Grazie Valerio, sei portavoce di molti.
Mi aggancio all'articolo postato "a fagiolo" per esprimere un amaro pensiero che mi frulla in questi giorni, circa le critiche alle riduzioni dei surplus di alcuni cittadini italiani evidentemente considerati sino a ieri di serie A rispetto ai poveracci. No, non gioisco del male altrui, e non rido. Ma se permettete non mi indigno.
L'indignazione si e' semplicemente esaurita, in migliaia e migliaia di persone, allorquando anni fa, in seguito alle politiche di austerity imposte a cittadini e imprese, parecchi datori di lavoro, per lo piu' piccoli imprenditori, furono stritolati obbligandoli LORO MALGRADO a ridurre le retribuzioni, oltre agli investimenti, per non chiudere i battenti e fare quadrare i conti.
Le vertenze sindacali con datori, dipendenti e sindacati in cui gli unici a non abbassare gli occhi per lo sgomento e' la parte rappresentata dai sindacati, fa il suo effetto e ti istruisce su diverse questioni.
Imprenditori piu' sfortunati hanno fallito o, peggio, si sono tolti la vita.
Gli stipendi, mediamente, si sono trasformati in qualcosa che ti permette di andare avanti al limite della dignita' e pagare le tasse, senza sforare in extra-lussi e vizi. Poi ci sono quelli che manco lavorano.
E questo ce lo ha chiesto l'Europa. Ma nessun intellettuale/giornalista/difensore delle cause perse si e' sperticato (come accade ora) a reti unificate, in critiche a 360 gradi contro le austere leggi imposte dai camerieri di bruxelles.
Io nutro seri dubbi che la scure si abbattera' indiscriminatamente su chi gia' ha stipendi o pensioni di lieve entita'.
Quelli casomai possono solo essere aumentati, con le apropriate politiche.
Un ulteriore prelievo si riperquoterebbe su tasse e bollette, le prime a saltare, dopo la contrazione dei consumi. Ma questo, chiunque dotato di intelligenza lo concepisce da se'.
Sembra lo Yeltsin degli ultimi tempi... speriamo sia di buon auspicio.
Ops...pardon, errore o:)