La figlia della sciamana (e della incool...bhé)

Splendida pellicola ... mancata quella del regista olandese Kenneth Kainz, ma credo che il problema questa volta non sia suo, ma della debolezza dei materiale di partenza da cui prende spunto la pellicola.

La Kaaberbol Lene, autrice delle "opere letterarie" (è un insulto chiamarle così, ma oggi tra il pattume vario non è nemmeno il peggio) da cui è tratta la pellicola, è una danese come il regista ed è stata insignita nel 2001 del Best Disney Novel Writer of the Year Award per la serie WITCH. Direi che un premio della Disney per quella schifezza epica di pseudomanga che ci fa rimpiangere le peggiori storie di topolino e riesce nella magia d'essere gustabile nonostante sia "ne carne ne pesce" (come gli hamburgher chimici?) la dice lunga sul CV della autrice e sui motivi per cui la pellicola ci faccia così c... tristezza.
Cosa aggiungere ai commenti tipo questo che segue (che sottoscrivo alla lettera) su filmtv? "Carina l'idea dello sguardo che ti fa rivivere ciò di cui ti vergogni, ma, a parte questo, la trama è molto debole, nel senso che oltre ad esser, alle volte, molto inverosimile, ci sono punti "forzati" ed altri non approfonditi, soprattutto in momenti "chiave". Quel che è peggio però è l'assenza di un finale, ragion per cui ne sconsiglio la visione."

Io carico un pochino (me lo concedo, dai!): i passaggi cruciali non sono solo inverosimili, sono il paradosso esistenziale di qualunque umana natura, l'antitesi stessa di qualunque semantica narrativa di senso compiuto, al punto che un commentantore a caso del popolo irraggiato di ebetudine profonda l'ha descritto alla perfezione!!! Roba da tenersi forte. Insomma sto film mi piace proprio perchè "mi fa cacare a spruzzo": impossibile non recensirlo.

Ma andiamo con ordine. Le immagini sono ricche e piene di carrellate su paesaggi mozzafiato, tanto che se fosse un documentario sui canguri del Nuovo Galles in Australia (dove sarebbero state fatte le riprese) tiferei senza remore per un Oscar. Ma cosa ci facciano dei norreni, cioè clan di fantasia in qualche modo legati agli avi dei suddetti autori tra i canguri, questo mi perplime un pochettino: tra l'altro l'Olanda non è esattamente una terra ricca di montagne, ma forse la Kaaberbol, oggi di stazza diciamo non longilinea, non è avvezza ad andare a girare per i canali della sua splendida patria: io l'ho girata tutta in bicicletta, è bella ma piatta come una tavola, quindi perché andare a girare scene tra impervie montagne di un paese che sta dall'altra parte del mondo? Se proprio proprio non se ne poteva fare a meno, i Fiordi Svedesi non andavano bene? Evidentemente no.

Il perchè è presto detto: non sa creare qualcosa che non sia sovraccarica di chimica tossica. Cioè di becere stupidate. La sua eroina poi è la dispensa dei paradossi ridotti in spot dal suo connazionale. Davanti al cattivo che ce le ha tutte, è da bravo piedofilo la vuole conoscere un po' meglio, gli sonda il cervello e lo fa vergognare, ma lei fugge. Il cattivo però la perseguita e quando lei lo sonda ancora fallisce ... ma c'è di più, il figlio del re legittimo che la salva come da copione, uccisore di draghi anche a mani nude, siccome beve sarebbe un codardo e per ciò non uccide il cattivo alla sua seconda occasione quando nella prima lo aveva già ferito (lui pensava) mortalmente al collo durante una colluttazione. E questo nonostante sa che gli ha massacrato l'intera famiglia, fratellino non ancora nato compreso. Ma non è finita, il gran finale vede i nostri eroi felici e festanti, tutti salvi in quanto scappati dal cattivo che li insegue "da solo e ferito", e cavalca cavalca giungono in un batter d'occhio presso un altro clan spuntato alla bisogna proprio li per lì deitro la montagna, che uno si chiede: ma prima, quando tramavano per salvare mamma sciamana, nessuno ci aveva pensato a sto "clan amico"? La parte più straordinaria però non è il guazzabuglio di grossolane fesserie (di cui ho fatto solo un esempio) ma che nessuno, ma proprio nessuno dei protagonisti, si preoccupa minimamente del destino dei poveracci che sarebbero "il popolo" del regno che si "dovrebbe" salvare (ma per ipotesi, neh!). In tutte le scene sto popolo sta lì sullo sfondo a fare cose senza senso, ma nel finale fanno almeno una cosa sensata, scappano per non essere pappa dei draghi liberi di scorrazzare per la city a fare shopping umano "per nessun motivo logico". Per inciso, vengono liberati dal cattivo urlante di vendetta per ... vabbé non dico "nessun motivo logico", diciamo per agevolare la fuga di sciamana mamma e sciamana bimba liberate, che però fuggono senza ovviamente "nessun motivo logico", dato che non vengono seguite dagli sgherri del cattivo impegnati a inseguire i draghi che hanno appena liberato mentre corrono dietro al popolino e che poi sarebbero le guardie di quel re legittimo sbronzone che ovviamnete per "nessun motivo logico", regala il regno al cattivo (cioè non lo uccide) al suo secondo tentativo perchè ... "deve seguire i compagni che fuggono"?! Me se è il Re legittimo?!?

Gli attori sono bravi e recitano bene, la maggioranza dei passaggi scenografici rimangono nonostante tutto abbastanza drammatici e convincenti, alcune battute sono strepitose, i costumi e le sceneggiature semplicemente perfetti, ma se tu pretendi con un materiale di partenza scritto da una "Best Disney Novel Writer" di sfornare qualcosa che sia meno di una montagna di liquame chimico industriale solo perché intendi compensarla con dell'ottimo grano, beh ... buona fortuna sig. Kainz, io al tuo posto e con le tue competenze non mi sarei bruciato nome e carriera per qualcosa che "sicuramente sarebbe stato un successo" in quanto "garantito Disney".

Per concludere, ancora una volta abbiamo l'esempio di come l'esausta cinematografia dei miti ritriti di eletti e privilegiati che si fregiano di essere salvatori di masse di "bestie cibo per bestie", solo per elevarsi sulle masse come "eletti e privilegiati" per volontà divina, ci hanno masturbato l'esistenza al punto da arrivare pure a donarci involontariamente un briciolo di coscienza.