In America Latina è in corso un’operazione politica, o meglio un esperimento politico, che se dovesse prender piede metterebbe in seria difficoltà e pericolo la tradizionale democrazia rappresentativa così come noi la conosciamo in Occidente.
Per praticità, aderenza alla realtà e coerenza linguistica chiamerò questo esperimento “dittatura giudiziaria”.
Alla maggior parte di noi è noto che il sistema politico in uso nei paesi occidentali è quello basato sulla rigorosa suddivisione tripartita dei poteri: il potere Presidenziale, il potere legislativo del Parlamento e infine il potere giudiziario della Suprema Corte, quest’ultima nella maggior parte dei casi articolata in base alle diverse funzioni attribuite dalla Costituzione alla magistratura.
Bene o male, a condizione che ciascuno dei poteri rispetti e non invada la sfera operativa e di influenza dell’altro, il sistema ha funzionato e con lui la democrazia rappresentativa parlamentare o presidenziale, fondata sul consenso popolare che si esprime con elezioni libere e generali, dalla quale è scaturita una forma di governo che in Europa, dalla fine della guerra, ha avuto sempre la meglio su altri ordinamenti politici.
La democrazia, presidenziale o parlamentare che sia, rischia di andare in tilt e di fare un gran botto, quando uno dei tre poteri si mette in testa di essere migliore o addirittura superiore all’altro e quindi di voler far politica di testa sua; tutte le volte che ciò è successo, la democrazia è finita in letargo e il potere che presume di incarnare “meglio” da solo o con il supporto formale degli altri due, si trasforma fatalmente in una dittatura, reale o mascherata. Nella maggior parte dei casi, numerosi esponenti del potere parlamentare (deputati e senatori) risultano ricattabili, le fedine penali sono sulle scrivanie dei giudici per cui i personaggi con le fedine sporche potrebbero essere oggetto di diversi tipi di minacce se non si sottomettono spontaneamente a chi ha la possibilità, senza chiedere l’autorizzazione a nessuno, di ficcare il naso nei processi e nei casellari giudiziali.
Nel caso di cui mi sto occupando però, se a prevalere nel governo della cosa pubblica fosse il sistema giudiziario a discapito di un altro, ci troveremmo in presenza di una dittatura mascherata, ossia di un sistema che continua a proclamarsi a parole democratico, ma che in realtà ha finito da tempo d’esser tale, con un’aggravante:
le varie operazioni giudiziarie, come Mani Pulite in Italia e “Lava Jato” in Brasile hanno contribuito a pompare molto ossigeno politico nei polmoni della Magistratura e in taluni casi la Magistratura, fortemente ossigenata, ha preteso di avere la prima parola in politica e in altre importanti decisioni: in Italia non c’è riuscita e paradossalmente subito dopo il delitto dei giudici Falcone e Borsellino la classe politica ha reagito, ristabilendo alcuni confini che la Costituzione considera invalicabili tra potere politico e sistema giudiziario.
In America Latina le cose hanno preso una piega molto diversa: la recente scarcerazione dell’ex-presidente Lula da Silva ad opera di una Suprema Corte palesemente politicizzata in senso favorevole alla sinistra e il risultato elettorale quasi certamente manipolato dalla stessa Suprema Corte a favore del comunista Lula eletto Presidente della Repubblica, è un colpo di grazia all’autonomia dei tre poteri, ormai definitivamente messa in soffitta con lo scopo di lasciare le mani libere di governare il paese al potere giudiziario, il quale contestualmente ha scoperto che governare per interposta persona e quel che è peggio in maniera autoritaria e burlandosi della democrazia e del Parlamento, è sempre più vantaggioso che farlo dai banchi di una Camera dei deputati o dalle sale dei Ministeri.
In questo modo il potere giudiziario ha il potere di legiferare su provvedimenti di ordinaria e straordinaria amministrazione, o di bocciare le proposte di legge fatte dal Parlamento, senza aver avuto il problema o la difficoltà di render conto alla popolazione del suo operato. Dettaglio non irrilevante: almeno in America Latina la Suprema Corte ha l’ultima parola sulle urne elettorali dalle quali si estrae il risultato finale del voto.
Concludo dicendo che l’esperimento politico sta funzionando per diversi motivi: vediamo un Lula fare il presidente, in seguito a una decisione di tirarlo fuori dal carcere presa dai giudici e che potrebbe essere revocata in qualsiasi momento, il che vorrebbe dire ritorno del Lula nelle patrie galere: ergo qualunque sussurro parta dal Palazzo di Giustizia Lula si mette sugli attenti e non pronuncio un “pio”.
I giudici della Suprema Corte fanno il bello e il cattivo tempo, emettono ordini di carcerazione quando vogliono e come vogliono, lo fanno sapendo di essere insindacabili, e quel che più conta avendo alle loro dipendenze una polizia di stato che per disciplina obbedisce e non discute mai i mandati di cattura firmati dai giudici. L’Ordine degli Avvocati che ha per Statuto la possibilità di interloquire si mantiene rigorosamente in silenzio, senza che nessuno sappia dire il perché e il percome.
Infine, non sto scrivendo l’Introduzione all’Utopia di Thomas More, è la realtà politica o pseudo tale della quasi totalità dell’America Latina di oggi, (Argentina, Venezuela, Brasile, etc …) di fronte alla quale non si registra nessuna reazione da parte di istituzioni o uomini che in Europa e nelle Americhe si professano democratici. Rompono in continuazione i ca…i. alla Russia, ma sul continente dove vivono e lavorano milioni di italiani, mantengono la bocca chiusa….
Concludo chiedendomi e chiedendovi: esiste ancora un un governo che può essere definito democratico? Dal gr. dēmokratía, comp. di dêmos ‘popolo’ e del tema di kratéō ‘comando’.
Si dovrebbe ripresentare una proposta secolare raccomandata dai padri fondatori del pensiero e della tradizione politica occidentale. Mi riferisco alla raccomandazione di Platone sui guardiani della polis, descritta nel libro III della Repubblica: in questo caso le nostre vere élite avrebbero la possibilità di differenziarsi dalle rozze e false élite che si arricchiscono solo, soprattutto, succhiando alle mammelle dello Stato. Questo farebbe la differenza, perché dimostrerebbe che la nostra polis viene consegnata a bande di ladri, malfattori e conniventi di vario grado di pericolosi criminali. Nel libro XII delle Leggi, Platone suggerisce addirittura l'istituzione di magistrati riparatori da parte dei cittadini più illustri della polis, i cosiddetti guardiani delle istituzioni, nel caso in cui gli stessi magistrati si ostinassero a deviare dalla giustizia e a trafficare con le sentenze a causa della cattiva influenza di governanti corrotti e affaristi corruttori.
Siamo sicuri che in Italia non sia riuscito? Naturalmente non posso fare un paragone diretto con l'America Latina perché è una realtà di cui conosco ben pochi dettagli ma, per quanto riguarda l'Italia, ho forti dubbi circa la reazione politica che avrebbe ripristinato la separazione dei poteri. Mani pulite fu una stagione che iniziò in modo bizzarro con la volontà di rivelazione non di fatti di corruzione ma di segreti di stato ( o di parti di segreti di stato ) inerenti il ter.rorismo e l'ingerenza di poteri stranieri nei fatti post-bellici mirati a neutralizzare la "minaccia" comunista. Emergevano in quel periodo personaggi come il giudice casson, sul quale sospendiamo letteralmente il giudizio. Questo filone si interruppe poi bruscamente con l'arresto di chiesa e si incanalò a velocità impressionante nel solco della narrazione sull'eradicazione dei fenomeni corruttivi e della pratica delle tangenti. Possiamo prenderla così, oppure soffermarci a riflettere sul terremoto politico ( io preferisco dire colpo di stato ) che si determinò grazie a queste inchieste: lo smembramento dell'iri, l'inizio del fenomeno di immigrazione massiccia, lo smantellamento dello stato sociale, la precarizzazione del lavoro e la deindustrializzazione del paese. E' fin troppo evidente il ruolo fondamentale che ebbe la magistratura in tutto questo e si farebbe persino fatica ad immaginare un metodo alternativo che avrebbe potuto realizzare un simile stravolgimento della nazione. Dopodiché è finito tutto e si è tornati al corretto e costituzionale equilibrio fra i poteri? No, io direi assolutamente no. Spesso si trascura un aspetto, a mio avviso fondamentale, che è scaturito con tangentopoli e che è sopravvissuto fino ai giorni nostri: la levata di scudi dell'opinione pubblica "a difesa dei magistrati". Sull'onda dell'emozione e del senso di rivalsa sociale, la stragrande maggioranza dei connazionale sviluppò una sorta di adorazione per la magistratura, identificandola come una classe di eroi. Grazie a questo sostegno il potere giudiziario non solo uscì agevolmente dal proprio alveo di competenza ma poté contare su un appoggio incondizionato del pubblico. Se ci si pensa bene, una simile partigianeria non trovava poi grande giustificazione e oltretutto non teneva conto delle divisione all'interno dello stesso potere giudiziario, tanto esasperata da armare la mano ad alcuni giudici e inquirenti mentre altri saltavano in aria in autostrada. Questo "partito dei magistrati" o della "giustizia non è scomparso con il '94 ma lo ritroviamo ancora oggi nei travaglio, nel suo giornale, nei 5stelle con il loro conte mentre la sinistra del pd schiva pubblicamente la discussione accesa per mantenere un'aura di superiorità snob ma in realtà appoggia le varie inchieste per silurare i personaggi sgraditi. Se poi il quadro politico è radicalmente cambiato dal '93, la militanza della magistratura è invece rimasta viva e vegeta ed anzi dichiara oggi più che mai i suoi veri scopi che, mutatis mutandis, sono quelli cari all'agenda globalista. Se ci facciamo caso, l'atteggiamento è chiaro: inchieste a carico di politici rei di aver pronunciato parole "scorrette", prona collusione con i personaggi che "contano" nell'agenda politica, estrema indulgenza nei confronti dei crimini commessi da stranieri ( qualcuno qui parlò correttamente di gerarchia vittimologica ), sentenze contro la famiglia che sottraggono bambini ai genitori per affidarli ad associazioni dalla moralità "dubbia", inazione verso l'occupazione abusiva di case e di proprietà private di valore limitato. Come vogliamo chiamare tutto questo? Errore, approssimazione, inefficienza? No, non si tratta di questo ma dello spirito stesso che anima il potere e che dimostra apertamente di essere ostile nei confronti dei cittadini con determinate caratteristiche, di disprezzarli e di adoperarsi affinché questi non siano più minimamente rappresentati. Non si può più parlare, secondo me, di deviazione rispetto alla norma. La norma è questa e segna il disprezzo di un certo potere verso una parte della società. Nonostante ciò, vi è ancora chi è disposto a militare "a favore dei magistrati" e celebrarli come eroi. Sono ormai pochini, però...
la separazione e l' indipendenza dei tre organi dello Stato sono parole vuote di facciata, La Magistratura Italiana è il male endemico della repubblica la Super Casta che si sente superiore alle Leggi interpretandole per gli amici e applicandole ai nemici fin dai tempi di Giolitti, non a caso, mai si è arrivati alla Responsabilità Civile dei Magistrati in virtù del principio del libero convincimento resta no degli impuniti pe r qualsiasi nefandezza commettono con le loro sentenze .. anzi fanno pure carriera vedi il Giudice Carnevale , in Canadà USA e altri stati i Magistrati non possono fare il salto tra Politica e Magistero, inoltre i Pres. dei tribunali sono eletti con il sistema misto devono passare al vaglio eletti anche dal popolo
la separazione e l' indipendenza dei tre organi dello Stato sono parole vuote di facciata, La Magistratura Italiana è il male endemico della repubblica la Super Casta che si sente superiore alle Leggi...
Condivido 100 e + x cento
Per capire la questione-magistratura oggi in Italia basta notare il silenzio tombale ( chiaramente Mattarella si e' dato da fare, come anche sulla questione mazzette Eu/) sulla Loggia Ungheria, che non ci vuol molto a capire era emanazione di Soros, jewish ungherese munifico verso i suoi adepti NWO.
Possiamo dire senza imbarazzo che parte della magistratura e' funzionale ad interessi esteri, nel senso che riceve indirizzi di azione da parte di soggetti non facenti parte delle gerarchie d'ufficio e tantomeno del consesso nazionale ?
In ogni caso, questo sistema e' ampiamente delegittimato nella coscienza comune, il che e' davvero l' unica cosa che conti.