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Parole, parole ...


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Cantava nel '72 così Mina e così ho finito dopo avere iniziato a rispondere a Uriel e al suo pezzo pubblicato su keinpfusch.net intitolato "cui prodest".

Riprendo un pezzetto di quel che avevo scritto, solo perché si capisca il tipo di risposta:
"Caro Uriel,
non ci conosciamo ma in tempi in cui il 99% degli incontri sono virtuali grazie alla Grande industria, quella alla "Elon Musk" che pensa al nostro bene e al nostro futuro e che ci fa tanto entusiasti di conquistare lo spazio (di solito a spese dei contribuenti e per rendere privato ciò che dovrebbe essere pubblico) credo abbia importanza almeno quanto la cacca che si deposita periodicamente al cesso. Finché vivremo in un corpo biologico funzionante, ovviamente, cosa sempre più difficile grazie alle "conquiste industriali" che hanno deciso unilateralmente che il corpo non è più nostro. Poi quanto il culo ce l'avremo di plastica perché sostituito da un I.A., non so. I mezzi digitali danno tanta visibilità, ma nella stessa misura tolgono dignità, tanto che un giorno forse penseremo "belli i tempi in cui i preti potevano sodomizzare bambini a catena, perché almeno i culi dopo l'uso venivano restituiti al legittimo proprietario". Infatti lavorare alla tastiera tante ore per produrre un video (o della musica, o un sito web, o qualunque altro contenuto che foraggi i "big data") per la massa degli Utonti (come NOI) significa lavorare GRATIS per l'unica Industria del Grande Fratello (di sto ca%%o) che se vuole ti spegne con un dito, senza aver prodotto una totale minchia di NULLA. Hei, è il mondo industriale "Hi-Tech" fratello, godilo!
Meglio di Babbo Natale, porta via tutto in cambio di un "bel nigutin d'or" ed è pure obbligatorio per legge non protestare troppo, perché vede, poi arrivano più rapidamente "regali" già previsti, tipo "l'internet delle cose" con cui il suo culo (e il mio) che sono già adesso di un altro, come lo sono le bestie da circo, saranno vendibili a piacere con un click da parte di un terzo perfettamente ignoto ed è solo l'inizio, poi c'è il 6G che decide chi vende e chi compra in autonomia alla velocità fantastica di milioni di terabit al picosecondo per mezzo di una "intelligenza" artificiale, che nella neolingua orwelliana attuale corrisponde alla esatta definizione di demenza senile terminale. Che tutto ciò ci esponga a un oceano di sollecitazioni elettromagnetiche ignote alla biologia e alla scienza e che la responsabilità è appannaggio unico di un industria che separa l'interesse umano con quello produttivo è un altro dettaglio che sfugge, dettaglio che appartiene integralmente alla "Grande industria". Lei quindi si pone alla difesa di una specie di onorata azienda di traslochi "troppo grande per fallire", che svuota la Sua casa o quella di chiunque altro con la partecipazione volontaria di agenti dei reparti speciali che si sentono "tanto fichi" perché sono "speciali", senza che sia richiesta tanta attenzione, men che meno dai relativi "proprietari" delle suddette abitazioni.
"

Quanto ho odiato il contenuto di quell'articolo, non per la sequenza pesante di mistificazioni e luoghi comuni praticamente ininterrotta oltre che fortemente provocatoria, contro il buon senso e il popolo italiano, ma per aver rovesciato le cause con gli effetti, con il solo risultato (non so se volontario o meno) di indurre il senso di colpa, non meno di quei preti che in altri tempi facevano comizi parlando di inferno al solo scopo di seminare la paura ("Il timor di Dio") tra i simili e per lo scopo (meno confessabile) di riversare la paura del loro cuore sugli altri perché non potevano tenersela dentro.

Certamente abbiamo tutti infinite colpe, ma farne l'elenco e indicarci come unici colpevoli, questo è pura demagogia criminale che davvero non so a cosa ci possa servire se non rimandarla al mittente.


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