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Eserciti di Burro e Bombe Lessiche


GioCo
Noble Member
Registrato: 3 anni fa
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L'esercito è un degno luogo dove cercare gloria, onore, il posto dove aspirare ad emulare le gesta eroiche di Grandi Uomini del passato.

Nell'opera della guerra possiamo ritrovare la protezione diretta dei nostri cari, delle nostre case, delle nostre genti, dei nostri interessi, sia collettivi che privati, da indebite aggressioni e indesiderabili appetiti dell'avidità straniera. Ma perché questo accada ci devono almeno essere dei valori condivisi.

Se il "valore" è il cretinismo obbligatorio di un sistema mercantile turbocapitalistico, putroppo questo quadretto non è applicabile, nemmeno per mezzo dello strapotere assoluto della propaganda attuale che pure sta facendo veri e propri miracoli per dimostrare il contrario.

La condivisione è quindi quella di un delirio collettivo, che poi è una specie di stato onirico che ci costringe a stare tra banchi nebbiosi di un lessico misticheggiante, una specie di mix tra spazzatura mentale e fantasie alla Tolkien. Questo speciale stato narcolessico, prodotto da un avvelenamento etilico per eccesso di parola, ci fa scarrocciare pericolosamente come zucche vuote nella tempesta, mescolando di continuo la realtà con il vero, la norma con il buon senso, la comunicazione con l'argomento, il significato con il segno, finché questi concetti non sono del tutto abbandonati.

Operato l'avvelenamento narcolettico si mette poi in discussione ogni rapporto cruciale tra l'Uomo e se stesso (ciò che conta è cosa "non sei", perchè tu non devi essere nulla) per demolire specularmente ogni legame con l'ambiente e strasformare l'individuo nell'Uomo Nuovo, un proto-ebete intrappolato in un odioso corpo biologico e in preda a una sistematica instabilità emotiva, cioè pronto ad accettare finalmente il corpo cibernetico, certamente più stabile e desiderabile, meno pieno di difetti e "soprattutto" con la prospettiva almeno di essere qualcosa più del nulla sistemico.

Ora, messo e non concesso che in effetti ci sia bisogno di un corpo umano nuovo e non più banalmente di superare questa società mercantile del cretinismo obbligatorio, rimane una domanda fondamentale: ma perché questo "corpo nuovo" deve per forza essere cibernetico? Le possibilità sono infinite e noi le riduciamo a una soltanto. Tra l'altro senza nemmeno avere esplorato a fondo le possibilità che effettivamente sono già presenti nel nostro corpo biologico e con una consapevolezza della realtà fisica del mondo che ci circonda più vicina alla capra che all'essere Umano evoluto di cui vagheggiava Nietzsche.

Fose per questioni militari? Proviamo a riflettere ...

Il Governo degli USA ha riempito di basi militari il mondo a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, per dichiarare il mondo stesso (senza ombra di dubbio) suo ostaggio privato. Le basi militari e la proiezione della potenza militare statunitense, senza ombra di dubbio è concepita per essere una minaccia costante verso chiunque osi sfidarne l'assoluta egemonia, cioè quello che unilateralmente e insidacabilmente la politica USA decide sia giusto o sbagliato. I governanti statunitensi ritengono quindi di essere politicamente quelli che nel mondo dettano le regole e non vogliono che ciò sia messo in discussione da nessuno. Anche su questo non ci possono essere dubbi.

Ora, nell'epicentro della cultura del cretinismo obbligatorio le basi militari non potranno altro che essere nursery di cretini obbligatori. Non sto usando a caso un termine inglese.

Se infatti le parole diventano come nella saga di Harry Potter, capaci di educare le giovani menti che hanno effetti concreti se solo vengono pronunciate e dirette verso un bersaglio, il nemico verrà di volta in volta costruito dalle parole. La cui formula che forse più rappresenta la "pedagogia alla Henry Potter" è "Avada Kedavra", una specie di maledizione che uccide. Personalmente mi uccide dalle risate ma procediamo che se no mi annoio.

Esistono tre componenti alla base del cretinismo obbligatorio che vanno tenute a mente: l'uso insensivo ma improprio del vocabolario (cioè la rivisitazione continua delle parole al fine di difendere e minacciare), la cultura militare alchemica (cioè la ricerca attiva di un nemico da abbattere per l'esaltazione della forza fine a se stessa) e il potere magico (inteso come mistica dell'esperienza fisica, finalizzata alla totale abdicazione di ogni logica, anche quella più elementare).

Ora, non credo che ci sia qualcuno che possa affermare che se un qualunque cretino iniziasse a pronunciare correttamente "abracadabra" diventerebbe automaticamente e per estensione Silvan il mago, soprattutto se manca la pratica di prestigiatore e illusionista. Ma la faccenda (putroppo) è molto seria e non ci permette di puntare il dito su nessuno senza indicare noi stessi. Esistono infatti parole che vengono intese "per estensione" esattamente così, come capaci di produrre da sole un qualche effetto fisico, solo se pronunciate correttamente. Un giro sui siti di psicologia (come questo QUI) che parlano delle "etichette" dovrebbe iniziare a schiarici le idee. Ma putroppo quella è meno della superficie e se si gratta un attimo per guardare appena più in profodità si inizia a intravedere un vero e proprio oceano del delirio e perversione, cioè una vastità di potere caotico montato a parole.

Riprendiamo le nostre nursery del cretinismo obbligatorio per avere una visione più dettagliata. Cosa succede se siamo immersi in una cultura militare in cui è dato per scontato che "il nemico" è tutto intorno alla base e per definizione sta "da qualunque parte" e si nasconde "in qualunque incontro" al di fuori della base militare? Semplice, che nessuno vorrà uscire volentieri dalla base e se esce non è di certo per salutare i vicini di casa e fare con loro festa.

Cosa succede allora se scopriamo che ciò che ci protegge dal pericolo che sta all'esterno, ci fa schifo, senza che il pericolo esterno cessi di esistere? Beh, probabilmente inizieremo a subire uno strano effetto schizofrenico che ci spaccherà dall'interno, per cui inizieremo a manifestare un odio verso tutto ciò che per mandato dovrebbe essere da noi protetto e amato. Come la società civile in genere.
Aggiungiamo che la nota sarcastica e lievemente schifata della pronuncia "civile" è in effetti un mantra tipico degli addestramenti militari moderni. Almeno quelli nostrani. Il civile non è tutto ciò che ha senso per il militare difendere, perché non è tutto ciò per cui il miltare vive e che rappresenta. La scusa (sempre pronta in questi casi) non è solo quella risibile degli scudi umani o dei bambini bomba usati dai genitori, ma ciò che occorre per omettere che qualsiasi gesto odioso compiuto da civili contro miliari, ha come unico significato che la tua presenza è meno che gradita per coloro che saresti in teoria andato a difendere. Quindi qualsiasi motivo per rimanere decade con tutto il treno di scuse possibili al seguito.

Ma ammettiamo pure che le cose stiano come dice la propaganda. In quale altra occasione abbiamo osservato queste tendenze a cosiderare con disprezzo la società civile? Con le milizie private, ad esempio i bravi o lanzichenecchi, cioè i mercenari. Non è un caso che infatti quest'epoca produca una simile ricchezza di offerta di lavoro mercenario, mentre parimenti si riduce continuamente l'offerta di lavoro civile. Quando la società è mercantile, anche il massacro indiscrimanto diventa un lavoro possibile e i civili uno dei tanti potenziali obbiettivi militari. Anzi, dato che la cultura mercantile tende ad essere per definizione furba, l'obbiettivo civile sarà per definizione l'obbiettivo primario, perchè il mercenario cercherà sempre la vittoria facile e quindi in termini strategici di fare esattamente l'opposto di ciò che vorrebbe fare l'eroe in guerra: colpirà nel modo più bieco e subdolo usando i metodi più criminali e con la sola idea che tanto "è il vincitore che scrive la storia". Quindi non potrà ammettere sconfitta perchè dalla sconfitta non ha solo da perdere denaro. Perde anche la faccia e con essa la dignità che gli occorre per fare il mercante.

Inziamo forse a capire meglio a cosa serve il transumanesimo e l'Uomo Nuovo cibernetico.

Ecco allora che ci avviamo spediti verso la presa di coscienza di questa terza guerra mondiale strisciante ma già in corso, una terza guerra mondiale non dichiarata dall'Esercito di Burro perché combattuta a forza di Bombe Lessiche. Una terza guerra che non è solo ibrida ma anche magica, fondata sulle illusioni e le ca%%ate cosmiche che devono essere più Grandi e Potenti possibile, in quanto devono deflagrare nelle mente collettiva e seminare morte.

Che aggiungere allora? Buon "Avada Kedavra" a tutti! >:)


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