Il grande Reset Cinese – parte 2
Roberto Mazzoni
Fonte: mazzoninews.com
Sabato 15 luglio 2023
Link: https://mazzoninews.com/2023/07/15/il-grande-reset-cinese-parte-2-mn-221/
VIDEO QUI: https://mazzoninews.com/mp4_videos/MN-221/360p.mp4
TRASCRIZIONE INTEGRALE IN ITALIANO
Concludiamo il percorso iniziato nel video 205, vedendo innanzi tutto qual è esattamente il modello di gestione sociale che il World Economic Forum vuole importare dalla Cina.
Utilizziamo un servizio pubblicato sul canale Redacted di Youtube, gestito da due giornalisti americani che, dopo aver lavorato nei mainstream hanno avviato un filone di informazione indipendente: Clayton e Natalie Morris.
Il video è stato pubblicato alla fine del 2022 quando stavano finendo i lockdown a oltranza imposti da governo cinese e nel video ci facciamo un’idea di come hanno funzionato e di che tipo di trasformazione sociale hanno prodotto.
Il lato oscuro del sistema di controllo sociale cinese
Clayton Morris: Ciò che accade in Cina non accade in un vuoto. Ad esempio, questa è una storia importante perché abbiamo visto i lockdown in Australia, abbiamo visto i lockdown in altre parti del mondo, e hanno toni molto simili tra loro. Quindi ciò che accade in Cina è forse un presagio di ciò che potrebbe accadere per molte, molte altre persone che devono sottostare al controllo dei propri governi. Non lasciatevi ingannare, Klaus Schwab, e altri leader mondiali, anche quelli non eletti come Klaus Schwab e il World Economic Forum Group, vogliono assolutamente il controllo che deriva da questi tipi di lockdown. E la Cina è parte integrante del Grande Reset tanto quanto lo sono gli altri paesi occidentali. Alla gente piace pensare che siano cose separate, ma non lo sono. I cinesi vogliono assolutamente sedersi al tavolo insieme agli altri. Ecco perché ci sono questi accordi dietro le quinte, queste discussioni tra l’amministrazione Biden e il governo di Xi Jinping. I leader occidentali continuano a lodare la Cina. Questo è il motivo per cui nessuno parla di ciò che succede in Cina e per cui continuano a lodare i cinesi. Vogliono continuare a mantenere buoni rapporti di affari. Magari non dichiarano pubblicamente il loro amore per la Cina, ma di certo lo mostrano in privato. A volte, in diverse occasioni, se lo sono lasciati sfuggire anche in pubblico. Ecco Klaus Schwab che ci dice quanto rispetti e ammiri ciò che la Cina ha fatto. Guardate.
Klaus Schwab: Quindi dobbiamo definire come dovrebbe essere il mondo, come vogliamo che sia dopo questo periodo di trasformazione. Ho grande un rispetto per i risultati ottenuti dalla Cina, che sono stati straordinari negli ultimi 40 anni. Penso che rappresenti un modello per molti paesi. Ma penso anche che dovremmo lasciare che sia ogni paese a decidere autonomamente quale sistema vuole adottare. E penso che dovremmo essere molto cauti nell’imporre sistemi. Ma il modello cinese è certamente un modello molto attraente per un grande numero di nazioni.
Clayton Morris: È vero che la Cina ha sperimentato una crescita vertiginosa della propria classe media, che è passata da pochi milioni a costituire il 40% della popolazione del paese. È passata da circa il 9% al 40% in pochi anni. Quindi hanno davvero svolto una quantità enorme di lavoro. Ma a quale costo? Questa è la domanda a cui nessuno vuole rispondere. I leader occidentali amano il controllo, la possibilità d’imporre la loro agenda verde e di mettere in funzione tutti questi pannelli solari, impedendo al tempo stesso alle persone di viaggiare, bloccandole in vario modo. Basta guardare Justin Trudeau. Parla di quanto sia desiderabile. Guardate.
Natalie Morris: Il livello di ammirazione che nutro effettivamente per la Cina, deriva dal fatto che la loro dittatura gli permette di trasformare la loro economia in un attimo, e dichiarare che vogliono diventare verdi con la velocità necessaria investendo nell’energia solare. Avendo una dittatura c’è una flessibilità che sono sicuro che Stephen Harper sognerebbe di avere, perché potrebbe fare tutto ciò che vuole. Questo lo trovo molto interessante.
Clayton Morris: Ora diamo un’occhiata più da vicino ai campi di raccolta allestiti dal governo cinese. Alcuni video davvero inquietanti sono emersi da alcune delle zone più rurali della Cina. Questa mattina, parlando con alcune mie fonti che conosco in Cina, mi hanno detto che questo non sta accadendo nelle grandi città, che queste quarantene non stanno accadendo a Pechino, ma piuttosto in alcune delle aree economicamente più in difficoltà della Cina. Ma quello che vedrete richiede la nostra attenzione. Dobbiamo concentrarci. E uno dei video più incredibili che abbia mai visto, ed è uscito ieri. Guardate questo tizio vestito di bianco nel mezzo del gruppo, che sta portando centinaia di persone verso i campi di quarantena dove saranno internate. Vedete le persone che portano appresso le loro valigie. Hanno le borse con i propri indumenti e lo seguono lentamente, con calma, senza alcuna resistenza. È come una processione di lemming che precipitano da una scogliera. Appare chiaro che queste persone devono stare al gioco. Sono costrette a farlo. Immaginatevi di procedere con le vostre valigie, per farvi alloggiare spontaneamente in questi campi di quarantena prefabbricati, che sono stati costruiti dal governo e che il governo sta ancora costruendo.
Natalie Morris: Devono ancora indossare maschere? Perché presumibilmente queste persone hanno il COVID.
Clayton Morris: No, ecco il punto. Oggi ho parlato con fonti in Cina che hanno detto che non hanno il COVID, nessuno è stato malato. Ma, ogni singolo giorno, devono fare un test per verificare se sono malati. Lo devono ripetere ogni 24 ore. E negli ultimi tre anni della loro vita, hanno dovuto sottoporsi a un test, anche se non sono mai stati malati di COVID. Una fonte, in particolare, mi ha detto che non ha mai avuto COVID e che non conosce nessuno in Cina che avesse avuto il COVID. Le uniche persone che conosce che hanno avuto il COVID sono state al di fuori della Cina. Non pensate che questo potrebbe accadere anche nel vostro paese? Lasciate che vi disilluda: può benissimo accadere. È successo in Canada, è successo in Australia ed è successo in altri paesi. Chi non si conforma alle regole, finisce nei guai. Tra poco vi mostrerò qualche altro video. Ma ora voglio parlarvi del codice QR che è abbinato al punteggio del credito sociale. Attraverso il vostro codice QR, il governo cinese tiene traccia di quanti vaccini avete fatto. Vi mostrerò come funziona dal vero. La persona cerca di passare attraverso i controlli di sicurezza con un badge rosso, e viene bloccata. Se avete un badge rosso, non potete passare. Dovete tornare a casa. Non vi è permesso di passare la barriera di controllo. Potete passare solo se il badge è verde. Si tratta di un’applicazione da mettere sul telefonino, che è integrata con l’applicazione di social media WeChat. L’applicazione mostra al punto di controllo il vostro periodo di certificazione sanitaria. Mostra anche quante vaccinazioni avete completato, anche perché i cinesi continuano a riceverle. E mostra il vostro stato attuale in relazione al COVID. Quindi, se è rosso, ovviamente non potete superare questi tornelli. Non potete prendere i mezzi pubblici, non potete guidare. Non potete lasciare gli edifici. Ed è obbligatorio. Hanno dovuto fare il test ogni giorno per tre anni.
Natalie Morris: Questa mattina, ho visto un articolo, credo fosse su The Guardian, in cui un ricercatore britannico ci sta mettendo in guardia sul fatto che potrebbero iniziare a usare la tazza del gabinetto per stabilire lo stato di salute. Analizzano i vostri campioni.
Clayton Morris: Metterebbero i microchip nei bagni pubblici, così da analizzare quello che fate ogni volta che andate in bagno.
Natalie Morris: Analizzerebbero i vostri campioni per stabilire il vostro stato di salute, e poi verrebbero a prendervi.
Clayton Morris: Perché possono stabilire se qualcuno ha il COVID, oppure ha problemi renali, o se c’è qualcos’altro nel suo flusso sanguigno. Si può analizzare molto basandosi su ciò che mettiamo nella tazza. In Cina, devi ancora scansionare il badge ogni giorno per entrare e uscire da qualsiasi locale, ristorante o negozio di alimentari. Ovunque tu vada, devi scansionare quando entri e quando esci. Tutti i movimenti sociali sono tracciati. Le scuole possono rimanere aperte con la presenza degli studenti solo se non c’è un focolaio più ampio. Sembra che stiano allentando le misure, quindi forse hanno ascoltato le proteste, ma voglio solo mostrarvi alcune immagini di questi campi che sono ancora in costruzione, con video che tuttora ci arrivano da questi posti. Quindi, c’è una strana miscela in corso, si parla di apertura ma c’è ancora gente sottoposta ai lockdown. Ma questi campi sono davvero draconiani. Mostra il video, Phillip. Ecco come appaiono all’interno. Guardate. Ci sono inferriate sulle finestre in modo da non poter uscire. Non si può uscire da queste finestre sbarrate. Ecco dove dormono all’interno di questi contenitori. È terribile. Ti danno solo un tavolino, E, a proposito, bisogna pagare per stare in questi container. Bisogna pagare ogni mese per poter stare all’interno di queste strutture.
Natalie Morris: Posso pagare per essere trasferita lì? Sembra molto tranquillo. Porterei i miei libri e nessuno mi disturberebbe, la cosa mi andrebbe anche bene.
Clayton Morris: In realtà, questo è il tipo di persona ubbidiente che vogliono.
Natalie Morris: Posso per favore ammalarmi di COVID adesso?
Clayton Morris: Ora, guardate questi droni. Quello che avete appena visto sono i campi d’internamento cinesi. Ma poi, al di fuori di tali strutture, vedete queste flotte di droni che si librano sopra le città, monitorando il traffico pedonale, e trasmettendo a tutto volume ogni genere di messaggio di propaganda. Quello che vedete qui è che stanno spruzzando una sorta di sostanza chimica anti-COVID nel cuore della notte, semplicemente librandosi sulla strada e spruzzando questa sostanza chimica a casaccio come una sorta di disinfettante. La Cina ha pienamente implementato il sistema di passaporto digitale dei vaccini legato ai luoghi pubblici e ai negozi al dettaglio. Non è possibile vivere in una grande città cinese senza un passaporto vaccinale aggiornato, o senza un test COVID negativo che ora viene effettuato ogni due settimane, invece che quotidianamente. E vi impongono di stare a casa a meno di avere un test negativo. Questi sono i droni che volano fuori dalle finestre. Ascoltate di nuovo l’audio. Questo è un drone che vi dice di stare in casa. Immaginate di guardare fuori dalla finestra e vedere un drone che vi dice che cosa potete fare o non fare. Li troviamo anche nel flusso del traffico. Eccone un altro. Se hai un test COVID verde, puoi passare. Devi scansionare il codice QR sopra la tua auto, quindi il drone fluttua sopra di te per leggere il test QR. Se dalla scansione risulta che il badge sia verde, puoi passare, in caso contrario devi fare inversione di marcia e tornare da dove sei venuto. Questo è folle. Supera davvero i limiti della follia. E la gente lo tollera. E i media occidentali non ne parlano nemmeno. Come vediamo nel video, tutto quello che abbiamo vissuto durante il periodo dei lockdown per l’emergenza COVID costituisce la riproduzione, su scala ridotta, di quanto sperimentato su vasta scala dal governo cinese sulla propria popolazione. Vediamo inoltre che i portavoce del World Economic Forum ci dicono senza mezzi termini che il modello cinese è il riferimento per il progetto del Grande Reset. Quindi non è importante se vincerà il dollaro digitale, l’euro digitale oppure lo yuan e il rublo digitale collegati alla nuova valuta del sistema BRICS, in parte basata sull’oro, il risultato finale sarà più o meno lo stesso. Questo ce lo conferma la Bank of International Settlements, o Banca dei Regolamenti Internazionali che ha sede a Basilea, in Svizzera che ha da poco pubblicato una ricerca dove definisce un registro contabile digitalizzato dove confluiranno tutte le valute digitali centralizzate di 130 nazioni, compresa la Cina e la Russia, che ha annunciato il lancio del proprio rublo digitale per il 1 agosto 2023, mentre la Cina già dispone dello yuan digitale da qualche tempo su cui si basa il sistema di credito sociale di cui parla Clayton Morris, e che consiste in un punteggio basato sull’ubbidienza del cittadino che regola la disponibilità di denaro e l’utilizzabilità del denaro digitale che riceve dallo stato. Lo studio pubblicato dalla BIS, che è la banca centrali delle banche centrali, si chiama Blueprint for the future monetary system: improving the old, enabling the new – il modello per il futuro sistema monetario: migliorare il vecchio, abilitare il nuovo. Questo nuovo registro globale prevede anche la digitalizzazione dei beni immobili, come la casa, il cui titolo di proprietà verrà trasformato in un token, o gettone, vale a dire una rappresentazione digitale del bene che contiene anche le regole per comperare e vendere il bene medesimo. Quindi, non sarà possibile comperare o vendere casa a meno che soddisfi le regole impostate a livello di programmazione governativa, e non sarà possibile utilizzare il nuovo denaro al di fuori delle modalità e delle scadenze concesse, che possono essere aggiornate centralmente in qualsiasi momento. Lo stesso meccanismo di tokenizzazione verrà utilizzato anche per le azioni di borsa e altri titoli di proprietà.
Ci saranno due canali separati per l’uso delle nuove valute digitali: uno chiamato wholesale, all’ingrosso, riservato ai governi, alle grandi aziende e ai grandi investitori, che sarà segreto e con regole diverse. Su questo canale si muoverà probabilmente anche la nuova valuta BRICS, che è intesa per gli scambi internazionali, mentre invece il popolino sarà all’interno di un canale strettamente sorvegliato con regole rigorose definito retail, al dettaglio. Ogni transazione potrà incorporare automaticamente il pagamento delle tasse che avverrà secondo le regole impostate all’interno del denaro medesimo.
Ma visto che l’Occidente sta correndo verso il modello cinese, qual è il successo che il sistema sta ottenendo in Cina? Ce ne parla Lei, un’analista americana dell’economia cinese, che conosce bene la Cina comunista perché ci è nata e che dispone delle conoscenze finanziarie necessarie a interpretare i numeri.
La disastrosa situazione dell’economia cinese
Lei: Salve. Benvenuti al mio canale. Sono Lei. Perché definisco l’economia cinese in difficoltà, come se fosse una bomba a tempo, e nascosta, della geopolitica? In primo luogo, supponiamo che la seconda economia più grande del mondo crolli. In tal caso, l’effetto a catena causerebbe volatilità nei mercati finanziari globali, interromperebbe le catene di approvvigionamento e provocherebbe il caos nei paesi che dipendono finanziariamente dalla Cina. In secondo luogo, quando l’economia del più grande paese comunista del mondo si deteriorerà ulteriormente, porterà disordini sociali in Cina, aumentando il rischio di una guerra a Taiwan, poiché il regime cercherebbe di Pechino, senza dubbio, di scatenare un conflitto esterno, al fine di spostare la colpa su qualcun altro, e usare la legge marziale e il regime di guerra per soffocare i disordini interni. Diversi economisti e studiosi cinesi hanno recentemente parlato in pubblico al fine di avvertire le autorità di Pechino. Un professore dell’Università Remni, Liu Xiaoguang, ha riassunto i problemi economici della Cina come i 5 20 %. Il tasso di disoccupazione giovanile è al 20%. La redditività delle imprese industriali è diminuita del 20%. C’è stato un calo del 20% nelle entrate per le concessioni di terreni da parte dei governi locali. C’è stato un altro calo del 20% nelle nuove costruzioni immobiliari e, infine, abbiamo un calo del 20% nella fiducia dei consumatori. Ha definito l’economia cinese come estremamente anormale e oltre il punto di autoriparazione, tanto da richiedere un intervento tempestivo da parte del governo centrale. Come un malato terminale che soffra di condizioni croniche e anche di malattie acute, l’economia cinese è difficile da rianimare. L’elevata disoccupazione e la stagnazione dei consumi interni, sono condizioni croniche, mentre l’aumento del debito e l’incombente crisi bancaria possono costituire un attacco acuto e potenzialmente letale. L’alta disoccupazione è una condizione debilitante che sconvolgerà la stabilità sociale, perché troppe persone sono senza lavoro in Cina. Quando si discute del tasso di disoccupazione cinese, le persone di solito si riferiscono al tasso di disoccupazione urbana, perché si presume che tutti i cinesi nella Cina rurale debbano lavorare per sostenersi, vuoi nell’agricoltura oppure come lavoratori migranti nelle aree urbane. Quindi, teoricamente, non ci dovrebbe essere disoccupazione nella Cina rurale. Il tasso di disoccupazione urbana pubblicato è stato del 5,2% nel secondo trimestre del 2023, e ha sempre oscillato sopra il 3,9% e sotto il 6,2%. Ma i cinesi non credono ai dati del loro governo. Nel 2017, un gruppo di giornalisti finanziari cinesi ha sviluppato una metodologia per calcolare il tasso di disoccupazione reale della Cina. Utilizzando i dati finanziari, del lavoro e della popolazione rilasciati dal Ministero delle risorse umane e della sicurezza sociale, e dalla Commissione per la riforma e lo sviluppo economico, hanno scoperto che dal 2012 al 2016, il tasso di disoccupazione urbana era superiore al 60%, e il tasso di disoccupazione nazionale era superiore al 20% per tutti e cinque gli anni. Utilizzando la stessa metodologia, ho aggiornato il loro modello con i dati più recenti, e ho ottenuto i tassi di disoccupazione nazionali e urbani del 2022. Sono rispettivamente al 26 e al 56%. Supponendo che la situazione occupazionale nel secondo trimestre del 2023 non sia peggiore di quella del 2022, il che è un’ipotesi molto ottimistica, ho prudenzialmente stimato la disoccupazione urbana cinese al 56%, il che significa che sarebbe dieci volte superiore al tasso ufficiale del 5,2% pubblicato dal governo. Significa inoltre che all’interno della forza lavoro urbana della Cina, vale a dire la popolazione di età compresa tra 25 e 59 anni, esclusi gli studenti, meno di una persona su due ha un lavoro.
Un totale di 204.000.000 di cinesi che vivono nelle aree urbane sono disoccupati, pari al 31% del totale della popolazione urbana. 204 milioni di disoccupati nelle aree urbane non costituiscono in realtà un problema economico del tutto nuovo. Secondo il modello del 2017, che ho citato in precedenza, gli alti tassi di disoccupazione urbana tra il 55% e il 62% persistono da almeno dieci anni. E la cosa peggiore è che un gruppo significativo di disoccupati sono i giovani che vivono nelle città. Il tasso di disoccupazione ufficiale della Cina per i giovani di età compresa tra 16 e 24 anni è stato del 20,4%, il più alto dal 2018, quando le statistiche sono diventate disponibili per la prima volta. Ma nel mese di aprile 2023 è trapelata una diapositiva proveniente da una riunione interna sull’occupazione dei laureati presso la Shanghai Ocean University, e tale diapositiva mostra che solo il 15% dei laureati della classe del 2023 ha trovato un lavoro. Ciò significa che il tasso di disoccupazione per i laureati in questa università è dell’85%. La diapositiva mostra inoltre che a Shanghai, solo un laureato su tre dispone di un lavoro. Se i laureati della città più industrializzata e prospera della Cina hanno un tasso di disoccupazione del 67%, cosa succede nelle regioni più povere? Potrebbe essere superiore all’80% o persino al 90%. Il problema della disoccupazione si sta diffondendo anche nelle campagne. La disoccupazione zero nella Cina rurale potrebbe essere un ricordo del passato, poiché molti lavoratori migranti non riescono a trovare lavoro in città e sono costretti a tornare a casa. Ecco cosa ha detto un lavoratore migrante sulla sua situazione.
Operaio cinese: Le persone ordinarie non riescono a guadagnare a sufficienza per nutrirsi. A volte non ho abbastanza soldi per mangiare.
Intervistatrice: Quanti anni ha?
Operaio cinese: Le grandi imprese di costruzione non stanno assumendo. E se anche assumessero, io sono troppo vecchio. Le mie capacità lavorative sono comunque inutili perché non c’è lavoro. Sono disposto a fare piccoli lavori anche per 20 o 30 yuan al giorno. 30 yuan al giorno sarebbero anche accettabili. Ma non riesco a trovare nessun lavoro. Non riesco a guadagnare a sufficienza. È persino difficile trovare lavori che paghino 20 yuan al giorno. Non riesco a guadagnare abbastanza. Mi ci sono voluti più di 10 giorni per guadagnare 50 o 60 yuan. Non bastano nemmeno per comperare da mangiare. Io sarei già contento se potessi trovare lavori che mi fanno guadagnare a sufficienza per poter mangiare. Le persone comuni come me, non hanno grandi pretese. Se abbiamo da mangiare, non abbiamo nulla di cui lamentarci. Ma provate a parlare con queste altre persone, e scoprirete che la maggior parte di loro non ha nemmeno i soldi per mangiare. Fatelo, e scoprirete che vi sto dicendo la verità.
Lei: Centinaia di milioni di agricoltori avevano trovato lavoro nei settori edile, manifatturiero e dei servizi, all’interno delle aree urbane. E questo perché i 121 milioni di ettari di terra arabile della Cina non possono sostenere la sua popolazione rurale di 750.000.000 di anime. Nel 2022, la Cina aveva 300 milioni di lavoratori migranti. Poiché le esportazioni, gli immobili e i consumi interni sono tutti in calo, le opportunità di lavoro nelle aree urbane stanno svanendo per i lavoratori migranti. Molti di loro stanno invecchiando e se anche tornassero a casa è improbabile che troverebbero lavoro nell’agricoltura.
Operaio cinese: In questo momento, la situazione è che i blocchi pandemici sono stati tolti. E ci sono più persone che cercano lavoro, ma ci sono pochi posti. Sono qui da più di dieci giorni.
Intervistatore: Ha trovato qualcosa?
Operaio cinese: Ci sono pochissimi lavori.
Intervistatore: Per quanti giorni ha lavorato sinora?
Operaio cinese: 3 giorni.
Lei: 300 milioni di lavoratori migranti rappresentano il 40% della popolazione rurale cinese, e 200 milioni di abitanti delle città senza lavoro rappresentano il 31% della popolazione urbana. Quando il sostentamento di mezzo miliardo di persone diventa incerto, si rischia l’instabilità sociale. Questa è una condizione cronica e pericolosa per la vita dell’economia cinese. Quindi cosa deve fare Xi Jinping? Bene, abbiamo sentito che recentemente ha ripescato dalla pensione il suo vecchio amico Liu He, così che possa dargli una mano. Liu era il funzionario di più alto rango responsabile dell’economia sotto l’ex premier Li Keqiang. Ha anche sostituito il capo della banca centrale cinese. Ma temo che questi cambiamenti di personale non serviranno a molto. Bloomberg ha riferito che alti funzionari del Partito Comunista Cinese hanno tenuto una mezza dozzina di riunioni urgenti. Indipendentemente dagli sforzi intrapresi, Xi Jinping è intrappolato in una situazione da cui non può uscire. Se continua a mantenere una stretta presa sul mercato e sulla comunità imprenditoriale, l’economia cinese verrà schiacciata. E questo può portare a grandi disordini sociali. Se allenta il controllo, l’economia potrebbe riprendersi, ma i suoi nemici politici coglieranno l’opportunità per guadagnare posizioni da cui potrebbero derivare turbolenze politiche interne. Per Xi Jinping si tratta di una scelta difficile che contrappone il salvataggio dell’economia al fine di salvaguardare il proprio potere, oppure proteggere il proprio potere da conflitti interni. A questo punto, non vedo alcuna differenza.
Questa è la prima di una serie in tre parti sull’economia cinese. Nei prossimi due video, parlerò del debito cinese, della crisi bancaria e dei consumi interni stagnanti. Iscrivetevi al mio canale per ricevere l’ultimo aggiornamento. E questo è tutto per oggi. Ci vediamo la prossima volta. Vediamo quindi che il modello cinese è tutt’altro che vincente e che i seri problemi di Pechino potrebbero riversarsi non solo sulle altre nazioni del gruppo BRICS, ma su tutte le altre economie del mondo che sono collegate o dipendenti da quella cinese.
Roberto Mazzoni