Un arma di ricatto ...
 
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Un arma di ricatto straordinaria


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Esiste qualcosa di più assurdo e inutile di un oggetto che oltre a essere ingombrante, complicato da usare e pericoloso ma sempre più obbligatoriamente portato dietro per questioni di sicurezza ed identificazione, non contribuisce in alcun modo se non negativo alla relazione che abbiamo con la realtà che ci circonda?

Esiste qualcosa di più pernicioso e maledetto oltre la stessa maledizione che questo oggetto rappresenta anche solo simbolicamente?

Non lo so e temo nel prossimo futuro di doverlo scoprire, ma nel frattempo questo mi da più che abbondante materiale per riflettere.

Riflettere soprattutto su un punto cruciale che sta (di nuovo) molto lontano dai radar della dissidenza informata e più avanzata. Ma non per questo meno cruciale di altri argomenti di riflessione.

Come sempre a parlare è il mio demone e come sempre (nonostante le mie proteste verso la sua volontà) non sente ragioni e la sua richiesta rimane inappellabile. Quindi al solito mi appresto a gestire un argomento che (da miserabile quale mi riconosco) non ritengo assolutamente di poter trattare ma che a quanto pare, se non lo tiro fuori, sembra proprio che non si possa o non si debba iniziare a dargli attenzione. Quindi mi sento tirato per i capelli in un certo senso e non sono affatto contento della cosa.

A livello sociale qualsiasi tipo di "accordo" tra le parti (sto parlando di "contratto sociale") ha due caratteristiche precise (tra le altre): è inevitabile (a meno che non si decida per l'isolamento e qui c'è il problema di determinare il grado di questo isolamento a cui si è possibilitati/disposti ad accedere) e si stabilisce sulla base di rapporti di forza. Non sul bla bla.

Quando sentiamo la velata pronuncia delle parole "rapporti di forza" in ambito diplomatico (cioé al tavolo delle trattative, di qualsiasi trattativa stiamo parlando) dovremmo essere abbastanza svegli da tradurre questo immediatamente in "capacità di ricatto". Cioé qual'è il tipo e grado di ricatto a cui siamo più esposti e quali le armi di ricatto a nostra disposizione per bilanciare i rapporti di forza nelle trattative.

Questo lo capisce persino un ebete, perché nella psicologia media di un bambino lo do per scontato. Ovviamente un ebete che capisce perfettamente il problema in termini politici e di potere esercitato e da esercitare, se no si subisce (e si prega per non subire troppo "la sfiga" delle avversità) e basta. Che non è necessariamente un male ma di sicuro contribuisce in modo diverso a mettere in equilibrio questi rapporti di forza e non aiuta se nell'equazione viene del tutto omessa la necessità di salvaguardare almeno UN rapporto di forza per il momento dell'accordo.

Ora, è evidentissimo che tutti i contratti sociali pre-esistenti sono stati fatti saltare il che non è necessariamente un male, dal momento che si reggevano sulla pressione (=ricatto) che ogni nazione poteva esercitare sulle altre in termini militari. Il tavolo degli accordi è stato rovesciato e non da noi poveracci, ma dai plutocrati che hanno ritenuto di avere (nonostante il loro sia un potere di cartone, di facciata, e prorpio di una dittatura dei pavidi) i numeri per imporre un futuro da tecno-medioevo cinesizzato, dove ci sono pochi super proprietari di tutto (letteralmente "di tutto!!!" senza eccezioni perché sarà la proprietà stessa a divenire esclusiva e per pochi) mentre il resto dovrà ottenere da questi ultimi ciò che gli occorre per vivere e per ciò dovrà per forza seguirne i capricci, qualsiasi sia questo "capriccio", dai più fetidi ai più ributtanti.

Da cosa è dovuto questo cambio di prospettiva della proprietà? Ovvio dalla digitalizzazione che imporrà che l'identità di ogni cosa e quindi l'attribuzione di "chi può possedere cosa" passi dall'avere una natura cartacea "materiale" a una immateriale (digitale) e di natura virtuale, con tutti i nessi e connessi a corredo più spiacevoli, tra cui la sua "essenza volatile" e quindi determinata (anche al momento) dall'infrastruttura, senza nessuna garanzia per il diretto interessato! Altra parola chiave cruciale perpetuamente taciuta nel dibattito pubblico questa della infrastruttura ma che adesso osservo timidamente affiorare di tanto in tanto.

Quindi chi possiede l'infrastrtuttura possiederà di fatto il meccanismo stesso di attribuzione della proprietà e i termini del suo accesso (cioé "chi può fare cosa") in un mondo dove i documenti transitano obbligatoriamente dal mezzo digitale per essere avvalorati, no? Il cosiddetto "green pass" che non è green e non è nemmeno un pass (alla solita maniera di sta dittatura dei pavidi) è solo un blando accenno a ciò che sarà messo in essere nel prossimo futuro, imposto se necessario con ogni mezzo (militare) disponibile e non ci possono essere più dubbi che non c'è di mezzo alcuno scrupolo nei tempi e nei modi in cui questi strumenti verranno messi in opera.

Per ciò i termini di "guerra" che lo stesso circuito mediatico utilizza non sono affatto campati in aria o solo sfruttati per "ottenere una clima di paura" (come ad esempio sostiene correttametne la Perucchietti). E' un dato di fatto che prima accetteremo (insieme alla guerra asimmetrica in corso) prima sarà meglio.

Ora, qual'è il termine di ricatto più forte che il sistema ha in mano per spingere verso questo futuro da tecno-medioevo?

Ma è ovvio: l'attuale infrastruttura delle telecomunicazioni a cui rimane solo l'ultimo metro per diventare solida arma di ricatto: l'aggancio al nostro corpo fisico (già resa parzialmente tale dalla difficoltà di isolare o spegnere -disincentivando- i dispositivi portati sempre dietro). Siamo noi ad avergli messo letteralmente in mano e su un piatto d'argento la soluzione di come ridurci tutti alla loro mercee. I plutocrati non hanno dovuto fare altro che cogliere l'occasione ghiotta.

Guardiamo quindi bene la situazione (l'immagine che apre questo pezzo ad esempio è di una delle tante pubblicità che si trovano in giro per la rete) dal punto di vista dei dispositivi di aggancio a questa realtà telematica (digitale) e iniziamo a fare una attenta disamina su quello che comportano a livello di capacità di ricatto, perché aumenterà questa pressione, è impossibile che non aumenti!

Ricordiamo (contemplando le immagini pubblicitarie) che il primo passo per l'inferno è proprio il blandimento. Ne ho parlato anche in un mio recente intervento (QUI).

P.S.

Aggiungo una noticina a parte che mi sembra almeno doverosa. Ho già scritto altrove che il vero obbiettivo di questa gestione epidemica erano i giovani, lo sono sempre stato e non l'ho detto a caso ma perché c'è un legame preciso e ben definito tra loro e il futuro che ci attende, non è nemmeno difficile immaginarlo adesso che l'ho indicato. Traumatizzarli (dal punto di vista del potere) era necessario per inculcare loro un certo tipo di potenziale ricatto futuro, che ancora non è presente del tutto ma che è destinato a loro nel prossimo futuro. Ecco perché i grandi assenti nel dibattito sono i giovani in tutti i consessi dove avviene un dibattito ed ecco perché sarebbe prioritario coinvolgerli, altrimenti la resistenza avrà forza finché (come già previsto) non si consumerà per un normale effetto di avvicendamento generazionale. Ricordiamolo sempre: noi abbiamo avuto la fortuna straordinaria e (ora) insostituibile di vivere un mondo che non era digitale senza traumi particolari ed è questa la forza (significativa) simbolica che rappresentiamo ed è evidentissimo che assieme ad essa c'è una precisa responsabilità generazionale che dobbiamo sapere di portare, volenti o nolenti.

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