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Narciso, un profilo "epigenetico" patologico


GioCo
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Topic starter  

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Come sa chi mi legge da tempo, vivo la condizione di una "forza forte" che surclassa la mia volontà terrena e che a suo modo, senza fretta e senza violenza, sa sempre "imporsi". E' una specie di dominio senza prepotenza, tuttavia con una sua specifica valenza impositiva, quella saggia.
 
In pratica avvisa (non verbalmente ma con una sorta di comunicazione "emotiva") poi attende e quando accadono certi fatti (magari che mai avresti voluto considerare) te lo sbatte in faccia, sui tipo "hai visto pirla come non volevi prenderne atto ?!", senza tanti fronzoli e tu sei costretto a considerare, in primis la tua reticenza a vedere, in silenzio. Da lì poi a capire il resto, ad esempio perché ne sei stato testimone, è tutto un altro cinema fondamentale "per digerire il rospo".
 
Niente insomma che la stragrande maggioranza potrebbe anche solo accostare a un lavoro "spirituale". Probabilmente come intendeva anche U.G. Krishnamurti (l'altro e meno noto Krishnamurti) il guru anti~guru che non ha mai scritto niente e che imponeva a chi trascriveva le sue "non~lezioni" un epitaffio che era la morte stessa della possibilità di trasmettere "la qualsiasi" sul tema, tutto ciò per te risulterebbe così repellente che non lo vorresti manco col bastone (tenere a distanza). Niente preghiere ad esempio, niente "Maestri" o "Insegnamenti", niente "tecniche" o certezze di qualsivoglia tipo, niente allucinogeni, niente "psico~magia" (a meno che non sia la logica e di questi tempi non si può mai dire) o studi approfonditi di documenti arcani e "segreti" rarissimi, niente ritiri o meditazione, niente roba esotica tipo "canalizzazioni", niente di niente. Solo un interminabile "sputtanamento" a 360° che ti lascia ogni volta spalmato a terra come una merdina di cane su cui qualcuno è appena scivolato. Da ottenere pure con il doppio salto carpiato della superca%%ola. Cioè con fatica inenarrabile a cui spesso si aggiunge la vergogna per la pochezza che tutto ciò rappresenta.
 
Qualcuno potrebbe anche ribattere "chi me lo fa fare ?". Nessuno, se lo avessi "voluto" state pur certi che sterei lontano da una cosa del genere. Perché nessuno "sano di mente" seguirebbe un tale percorso... Punto. Temo però sia l'unico e questa è la parte forse meno accettabile. Intendo, l'unico che sia effettivamente efficace per "sbarellare" l'identificazione che poi è la barriera che ci lascia qui nella dimensione materica a sperimentare la separazione. Il mio demone quindi è la forza forte che mi "costringe" ogni volta a prendere atto di quanto sia pedissequamente miserabile e non fallisce mai.
 
Che poi per tutti "i fortunelli" che non seguono questo percorso esperienziale, equivale a sperimentare l'ignoranza che ci pervade, osservandola bene da tutti le prospettive e angolazioni. Ma cos'è allora l'opposto ? Cos'è "esattamente" la "canoscenza" (dantesca) che gli antichi andavano cianciando ? Che non sia dottrinale e non la si può trovare scritta è pacifico, quindi ?
 
L'opposto dell'ingnoranza è la Saggezza che si esprime unicamente con l'Armonia che ci unisce alla "qualsiasi" visibile e non visibile. Non esiste alcuna "fede" e in specie eletta a virtù teologale, infame invezione cattolica per tenere alla larga dalla "canoscenza". La fede è la negazione della Saggezza nonché il gradino più basso di qualsiasi intendimento spirituale sia concepibile, perché semplicemente pone una pietra tombale sopra ogni possibile spinta interiore verso la trascendenza (l'evidenza anche nell'immagine cristiana del martirio "salvifico" è schiacciante cosi come frasi tratte dalla saggezza popolare "non sono un santo") che è "sapienza", certamente, ma non veicolata a livello terreno.
 
L'alternativa (falsa) atea, la "strada" più dottrrinale che non pesa tutto sulla "fede", derivata dalla parola e dall'insegnamento, non è tanto differente dall'avere un trasmettitore piantato dietro l'orecchio che finga di essere "la voce di Dio" che ti guida. Praticamente una possessione tecnica "culturale", compiuta all'altro capo di un ideale telefono senza fili ove si brancola nel buio "ascetico" più totale fingendo sapienza. Perché la "sapienza" rende in sé evidente l'incomunicabilità verbale intrinseca, per ciò quello che intendiamo come "ascesi" studiata e metodologica è per definizione "fuffa", roba buona a intrattenere e a farti credere "la qualsiasi". Anestetico per il tuo malessere interiore o poco più. Come il Gatto (cieco) e la Volpe (zoppa) che fregano Pin~occhio intordandolo di stupidaggini che non può verificare ma che desiderava ascoltare. Un duo simbolicamente persino onomatopeico, cioé riconducibile ai versi "smielati" dei suddetti animali e al loro "comportamento empatico" che ci conquista.
 
Pero, però, su questa cosa della Armonia, il mio demone mi chiede un approfondimento. Come il resto appena scritto non sono in accordo che sia "il momento", non ritengo affatto che esista "un momento" e men che meno "adesso" (con buona pace di Eckhart Tolle). Vedo attorno a me un buio pesto su questi argomenti e su tanti altri ben più "leggiadri" (=accessibili). Mi trovo in serissima difficoltà anche solo a chiarire concetti cardine ben più prosaici come l'assenza del libero arbitrio (che non è per nulla coincidente con il fatalismo) di cui ho trattato molte e molte volte in quest'angolo sperduto del digimondo. Di fatto l'opposizione tra libero arbitrio e fatalismo è un altra delle deliranti trovate dell'inquisizione catto~aschenazi ad oggi imperante (senza se e senza ma) almeno qui in st'accidente di occidente. Come ho spiegato (e qui ribadisco) non abbiamo scelta, ma per un effetto tecnico della "differita" (passatemi il termine televisivo) con cui facciamo esperienza dato che le decisioni vengono prese fuori dal corso del Tempo e quindi in una dimensione dove si può effettivamente ragionare e decidere il percorso esperienziale (intero e fatto di tante vite) che si vuole intraprendere. "Qui e ora" intenderlo (a meno che non sia in via esclusiva emotiva) è semplicemente ridicolo ma sono abbastanza certo che già solo un argomento del genere è per la quasi totalità inaccettabile. Per le conseguenze dirette che impone a livello logico.
 
Proprio appena un pizzico sopra sta la faccenda spinosa della logica che è totalmente ed esclusivamente emotiva perché è totalmente ed esclusivamente PanArmonica o Maat se vi piacciono i riferimenti panteistici. Noi intendiamo "logica" una versione spaventosamene depotenziata basata sul linguaggio, molto ma MOLTO più modesta di quella originaria, diciamo pure miserabile. Come d'altronde è miserabile l'esperienza nel distacco che è un distacco proprio e specificatamente da quella sorgente Armonica che ha come canale di comunicazione preferenziale il cuore. Che noi intendiamo come "confuso" o peggio "impredicibile" non a caso... Proprio perché viviamo in un epoca profondamente oscura e che ha alle spalle un passato ancora più buio in eredità. Quindi la "cultura", per noi (in specie) che ci troviamo proprio a casa di Moloch, non indirizza ma depista. La "cultura" è proprio il frutto di un lavoro spaventoso pregresso (inumano) che ha una specifica eggregora al suo centro, un parassita per la precisione, con un suo "database" sapienziale (alieno rispetto il nostro) atto non a elevarci ma a confonderci come un veleno, non a guidarci ma ad insegnarci a mentire, non a guardare verso la trascendenza ma ad abituarci a dipendere dalla materialità.
 
Moloch si nutre delle nostre energie basse e per ciò ne alimenta la radice marcia direttamente da dentro di noi. Tramite i "suggeritori" che poi sono quelli senza corpo del Basso Astrale (la parte del Cosmo invisibile a noi più prossima) che anelano di tornare a fare esperienza sensibile.
 
Ho chiamato per estensione questa entità "tencoragno". Dato che oggi dipendiamo dalla rete e che la sua azione velenifera equivale esattamente a quella che avrebbe l'aracnide se fossimo insetti, cioè prepotentemente stordente e analgesica rispetto i danni che provoca risucchiandoti da dentro "gli umori" lentamente e un poco per volta. Non penso vi sia immagine più coerente per descriverla.
 
Marcisci con delizia un poco per volta (dentro) e manco te ne rendi conto. Ma gli effetti superficiali si vedono...
 
Bene, il mio demone vuole che sia resa esplicita una cosa più complessa ancora della "logica emotiva" qui accennata, anche se è ad essa strettamente legata. Dato che chiede qualcosa di semi~impossibile, ho concordato di farlo in questo modo: parleremo della profondità della cretineria allucinatoria che ho ribattezzato "pensiero surrealista" di cui il nostro prode Billo Cancelli è fiero paladino: cioè del bipensiero sottostante l'uso del fattore biologico per condurre una guerra che il nostro ha deciso di cavalcare con ardita (quanto ingenua) stupidità. In sostanza la bio~guerra è un ossimoro e adesso vedremo come mai. Ovviamente quando l'avro detto, come al solito, apparirà scontato, anche se chiederlo prima troverebbe come unica risposta sensata il silenzio. Banalmente perché nemmeno l'argomento è oggetto di analisi e critica, dato che se lo fosse (seriamente) non staremmo qui a cianciare di ste michiate surrealiste. Ma tant'è che ci tocca e quindi...
 
Il pensiero surrealista del nostro prode ha radici profonde che affondano nel passato catto~anchenazi e in specie in quello delle scuole gesuite anche ridefinibili "del Gatto e della Volpe", dove non solo ti insegnato la logica di Moloch ma anche come imporla al prossimo. Impossibile seguirne in dettaglio tutti i contorcimenti labirintici, ma non occorre. Basta vedere cosa esclude in blocco tale pensiero e tutto si chiarisce. In sostanza il prode Billo e tutti i suoi scherani hanno convenuto che a livello del biota l'elemento portante che fa circolare informazione è l'equivalente di "frammenti di DNA" imbrigliati in capsule di grasso, da usare come "arma" biologica per suicidare collettivamente... La qualsiasi.
 
Questi frammenti circolano naturalmente nell'aria, nei fluidi (come l'acqua) e ovviamente nel cibo. Quindi li respiriamo, beviamo e mangiamo continuamente. Essi sono "LA" connessione che consente financo l'ultima cellula del nostro corpo di "mantenersi in contatto" con il tutto (vitale) in cui rimaniamo immersi. Per esempio una foresta che non a caso se frequentata restituisce "benessere" perfettamente misurabile in concreto. In buona sostanza il nostro corpo diviene parte di un circolo di informazioni biologiche che lo attraversano e lo mettono in "connessione" con tutto il resto "da dentro" e stare in posti "disumani" ma agiati come quelli urbani non è per nulla il massimo (tanto per dire quanto ne sappiamo di "benessere"). Ad esempio con il biota dell'intestino che a sua volta è (ovviamente) in contatto con il mondo esterno pur non avendo occhi, orecchie o altro genere di sensibilità: è una connessione di informazioni tra biosfere concomitanti. Questo genere di informazioni fluisce di continuo e incessantemente da e verso il corpo, cellula per cellula, instancabilmente e a prescindere dal corpo stesso, nel senso che continua ben oltre la vita terrena di chicchessia. Noi ci "agganciamo" a tale flusso e ne veniamo trascinati, ne più e ne meno che una trota dalla corrente.
 
Senza sapere nulla di quel flusso si inseriscono quindi informazioni ad ca%%um per controllarlo... Cosa mai potrebbe andare storto ?
 
Questo genere di informazioni è vitale per quello sviluppo adattivo corporeo che viene chiamato oggi "epigenetica" e sarebbe interessante capire che legami ha questo aspetto con l'evoluzione delle specie, tema abbastanza fuori dai radar per ora. Comunque la materia rimane (da poco tempo) fondamentale, perché ha solleticato le fatasie perverse dei suddetti camerieri di Moloch che hanno rimasticato il tutto per trattarlo dal punto di vista militare e di sicurezza. In sostanza la domanda che si pone la mentalità alla Billo è: "cosa succede se si interferisce inserendo nel flusso di informazioni cose che non centrano una ciulla di nulla con le info ambientali" ? Cioè in soldoni, quali danni si possono fare con la "biobomba" di turno ?
 
Ok, la sto semplificando parecchio ma è per intenderci. Tenete conto che un arma di tipo biologico vuole anche il suo antigene. Quindi se sviluppo un qualche tipo di sostanza che interferisce con il normale processo metabilico di produzione delle proteine (per esempio quelli che oggi rendono complesso per il corpo lo sviluppo ormonale equilibrato secondo dettato genetico pre~esistente sovraffollando ad esempio le file di vittime incoscienti come gli LBGTQxyz) devo poi avere qualcosa che ne constrasta gli effetti. Se no ho solo un inutile pasticcio, secondo la logica militare, non un arma bellica spendibile. Perché per un militare il controllo dell'arma è imprescindibile. Il motivo per cui fin'ora non è scoppiata la terza guerra mondiale (atomica) è esattamente per quello, perché non si disponeva del pieno controllo della potenza atomica. Non si poteva ad esempio ottenere esplosioni su misura a piacere.
 
Nel caso dell'arma biologica "l'elefante nella stanza" è il flusso di informazioni pre~esistente ineliminabile, di cui non si conosce l'entità, ne (più importante) la qualità. Quindi, non si ha la più pallida idea di cosa significa immettere un interferenza di qualsivoglia genere o natura in quel flusso. Ne a breve ne (tanto meno) a medio e lungo periodo inficiando qualsivoglia "progettualità" sia immaginata. In altre parole non si sa esattamente cosa succede al netto ovviamente di obbiettivi raggiunti in laboratorio.
 
E' un po' come se uccidessi un coniglio al fine di buttarne il corpo nella sorgente di un fiume (da cui io stesso traggo da bere) con l'obbiettivo dichiarato di permettere a tutti di "mangiarne" le carni disciolte, bevendo l'acqua: nutro e disseto (secondo un ideale delirante ma verosimile).
 
Non è semplicemente una ca%%ata o un atto malvagio ma proprio una "roba" surrealista retta da ignoranza crassa fatta passare per conoscienza... Ed è così per tutto (geoingegneria inclusa). Un tipico pensiero "narcisistico" appartenente a qualcuno che si immagina "intelligente" ben più della media, anche se tutto ciò che riesce a fare "bene" per metterla a frutto quell'intelligenza è spacciare ignoranza crassa per "sapenza nascosta". Ingannare per il gusto di ingannare "narcisiticamente" dimostrando così la propria superiorità a costo di mettere a repentaglio l'incolumità di chiunque.

Teopratico hanno apprezzato
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