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Le faglie si allargano e i precipizzi sprofondano


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Delle molte trasformazioni che siamo chiamati ad affrontare, quelle emotiva rimane la grande assente in tutte le disanime "esotiche" che stiamo facendo e che mi sono pervenute fin'ora.

Ai miei occhi non è un caso. Tutto si ricollega elegantemente a un Ordine superiore. Se sei connesso allora conosci e se conosci non ti verrà difficile capire perché è nascosto un aspetto così centrale della rivoluzione in corso.

Chiariamo subito, dei tre corpi esoterici, quello sottile (di cui ci parla persino wikicoipiedi, QUI) è in assoluto quello centrale. La zona di mezzo che interconnette la metaria grossolana a quella più spirituale.

Eccomi qui, di nuovo e ancora non per mia volontà, ad affrontare con le mie miserabili spoglie mortali e la mia Mente che ininterrottamente mente, un argomento che ha ordini di grandezza superiori alle mie possibilità (di gestirlo). Ma "ca va sans dire", così va il Mondo.

Chi se ne occupa allora, dato che è un evento non solo centrale e quindi imprescindibile, ma anche l'unico che davvero siamo chiamati ad affrontare direttamente e nell'immediato, dato che eventuali eventi cosmici, là dove sussistono, non saranno certo di nostra compentenza, ne gestibilità. Ma nemmeno più prosaici problemi di ordine pratico come il semplice "procurarsi da vivere e un tetto sulla testa" in un Mondo basato sulla competizione e scarsità su larga scala (=globale). Cosa che tra l'altro fin troppi faticano a fare nella attuale ordinaria quotidianità vicina, fatta di una parvenza di relativa abbondanza, figuriamoci in quella straordinaria che ha già fatto capolino annunciandosi in via abbastanza chiassosa come "nuova normalità" futuribile.

Ovviamente come sempre e come tutto saranno i meno adatti a gestire l'aspetto emotivo. D'altronde questa società, l'ho già scritto molte volte, è fatta così. Seleziona il meglio del peggio in tutti gli ambiti, primo fra tutti quello governativo. Ma anche nei semplici rapporti interpersonali, ad esempio nel scegliersi un partner: si sceglie sempre il meglio del peggio. Sempre!

Non è un caso è così apposta. La "forma mentis" o "stile di vita" che è stata scelta per noi al supermercato delle stronzate (a basso costo) di questa era ancora (per poco) econocentrica cattogiudaica, in quanto basata sul principio della competizione economica tra organizzazioni globali più o meno private come tra amici e parenti, ci impone per forza la selezione del meglio del peggio. Ci impone sempre di scegliere tra un peggio e un meno peggio, come qualsiasi società mercantile d'altronde. Perché è l'animo mercantile che lo impone. Il mercante non può basarsi sulla ragione o sulla logica per vendere le sue cianfrusaglie, non può ad esempio millantare virtù, tanto meno onestà, se vuole sopravvivere. Deve mentire a se stesso e agli altri, pedissequamente, altrimenti arriva un altro "più bravo" e gli fotte il mercato. Perché è sempre il meglio del peggio che avanza.

Non solo, il mercante che "sa" che le sue sono tutte cose di bassa o infima qualità, non può svelarlo. Deve vendere sempre esaltando il meglio di ciò che vende, facendo credere che sia attaccato al bene (e dandogli valore con ciò per estensione) ma rimanendo però del tutto staccato emotivamente dallo stesso mentre recita la sua parte. Per ciò è di fatto un attore nato e tanto più riesce a convincere con la sua recita, tanto più farà fortuna. Ma non basta ancora, la vera fortuna di un mercante arriva quanto riesce a far vivere agli altri convinzioni o credenze (anche assurde) tali da rendere felici coloro che "sono divenuti fortunati possessori del meglio che ci sia" da lui procurato e rimangano convinti che sia così anche quando oggettivamente si constata che invece è proprio diamentralmente l'opposto, cioè il peggio del peggio.

Prendiamo un piccolo esempio. Il tonno che si taglia con un grissino. GENIALE. Dai ammettetelo è geniale! Di una mente oscena e brutalmente satanica, ma geniale. Le frattaglie del tonno, gli scarti, quelli che mai nessuno si sarebbe sognato di considerare prima anche solo come cibo perché venivano letteralmente buttate via, nemmeno per le bestie erano buone, diventano una prelibatezza, "il meglio che ci sia", subito dopo. Quindi la gente fa a gomitate per averlo e guai a dire loro che "è una schifezza proprio perché si taglia con un grissino". Come la roba marcia.

Così è per qualunque cosa, nella società dei mercanti. Quindi al centro c'è la tua felicità, il tuo benessere. No finto, vero, ma sempre per selezionare il meglio del peggio. Devi essere felice mentre viene scelto per te il meglio del peggio, perché è un onore poter usufruire di tale scelta. Se no è sempre peggio, molto peggio. Quindi si seleziona il meglio (del peggio) costringendo sempre le persone a valutare una scelta tra un male minore e uno maggiore. Ma perché non imporlo e basta? No, devi essere felice e per essere felice devi poter scegliere quello che qualcun altro ha già scelto per te prima e per il tuo benessere, se no non puoi sentirti compartecipe e proprietario del tuo tempo. Non puoi condividere con tutti gli altri la fortuna di aver scelto il meglio del peggio. Non si può quindi concepire un ordine sociale coerente e uno stile di vita confacente a quell'ordine.

Dicevamo però delle emozioni. Chi se ne occupa? Gli psicologi, i meno adatti appunto. Un po' come se i sadomasochisti si occupassero di medicina. Sono proprio quelli che "sanno" di essere in qualche misura colpiti dal male della Mente che mente, ad avere equilibri più precari della media ordinaria che si rifugiano nella falsa conoscenza, quella dei dotti e sapienti, atta a generare poche certezze molto confuse, perché nemica giurata della semplicità. Con tutto ciò "curano". Una pacchia!

Se devi studiare un argomento, lo stesso deve apparire molto astruso, complicato, pedante, il più serio possibile, infinitamente serio e pieno di infinite ritualità più o meno palesate che carichino di valore il nulla. Ad esempio l'incensamento dell'esperto che deve aver ricevuto premi e riconoscenze oltre che certifiche se no, se a te pare dica cose sensate ma non è un ca%%o di nessuno e non ha scartoffie a provare chi sarebbe, è certamente un millantatore. Ma anche solo se è tra i pochi che non ha per te il peggio perché "fa concorrenza sleale" con roba che funziona. Si certifica quindi la qualità al contrario, sempre! Cioè non si garantisce che l'interlocutore (ad esempio il tuo costosissimo psicologo o medico psichiatra -peggio-) abbia una qualche vaga idea di come gestire il tuo caso o anche solo ciò di cui si sta dichiaratamente occupando, per esempio schizofrenia o depressione, ne tantomeno che sappia farci qualcosa. Si certifica che colui che non ha tutta la sua dottrina "certamente" è una scelta peggiore.

Così si ottengono due risultati interessanti. Il primo è che la tua intelligenza è costantemente insultata, perché non ti è dato di giudicare il benefattore che in base agli effetti che ha il suo intervento su di te verifichi effettivamente "ha corretto il tuo problema", magari gratis o al costo di un caffé, perché in quanto "fuori dall'ordine costituito" sicuramente era un millantore di cui non ci si può fidare, una specie di "Wanna Marchi" venditore di fumo, degno di nessuna nota e se lo pubblicizzi lo distruggi socialmente e lo condanni a persecuzioni perché per lui ci sarà solo una pesantissima campagna di discredito fino alla distruzione fisica se necessario. Applaudita dalla maggioranza. Al contrario devi giudicare certamente "un genio" colui che ti spilla soldi come un vampiro il sangue e che non cambia in effetti un emerita minchia di nulla nella tua vita, ma è bravo a illuderti del contrario perché è "un dottore" di massima fama e professionalità, oltre che stimato esperto in stronzate galattiche mercantili.

L'altra è che mentre ti autocondanni all'autodenigrazione automatica, devi sostenere che questa è la società della competizione che funziona su base meritocratica, quindi se non la migliore che ci sia, semplicemente l'unica. Con ciò la realtà è costantemente ribaltata in funzione di una scelta che non c'è: scegli rosso se nero è il peggio non perché rosso è meglio ma perché è l'unica altra scelta che rimane. Scegli sempre per evitare il peggio e così facendo lo selezioni apposta e "per gradi" quel peggio.

Non ci vuole un genio a capire dov'è diretta una società fondata su tali solide basi. Ma ancora peggio, non ci vuole un genio a capire che una volta presi dal giro del peggio, non c'è via d'uscita. Come un corpo morto e marcescente, questa società è condannata a marcire e ad essere dimenticata. Non a caso infatti l'orrore e la morte (con esso) è uno dei capisaldi della immaginaria "attività di svago" di questa società.

D'altronde nella realtà dei mercanti c'è di buono che nulla si butta. Come per il maiale. Quindi anche se diventa una società di maiali va benissimo. Cosa hanno i maiali che non ti piace? Oggi persino i bambini imparano che un maiale è un animale puccioso e simpatico. Un tempo i porci non lo erano, ma a forza di selezionare il meglio del peggio apposta...

Dicevamo delle emozioni. Le emozioni sono il centro di tutto questo discorso. Infatti per realizzare l'obbligo formale di una scelta che non è mai una scelta, come il percorso del bestiame diretto al macello, devi essere felice e la tua felicità non è secondaria.

Perché ne va della qualità della tua carne e il macellaio che la vende, ci tiene che tu sia felice. O no? Ce lo diciamo e per questo si continua a sostenere l'insostenibile. Beh, per quanto detto fin'ora, sarà così almeno finché non saremo tutti carne marcia, si intende. In quel giorno, avremo una società che rivende carne che si taglia con un grissino per poter continuare ad essere felici.

Senza mai occuparci del problema centrale. L'emozione. La leva senza cui tutto ciò diventa impossibile.

Pensateci, perché di emozioni nessuno sa nulla e a nessuno frega un ca%%o di saperne qualcosa.


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