Diciotto anni senza...
 
Notifiche
Cancella tutti

Diciotto anni senza Fabrizio De André


Davide
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2583
Topic starter  

Diciotto anni fa Fabrizio De André ha attraversato “l’ultimo vecchio ponte”. Ormai, siamo orfani maggiorenni della sua presenza schiva eppure prepotente, “ostinata e contraria”, irriverente eppure a suo modo spirituale.

Per ricordare il grande cantautore ho parlato con chi lo conosceva bene, Doriano Fasoli (un intellettuale in grado di scrivere un libro con Elémire Zolla e tenere testa a Carmelo Bene oltre che allo stesso Faber), del quale Alpes ha ristampato recentemente Fabrizio De André. Passaggi di Tempo, uno studio rigoroso a cui collaborò lo stesso artista genovese. Il libro è tuttora un punto di riferimento ineludibile per chi voglia approfondire l’opera di De André, impreziosito da una lunghissima conversazione con il cantautore e dai contributi di Mauro Pagani, Dori Ghezzi, Fernanda Pivano, Paolo Villaggio e Francesco De Gregori.

Come defineresti in breve Fabrizio De André?

Lo definirei in primo luogo un caro amico, che nella prima adolescenza mi ha spalancato un mondo. Il primo vinile lo ascoltai attorno ai 13 anni grazie al mio primo fratello. Fu una scoperta non solo musicale, ma soprattutto di citazioni, di riferimenti, di nomi, di artisti. Si potrebbe pensare all’impatto dei suoi testi, chiaramente. Ma ciò che mi impressionò subito, al di là dei testi, fu la voce. Prima di approfondire il significato dei testi, fui magnetizzato dalla voce. Come diceva un altro caro amico, Carmelo Bene: “Poesia è la voce, il testo la sua eco”. De André era anche un intellettuale, ma credo non volesse essere definito poeta: era un cantautore a tutti gli effetti; che poi sia stato osannato come “il più grande poeta del dopoguerra italiano” mi sembra chiaramente un’esagerazione, e riconoscere tale esagerazione non contraddice l’apprezzamento delle sue opere. Lui stesso diceva: “se avessi voluto scrivere poesie, avrei fatto il poeta”. Era un cantautore, eccelleva nell’accompagnare il testo con la voce. Ha realizzato bellissime canzoni, ma soprattutto lodo la sua capacità di reinventarsi, poiché avrebbe potuto benissimo riposare sugli allori, invece attorno ai 40 anni se n’è uscito con un disco particolare come Creuza de Mà che ha rappresentato una svolta epocale, non solo nella sua carriera.

CONTINUA QUI http://www.minimaetmoralia.it/wp/diciotto-anni-senza-fabrizio-de-andre/


Citazione
Condividi: