proposte, ognuna accompagnata da un nuovo link con maggiori informazioni sugli studi che hanno sostenuto tali analisi.

In un primo momento il lettore nota due cose: c'è stato un cambiamento nel titolo della prima previsione. Nel video, ho letto "You ll Own Nothing”. “E tu sarai felice”. "Quel che vuoi lo affitterai, e sarà consegnato dal drone" ("Non avrai nulla. E sarai felice. Qualunque cosa tu voglia, la affitterai e ti sarà consegnato da un drone"). Tuttavia, oggi, quando consultiamo il sito, il primo argomento è "Tutti i prodotti saranno diventati servizi" ("Tutti i prodotti diventeranno servizi"). La frase viene accanto a un link che si riferisce allo studio che ha appoggiato questa previsione.

Poi, il testo mostra una citazione del deputato danese Ida Auken, autore del lavoro che ha dato origine a tale scenario: "Non ho nulla. Non ho una macchina. Non ho una casa. Non ho elettrodomestici o vestiti". Il documento aggiunge che, secondo l'analisi della Auken, comprare le cose sarà un lontano ricordo per coloro che vivranno nel 2030. Secondo l'autore, le persone scopriranno che, invece di acquistare beni, sarà più interessante e vantaggioso affittare o prendere in comodato temporaneo solo ciò che è necessario, e solo dopo che sarà dato l’ok.

In teoria, sembra tutto molto bello. Ma per qualcuno che ha letto il Manifesto del Partito Comunista, non è così. Suona come un tentativo di realizzare il sogno ultimo di Marx, l'estinzione della proprietà privata - ma con la bella previsione di una presunta vita in sintonia e in comunione con l'ambiente. Si noti che l'autore dello studio non ha la propria auto e la propria casa (direbbe Fantozzi: ma quanto è buono lei!), ma non possedere vestiti è un dettaglio importante, che solleva alcune domande. In primo luogo, chi è il deputato danese che ha redatto questo studio?

Quando facciamo un po' di ricerca sul percorso politico di Ida Auken, le cose iniziano ad avere più senso. La sua carriera è iniziata in Socialistisk Folkeparti, il Partito Popolare Socialista. Quindi comprendiamo alcune delle sue motivazioni ideologiche. Qualcuno direbbe che è una cosa del passato, dal momento che la deputata è ora parte del partito socialdemocratico danese. (Tanto per chiarire meglio le cose, è esattamente un socialdemocratico che si è alleato al comunista Lula per partecipare alle elezioni presidenziali di quest’anno in Brasile, sarà un caso?): E’ solo dettaglio la presenza della Auken nel Partito dei Socialisti Europei, che comprende il Partito Socialista Francese e il Partito Socialista Operaio Spagnolo, entrambi membri dell'Internazionale Socialista? Probabilmente è per questo che sogna un futuro in cui nessuno possiede niente.

Avendo risposto alla prima domanda (chi è la persona che ha proposto l'idea), sarà necessario rispondere alla seconda: se nessuno avrà niente, e tutto sarà affittato, da chi lo affitteremo? O meglio: chi possiederà tutto? All'inizio, pensavo che i governi nazionali sarebbero stati i proprietari dei beni e che i cittadini avrebbero affittato le cose direttamente dallo stato, attraverso la valuta digitale centralizzata. Ovviamente, nel 2030, solo i cittadini con un buon punteggio di credito sociale - e in regola con il passaporto per le vaccinazioni - potrebbero affittare qualsiasi cosa.

Tuttavia, con il progredire della mia ricerca, sono giunto a un’altra conclusione su chi l'umanità dovrebbe affittare tutte le cose nel prossimo decennio, se le previsioni si avvereranno. Un recente articolo del Wall Street Journal mi ha aperto gli occhi su questo dettaglio. Il titolo, tradotto dall'inglese, è “Se vendi casa in questi giorni, l'acquirente potrebbe essere un fondo pensione”. Il sottotitolo recita così: "Gli investitori in cerca di reddito si accaparrano case unifamiliari, competendo con gli americani comuni e facendo salire i prezzi". In altre parole, con la crisi economica generata dalla pandemia, piccole imprese, piccoli agricoltori e abitazioni vengono acquisite da grandi conglomerati, fondi e gruppi di investimento. Probabilmente è da loro che tutti dovranno affittare le cose tra 10 anni. Almeno questo è il sogno di Klaus Schwab, creatore del World Economic Forum (WEF), come si potrà leggere nel suo libro Covid-19: The Great Reset.

E’ stato già detto di come il Fondo Monetario Internazionale intenda utilizzare la crisi generata dalla pandemia come un'opportunità per attuare i suoi piani di ristrutturazione dell'intero ordine sociale esistente. Forse questa è l'occasione che stavano aspettando da quando hanno immaginato un mondo in cui nessuno avrebbe posseduto nulla e le persone avrebbero dovuto affittare tutto. Con l'enorme trasferimento di ricchezza iniziato l'anno scorso, dalla classe media ai miliardari, e con l’enorme concentrazione di beni e servizi nelle mani di pochi gruppi finanziari, la profezia potrebbe semplicemente avverarsi.

Ciò che sorprende non è la somiglianza di ciò che stiamo vivendo con le idee presentate da Klaus Schwab nel suo libro, ma l'affinità con il Manifesto del Partito Comunista, che elencava dieci passi per l'attuazione del socialismo. La parola più usata nell'elenco è “centralizzazione”. Se Gary Allen aveva ragione in Politica, ideologia e cospirazioni – quando affermava che il socialismo non è la distribuzione del reddito e del potere, ma la concentrazione di questi – siamo di fronte alla più efficiente materializzazione delle proposte di Marx. E l'umanità dimostra di non avere coscienza di cosa sta succedendo.

 


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Arian Van Heisen
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Arian aggiunge.... avrai solo gli occhi per piangere , ma sarai felice facendo la fila insieme ad altre 112.000 sognando la finale di Tirana del 25 maggio, i tifosi della Roma si sono scatenati all'apertura della vendita libera dei biglietti per la semifinale di ritorno di Conference League con il Leicester, in programma il 5 maggio alle 21. Anche se il numero dei tagliandi rimasti sarebbe non più di seimila, sono oltre 112mila gli utenti 'in coda' per acquistarli 112.000 persone per acquistare un biglietto.

 

 


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esca
 esca
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Ma questi hanno pensato a valutare alcuni minuscoli particolari dell'ambizioso sofisticato piano (che si sa, se trascurati spesso conducono a fallimenti disastrosi)? Tipo la gestione degli indumenti affittati....biancheria intima o solo braghe e camicie e maglie? 🤔  E chi lava le mutande usate? 🤨 Chi decide queste cose? Le AI? Stiamo freschi! Insomma cose di questo genere.

Scusami mystes, la prendo cosi', una specie di reazione nervosa pragmatica. In realta' ci sarebbe poco da stare allegri con tanti, troppi psicopatici a piede libero e altrettanti collaboratori che li lasciano fare.

 


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mystes
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Pubblicato da: @esca

 

Scusami mystes, la prendo cosi', una specie di reazione nervosa pragmatica. In realta' ci sarebbe poco da stare allegri con tanti, troppi psicopatici a piede libero e altrettanti collaboratori che li lasciano fare.

 

Sono totalmente d'accordo con te! Io farei di peggio!

 


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sarah
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E' puntuale e brillante la sua analisi, mi è piaciuta. Il parallelo tra gli attuali sviluppi politici del mondo occidentale e il manifesto fondante del comunismo marxista è argomento molto dibattuto, non di facile disquisizione. "Nego paritatem!" si affrettano a dire alcuni osservatori che sembrano applicare il metodo della filosofia scolastica, eppure anche a noi comuni mortali gli elementi di somiglianza sembrano molti e non è certo un caso. Sembra che l'occidente capitalista, sul punto di perdere la propria posizione egemonica cannibalizzata dalla tanto decantata globalizzazione, stia affidando le proprie sorti alla corrente "fabiana", quella di un socialismo anglosassone-internazionale che da anni rivela a poco a poco le proprie intenzioni ed ora accelera nel proprio programma, spinto dall'urgenza, giocando sempre più a carte scoperte.


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ekain3
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ma tu sai perché il proletariato a cui si rivolge Marx si chiamava proletariato? Perché non possedeva nulla, l'unico bene che possedeva erano i propri figli.  Tieni presente che questa era la condizione di milioni di operai nelle fabbriche nell'800 in Europa. Non possedevano niente.  Ma non c'era il comunismo allora, in Inghilterra, né in Francia o in Germania.

Per questo, scrive Marx, la classe operaia non aveva niente da perdere da una rivoluzione. Capisci cosa intendo? La classe operaia a cui si rivolge Marx non possedeva niente, proprio come la nuova classe di schiavi che stanno per creare le elite di Davos.  Un salto mortale all'indietro di 200 anni, anzi, un salto mortale nel feudalesimo.  Un nuovo feudalesimo.

Se leggi l'opera di Engels, La situazione della classe operaia in Inghilterra, (1845) capirai quali erano le condizioni delle masse operaie nell'Europa dell'800.  Prima che gli operai si organizzassero e iniziassero a lottare per condizioni migliori, un orario di lavoro ridotto rispetto alle 12 ore gionaliere, e un salario che permettesse loro di vivere e non di sopravvivere.  Lotta di classe la chiama Marx.  Senza lotta di classe si resta alla preistoria, dice, alla legge del più forte.

Qui il link dell'opera di Engels, dacci un'occhiata: https://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1845/situazione/3.htm

Sai cosa possedevano i servi della gleba in Russia? Niente, nemmeno la terra su cui faticavano dalla mattina alla sera.  Non era comunismo, la Russia era un Impero.

 Sotto gli zar la servitù della gleba durò quasi fino alla fine del 19° secolo, e sono passate solo alcune generazioni. La stessa cosa negli Stati Uniti, la terra della libertà e della libera impresa, in cui la schiavitù durò di diritto fino al 1865, e di fatto molto più a lungo...

Pensa a come nacque la Prima Rivoluzione industriale. Lo spiega bene Karl Marx: le città inglesi, che poi divennero fiorenti centri industriali, si arricchirono con la tratta degli schiavi dall'Africa alle Americhe, fu quello che permise loro di accumulare la base economica per l'industrializzazione.

La schiavitù fu la base economica da cui nacque la rivoluzione industriale, in Inghilterra, con il lavoro minorile nelle fabbriche e la situazione di semi-schiavitù degli operai qui in Europa, a cui faceva eco, in America, il lavoro degli schiavi neri nelle piantagioni. Così nacque la civiltà industriale... 

Terza domanda, sai chi controlla il Grande Reset? Balck Rock.  Sai chi è il capo di Balck Rock? Larry Fink, uno degli uomini più ricchi e potenti della terra. Un Capitalista.

La Commissione europea ha recentemente stipulato un accordo con il colosso finanziario BlackRock per fornire consulenza all'UE su questioni sociali e ambientali legate alla regolamentazione delle banche. Allo stesso tempo, l'UE ha previsto che il capitale finanziario svolga un ruolo centrale nel nuovo Green Deal. BlackRock non è solo di gran lunga il più grande istituto finanziario mondiale, ma anche il più grande investitore mondiale nell'energia fossile.
Sai che Ursula von der Leyen discende da grandi proprietari di schiavi nella Georgia? E Klaus Schwab è figlio di un industriale nazista che si è arricchito sfruttando il lavoro dei prigionieri dei lager nazisti nelle sue fabbriche in Germania.  Sai che il Grande Reset è deciso dall'elite di Davos, dall'alto?  Al WEF appartiene anche il cinese Jack Ma, un forte sostenitore di un'economia aperta e guidata dal mercato. Un capitalista anche lui.  Questa è guerra di classe dall'alto. Una guerra di classe che loro stessi si vantano di aver vinto.   L'economia mondiale occidentale (e non solo), è nelle mani dei Tre Grandi, the Big Three, BlackRock, Vanguard e State Street e del ''partito di Davos''. E questo è l'apice del Capitalismo. 
Sono le potentissime corporation che detengono più potere economico degli stati e comandano sui governi. Loro non si fermano, hanno il potere economico, ora vogliono anche il potere politico. E' una legge della storia e dell'economia. E questo è il Grande Reset.
Se dimentichiamo il concetto di lotta di classe, è finita. 
Come potrebbe un'oligarchia che si è arricchita con la frode, il colonialismo, lo sfruttamento e le guerre di rapina, concedere i vecchi diritti democratici a noi Prolet, noi che siamo destinati a essere i nuovi servi, i nuovi schiavi dello 0,001% dell'umanità. Nemmeno feudalesimo, si torna indietro ai tempi dell'antico Egitto dei libri di scuola, moltitudini di umani ridotti in schiavitù, senza più diritti né potere economico. Per tenerci tranquilli ci pungeranno periodicamente, tracceranno ogni nostra azione, pensiero, movimento, anche le cellule del nostro corpo...Stiamo entrando in un nuovo feudalesimo, e sarà dura per noi...Non abbiamo più potere, perché abbiamo lasciato che il poter economico passasse tutto nelle mani di una minoranza di Capitalisti fuorilegge. 
Quello a cui stiamo assistendo è l'esatto contario della lotta di classe dal basso, che ha sempre caratterizzato il comunismo e tutti i movimenti di riscatto sociale.

Non occorre che ce lo venga a spiegare nessuno, che la pandemia è uno spettacolo del terrore messo in atto dal potere.  Lo capiamo da noi, se smettiamo di accettare che siano gli altri, dall'alto, a insegnarci a pensare. Tutti i diritti conquistati scritti nella nostra Costituzione sono stati strappati, anche col sangue, ai preti, ai nobili e ai padroni.  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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mystes
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Pubblicato da: @sarah

E' puntuale e brillante la sua analisi, mi è piaciuta. Il parallelo tra gli attuali sviluppi politici del mondo occidentale e il manifesto fondante del comunismo marxista è argomento molto dibattuto, non di facile disquisizione. "Nego paritatem!" si affrettano a dire alcuni osservatori che sembrano applicare il metodo della filosofia scolastica, eppure anche a noi comuni mortali gli elementi di somiglianza sembrano molti e non è certo un caso. Sembra che l'occidente capitalista, sul punto di perdere la propria posizione egemonica cannibalizzata dalla tanto decantata globalizzazione, stia affidando le proprie sorti alla corrente "fabiana", quella di un socialismo anglosassone-internazionale che da anni rivela a poco a poco le proprie intenzioni ed ora accelera nel proprio programma, spinto dall'urgenza, giocando sempre più a carte scoperte.

"Nego paritatem!" si affrettano a dire alcuni osservatori che sembrano applicare il metodo della filosofia scolastica; si, è vero anche perchè se la memoria non mi inganna la filosofica scolastica era caratterizzata da molto fanatismo e parecchio odio contro tutto ciò che non è cristiano.


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sarah
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@ mystes, sì, in effetti in linea di massima è proprio a quell'aspetto che avevo pensato.


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