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Racconto dal blog: Il mondo dei lupi.

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spadaccinonero
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usciranno o no dal bunker? 😉
quando la decima parte?

8)


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desibros
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😀 😀 Pazzia ad alto livello 😛 😛


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TitusI
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Arrivano le risposte Spadaccino...con calma! Follia, puoi dirlo forte Desibross! 🙂
Al solito, fatemi sapere, ora credo che i personagi inzino ad avere un minimo di consostenza, ne avranno sempre di più 😛

Ok, non ancora, ma gli altri si iniziano ad arrampicare, su per l'uscità, io non so cosa fare, poi d'un tratto precipitano a terra, un uomo sale su di loro, senza alcun riguardo, è John, non è poi così idiota, ma cosa pensa di fare? Mi preparo a difendermi, ma lui non sale, assesta un pugno in bocca a Dwight che non cade, è stupito un attimo dopo si paralizza, arriva Ed, non macella John sul posto. John urla – FERMIIIIIIIIII! - Si fa il silenzio. Silenzio. Rallenta – “IL FANGO HA SMESSO DI USCIRE DA UN PEZZO! TONITO HA CHIUSO LA PORTA!” - John scende dalla pila umana, ci fa cenno di scendere, tutti si alzano in silenzio, si vergognano, si massaggiano le botte. All'appello mancano Lise, Ivette e Tonito. Per sempre? Chi sa. Appena la strada è libera scendo anche io, cercando di ostentare Georgina fra le mie braccia, piange. La poso sul pavimento, e con calma dico: - “Tonito ha chiuso la porta, io e il dottore abbiamo bloccato l'uscita” - Vado verso Anuata, che si è sollevata e mi guarda stupita.
Appena a tiro, mi pongo di fronte a lei, accenno un mezzo sorriso he gli altri non possono vedere, poi la colpisco con tutta la forza che ho, un manrovescio che voglio formidabile, in faccia, un manrovescio di violenza e disprezzo per un puttana schiava, quasi le stacco la testa, cade da femmina, le sanguina il labbro. Paralizzo ogni reazione urlando “Siete BESTIE!” Abbraccio Christine e vado via, a godermi la mia vittoria. Non sono mai stato così sereno e calmo. Se la sbrighino loro ora.

John verifica la situazione, piazza un paio dei suoi martinetti, poi corre da Tonito, è bloccato, non parla, non risponde, Lise è li, piange. Ecco, deve essere stata lei a tradirmi, il dottore aveva ragione, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, e lei se le è appena assunte. - “Dobbiamo tirare fuori Tonito, scaviamo” - si, scavate, io vi ho salvato la vita, voi avete cercato di uccidere me e la mia principessa, sono troppo traumatizzato, vado a letto a vedere un film.

Il lavoro fu fatto, la terra fu ammassata dove prima c'era quella dell'uscita nord, dopo un po' le travette caddero, John forzò i suoi marchingegni, l'uscita era stabile. Tonito fu raggiunto, era svenuto, ma vivo, la porta era chiusa, ma non avremmo potuto dire se l'avesse chiusa prima o dopo che il fango aveva smesso di entrare, dei segni indicavano fosse stato dopo, poiché il fango intorno alla porta era poco e “mosso”, comunque ora oltre la porta era pieno di fango, avremmo chiesto a Tonito come era andata e Tonito avrebbe certamente mentito...

La quantità di terra era immane, ed era faticoso trasportarlo per tutto il nucleo, alcuni dissero che dovevamo uscire, fortunatamente John fu categorico, non sapevamo cosa ci aspettava fuori, prima di uscire il nucleo doveva essere vuoto, non ne capivo la logica, potevamo farlo dopo, ma John sembrava preoccupato. Comunque ispezionammo il tunnell, ci arrampicammo per decine di metri, il tunnell non saliva dritto, era snodato e ad ogni snodo John ripeteva - “Il professore è un genio, un fottuto genio...” - Io non capivo e non me ne fottevo, constatai che quel tunnel era molto diverso dagli altri, e vi erano delle sezioni intermedie non presenti sulle mappe, cosa cavolo mi aveva combinato il “Professore”? Giunti in cima c'era una camera di compensazione con attigua camera di controllo, la camera di controllo non c'era sulle mappe! John attivò il terminale, era stranito, lo osservai arrovellarsi, gli chiesi di aprire il portello esterno, disse di no e aggiunse - “Mio caro padreterno, il “Professore” è un genio, e mi sa che se l'è studiata bene” - Non capivo ed iniziavo ad arrabbiarmi. - “Cosa vuoi dire?” - “Voglio dire che questa non è un uscita, è un ingresso...” - Ancora non capivo, e volevo uscire, era stata dura salire fin lì e non volevo perdere altro tempo. Mi avviai al portello, lo avrei aperto manualmente. - “Fossi in te non lo farei Imperatore, se non vuoi diventare l'Imperatore del regno dei morti...” - “Mi stai seccando ragazzo, dimmi quel che devi dire!” - “ Ok, vuoi aprire il portello? Fallo, lascia solo che io e Ed ci si metta al sicuro!” - che diavolo stava dicendo? Mi avvicinai al portello, capii all'istante, dall'oblò si vedeva nero...nero come la terra, non c'era più via di scampo. Ed non capiva, gli spiegai: - “La terra ha superato l'altezza dell'uscita, ora siamo nel punto più alto che avremmo potuto raggiungere, dovremmo essere comodamente fuori, ed invece siamo comodamente fottuti.” - “Beh, fottuti per fottuti...apriamo!” - disse Ed, ed io mi sentivo di concordare, ma tanto per cambiare John non era d'accordo. - “No, dobbiamo avvisare tutti sotto, non vorrete mica che si trovino seppelliti senza saper perché? Dobbiamo elaborare un piano...” - Già, puntini sospensivi, cosa mi nascondeva il bastardo? - “Ora sarà meglio scendere.” - La discesa fu la replica meno faticosa della salita, con John che ogni tre metri ripeteva alternativamente “genio” e “figlio di puttana”...al fin giungemmo a riveder il bunker.

Nuovo giro di calmanti, John spiega per gli ignoranti la situazione...un successone, poi invece di far smettere tutti di soffrire con un colpo di grazia ci offre uno zuccherino - “È probabile che li su non vi sia troppa terra, è già assurdo che ve ne sia, ma non possiamo rischiare, dobbiamo prepararci all'ipotesi peggiore, e lottare.” - finito John intervenne il doc – “Come intendi procedere?” - John tacque, non riusciva a tirare fuori il rospo, poi con calma disse - “Il tunnell è molto lungo, ma molto stretto, quindi non ha un gran volume, vuol dire che quel che verrà giù, sempre che non siano solo pochi centimetri di materiale depositato, potrebbe riempirlo, non sarebbe grave, ma se su ci fosse fango, allora ci inonderebbe e non avremmo alcuno scampo, certo, potremmo chiudere i portelli lungo il tunnel, e lo faremo, ma cosa succederà quando li apriamo? Comunque questa è solo l'ipotesi peggiore, quella in base alla quale agiremo, ci divideremo, io e gli altri uomini validi resteremo giù” - non mi piacque affatto questa parte – “le donne si disporranno con pale e viveri nelle camere intermedie del del tunnel, la logica è questa: SE si dovesse riempire il tunnel tutti inizieremmo a scavare, chi è in alto potrà avvisarci subito se su si vede un varco, almeno scaveremmo con qualche speranza.” - Intervenne il doc - “Ok, capisco, ma a che serve stare nelle stanze intermedie?” - “Beh, in effetti a nulla, mi scusi doc, il cervello va a mille” - “Tranquillo ragazzo, stai facendo un ottimo lavoro.” - toccava a me - “Ok,tutto molto bello, tutto perfetto, ma io ho costruito questo bunker per salvare la mia famiglia, famiglia che poche ore fa avete provato ad uccidere, benché sia stato io a salvare tutti voi, io sarò il primo ad uscire dal tunnel, con me nella camera superiore verranno Christine, Georgie e Lise!” - “Io preferisco star giù.” - dolce prevedibile hippietossica - “Vengo io...” disse Mitch – Caro caro Mitch, sei salito sui corpi dietro il culo di Anuata e ora senza vergogna ti salvi la vita, sì, mi sembra giusto. - “No!” - disse Ed, “viene Emma, Emma è una bambina, ” - Strafottiti Mitch, non posso credere alla mia fortuna, manca solo Anuata, ma Emma...oh Emma, con lei ne farò una pila di Mitch!! Il dottore intuiva i miei pensieri, Ed era stato davvero ingenuo...no, non tanto, intervenne proprio lui, “È meglio lasciare su anche Burt, è solo un ragazzo e ti aiuterà a scavare” - Bravo il dottore, si era saggiamente cautelato, Tonito stava ancora dormendo, perché disturbarlo? Mitch protestò, ma era deciso! Per ora avremmo mangiato e dormito, ma domani in pieno giorno vi erano buone possibilità che avrei dormito sui loro cadaveri!

Il testo che precede è sotto licenza: Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate
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Come al solito, se vi va...continua 😛


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desibros
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Dimmi quali attori vorresti nei vari ruoli.... 😀 😀 😀
... E soprattutto quanto vuoi per il copyright 😛 😛 😛

.p.s. X Anuata ho già un'idea 😀 😀


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spadaccinonero
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certo che ci va 😀

e l'undicesima quando?

8)

come film sarebbe più interessante il post uscita dal bunker, focalizzare tutto sul rifugio (a meno che questo fosse enorme e con qualche sorpresa) sarebbe qualcosa di già fatto...


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TitusI
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Desibross, sai che hai ragione? ho aggiunto la licenza creative commons ai post cosi:

Il testo che precede è sotto licenza: Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate
CC BY-NC-ND

spero che vada bene.

Mi dici la tua idea per Anuata?

Spadaccino, l'undicesima domani, vorrei, con le prime XII fare un ebook da condividere, sarebbe più facile leggerlo e farlo girare, ma dovrei almeno correggere gli errori grossi, ci vorrà tempo.

P.S. Neiria è così hacker che mi ha appena detto che non vuole che le installi Winzoz a 34bit...:p[/b]


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spadaccinonero
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si, ottima idea (circa l'e book) 8)

per Anuata proporrei la Nappi 😉

p.s. quante puntate mancano alla fine?


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TitusI
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Manca poco...ma per cosa? 😉

Per quanto concerne Anuata:" una cameriera afroamericana, molto giovane e, per caso, molto bella, che lui aveva fatto venire da molto lontano in modo che la sua famiglia non sarebbe stata di intralcio al momento opportuno, la strapagava e lei si occupava di "tutti" i suoi bisogni, si, era negra, ma Bill, che era un DIO godeva anche della sua equanimità.- E qui mi fermo perché non posso scrivere più, ma se a qualcuno va continuo!" è di colore, la Nappi è bianca! :p

Ecco la XI 🙂

“Driin colazione” peccato voi non ci foste alle cena di ieri sera, ma siete morti, avete mai visto gente che ha provato ad uccidersi provare a mangiare insieme? Beh, non lo fanno, prendemmo da mangiare e ognuno mangiò per i fatti suoi, John provò a far rinascere un po' di spirito di squadra, ma ci pensavo io con i miei tragici silenzi a distruggere tutto, ci disse che ci servivano scale, se su ci fosse stata terra ma si fosse aperto un varco, erano l'unico modo di arrampicarci, ed era meglio averle pronte, ne avevamo un bel po' nel tunnel “Down” quello che andava verso il basso, lascia a loro le belle cose, il tunnel “down” è una tomba, ricordate? Appena lo aprirono si diffuse un persistente odore di morte, sarebbe stato un piacere rimanere sepolti lì, con l'odore si erano portati avanti col lavoro, comunque smontammo le scale, e ci demmo giù di flex dove serviva. Prima di pranzo eravamo pronti tirammo su le scale, John settò il portello esterno per aprirsi dall'interno era l'unico tunnel con portelli con quella caratteristica, o meglio non ricordavo se gli altri di uscita, non quelli intermedi, fossero fatti così. Lui comunque ripeteva sempre e ancora “Genio” e “figlio di puttana” mi spiegò cosa fare e come farlo, gli dissi di togliersi dai piedi, non sono un idiota, andò via, chiudemmo un solo portello intermedio, all'altezza di una camera bassa del tunnel, John si posizionò lì, erano le 11 passate da poco, quello che dovevamo vedere era luce, se l'avessimo vista eravamo salvi, almeno noi lì su in alto. Giro di chiamate all'interfono...pronti...ok, John dice di aspettare, assume lui il controllo dei portelli, passano 20 minuti, fa chiudere anche quello in basso, li ha settati tutti per l'apertura verso l'interno - “Bill, apro io i portelli appena siamo pronti potrebbe servire farlo in fretta...datemi l'ok” - Diamo l'ok, per me cambia poco Johnny bello bye bye, guardo il culo di Emma, mi vien voglia di darle un pizzicotto, ma posso aspettare, lungo quel pensiero il portello si apre e come lo scarico di un cesso viene giù terra, poi terra, osserviamo dall'oblò, i secondi passano sembrano eterni, tutto si ferma per un attimo, poi ancora giù, ma ora è fango, sempre più liquido...merda! Merda! Merda! Ho come un lampo negli occhi, luce, luce vera, ma dura un istante, poi terra fango...quanto? Non lo sapremo mai temo, corro all'interfono, arriva solo il macello della terra che vien giù, poi John parla, chiama dal bunker, prima di aprire il portello era sceso - “Qui si è fermato, scaviamo.” - scavate, io mangio, avevamo portato su provviste per un sacco di tempo nel caso fossimo rimasti sepolti, beh, lo eravamo, meglio mangiare. Burt corse all'interfono “Ragazzi, non ne sono sicuro ma e me è parso di vedere luce per un istante” - “Davvero?” - giunse dall'interfono - “Sì, anche gli altri hanno avuto la stessa sensazione...” - ci guardò con aria interrogativa, io feci cenno di sì, ma non parlai, lasciamo a lui la responsabilità, così avrebbero scavato più in fretta.

Le ore passavano, mi assalì un dubbio: ma quella camera di controllo aveva il riciclaggio dell'ossigeno? Sarà stata suggestione, ma l'aria iniziò a mancarmi, vado all'oblo difficile a dirsi ma sembra fango, molto denso si muove, sotto stanno lavorando. Vado all'interfono: “Ehy, Scotty, qui non possiamo scavare, se apro il portello moriamo annegati nel fango!” - “Beh capitano, mi sa che doveva chiamare il Dr Mcoy per avere la risposta giusta...” - Ovviamente un nerd come lui aveva capito al volo il riferimento, il guaio è che io capii la risposta, odiai mio padre appassionato di quella serie vetusta e ripetitiva, la risposta di Mcoy era “È morto Jim”...ossia siete fottuti, questo mi diede il coraggio di fare la domanda successiva. - “Ehy Scotty, ma questa sala ha il riciclaggio dell'aria?” - “Siamo sull'Enterprise, tutte le sezioni lo hanno...” - non disse morirete di fame e sete, ma non gli fui lo stesso grato, dissi - “Grazie Scotty, e vaffanculo!”
Che fare? Beh, vediamo, come prima cosa avrei ucciso Burt, era comunque il mio piano nel caso che giù si fossero fottuti. Lo avrei fatto appena giunta una fame seria, non volevo tenermi un cadavere in stanza, in quattro lo avremmo finito prima che puzzasse troppo, dovevo fare porzioni abbondanti, certo, dopo la prima sazietà Emma avrebbe avuto problemi a mangiare il fratello, ma lo avrebbe fatto...oh sì, ci avrei pensato io...risi...Burt mi guardò...poi guardò l'oblò, mi sorrise, le ragazze corsero. Il livello del fango tracciava una linea netta sull'oblò Burt credette io ridessi per questo...”buon” Burt. - “Amore, ma perché non lo hai detto subito?” - “Avete sofferto tanto, non volevo togliervi la gioia di una simile scoperta” - Mi abbracciarono tutti.
Avvisati del lieto evento giù iniziarono a darci dentro alla grande, aprimmo il portello, non si vedeva la luce, ma nella terra si era formato un tunnel, disomogeneo ed instabile, brutta faccenda, si stava chiudendo del tutto! I ragazzi su si limitarono a riempire tutte le stante vicine, non c'era tempo per un lavoro ben fatto, io lì su non sapevo che fare, una sola cosa era chiara, non era quello il giorno in cui saremmo usciti, era quello dopo, come sempre. Mi stesi a terra, con di fronte il culo di Emma, mi sparai un pisolino. “Driin Cena”

Il bunker ormai era irriconoscibile, noi eravamo lerci dopo la discesa, inutile che vi dica come erano ridotti gli altri, John chiuse il tunnel, per precauzione disse, avrei voluto ordinare a tutti di pulire, ma ci sarebbe stato tempo. Ancora una volta delusi, ma ancora una volta ottimisti, andammo a dormire.

“Driin Colazione”, - Non perdiamo tempo e ci arrampichiamo portandoci dietro le scale, giunti in cima John avvisa tutti, poi apre il portello, fango, tanto, il tunnel non si apre. “Beh Bill, ora dimmi, cosa facciamo?” - figlio di puttana, non lo so cosa facciamo, tu sai cosa fare e vuoi umiliarmi...ma io ti distruggo! - “Sai cosa John, a me questo budello sembra tanto un buco di culo, quindi mi rivolgerei al mio stronzo preferito!” - “Hai più ragione di quanto meriti Bill...scendiamo” - Capito, neanche oggi si esce! - “Scendiamo? E perché?” - “Perché devo scorreggiare, ma se vuoi morire resta qui.” - non capivo, ma non volevo morire, lo seguii, mi piantò appena giunti al Bunker, appena arrivati si mise a urlare, doveva avere una delle sue idee strampalate - “Tonito! Vieni con me, ci divertiamo!” - E si divertirono, quel pezzente doveva davvero scorreggiare, prese dei tubi grossi, e poi delle riduzioni, e con una pompa mise sotto pressione il tunnel, la sua idea era aprirsi una strada con l'aria. Beh, devo ammetterlo, avevo scelto l'uomo giusto. Ci volle qualche ora, “Driin pranzo” Mangiammo, eravamo impazienti, il tunnel era a pressione “Scorreggione” credo, al solito John ci disse cosa fare e quando farlo, di chiuderci nelle stanze prima che riaprisse il tunnel bla bla bla, andammo nei nostri alloggi, John fece fare il conto alla rovescia alla mia inutile principessa: 10 – 9 – 8 – 7 – 6 – 5 – 4 -3 – 2 -1 ...SBRAAANG cavolo se era stata un scorreggia - “Ok restate dove siete...” - aprì il lato interno del tunnel, la pressione si compensò con quella esterna, per la prima volta respirammo l'aria esterna, non aveva un buon odore. Salimmo tutti per il tunnel, John ci fermò, “no, solo Ed, Tonito, Dwight, Bill ed io, non sarà
facile uscire”, gli altri ci sarebbero di impaccio giusto, ma già dopo la prima svolta nel tunnel arrivava una flebile luce, lassù in alto si vedeva un pezzetto di cielo, urlammo di gioia, l'intero bunker urlò di gioia!
“Bene Bill, tocca a te, il tunnel si sta già chiudendo, dobbiamo fare in fretta, chiuse il portello sotto di noi ci avrebbe fatto da appoggio, piazzammo la prima scala, mi fece salire in cima, ero, per la prima volta fuori dal tunnel, e dal bunker, mi resi conto di quanto fosse instabile il tutto, strati di terra e fango mischiati, poteva collassare tutto in un lampo, il piano era semplice, non sarei dovuto salire, loro avrebbero spinto su le scale, non era una cosa semplice, ma dovevamo provare. Solo allora capii che mi aveva fottuto, la luce mi sembrò lontanissima, e il tunnel di terra sembrava davvero un intestino, la luce sembrava deformarsi e stringersi, ogni mio toccare, strusciare, mi sembrava un atto criminale, ma salivo, non so quale forza lo tenesse aperto . Salivo, Non so quanto mancava, pochissimo, mancava ma salivo, poi tutto divenne nero, la terra mi abbracciò e mancava così poco.

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Fatevi sentire! 😉


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spadaccinonero
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lo so che Anuata è nera

considerando che nei film di oggi interpreti bianchi vengono sostituiti con i colorati (basti pensare a Fiamma dei fantastici 4), non vedo perché non si possa fare la stessa cosa al contrario

e poi io preferisco le nostrane (:

e finisce così?

😯


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TitusI
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Ma no che non finisce così, c'è ancora tutta una storia da raccontare. :P, al solito, fatemi sapere, comunque mi fermo appena mi dite "stop" 🙂

Parte XII

Mi avevano fottuto, quella era una missione suicida, fu un istante, provai ad urlare, ma la terra mi riempì la bocca soffocavo, tutto intorno a me era buio, non capivo se volavo o cadevo, persi la presa della scala, poi qualcosa mi colpi al mento, poi di nuovo, il mio cervello capì prima di me, era la scala, o io cadevo o da giù spingevano forte, mi aggrappai, la terra mi feriva, salivo, salii gli scalini e mi lasciai andare su spnto dal basso, lanciai le braccia verso l'alto, sentii l'aria sulle mani, tossii, e terra uscì dai miei polmoni, tossii, ero cieco, poi caddi, la mia faccia sbattè su qualcosa di morbido, provai ancora a respirare, percepii il vuoto sotto i piedi, un peso sulla pancia, capii, ero uscito dal buco, ero fuori, aprii gli occhi, i miei piedi erano nel fosso, strisciai lontano come una serpe, mi abbandonai al suolo.

Ero fuori, finalmente respirai a pieni polmoni, meglio, ci provai, e tossii fuori l'anima, non capivo se i miei occhi vedessero bene o mi tradissero, aspettai per vedere se si rimettevano a funzionare, aspettai in vano. Mi chiesi se ero ancora sulla terra, lo ero, ma credo che avremmo dovuto cambiare nome al pianeta.

Il paesaggio era surreale, davanti a me una pianura illimitata di “terra” nera, qua e la chiazzata di laghi, anzi no, di enormi pozzanghere fangose, l'aria era densa, pesante, pulii e ripulii i miei occhi, bruciavano, piansi, il panorama non cambiava, faceva un freddo insopportabile, tremavo ed avevo paura.

Ogni respiro era un tormento, la tosse arrivava inesorabile, fino ad impedirmi di respirare, il cielo era gonfio di nuvole con strappi da dove passava la luce del sole, poi si chiusero anche quegli strappi luminosi e tutto si fece ancora più buio, non avresti potuto dire che ora era. Le nuvole erano minacciose, e si vedeva negli spazi fra essi l'alternarsi di mille colori sgargianti, le flares non erano finite, questo mi fece ricordare del filo che avevo attaccato al piede, tirai su l'altenna che mi aveva dato John, non sarebbe servita a nulla in quelle condizioni. Stava per piovere, mi voltai e vidi alle mie spalle le creste rocciose delle montagne che una volta avevano sovrastato il bunker, ora mi apparvero come tanti miseri “golgota”, mi rigirai ma mi sembrava di non essere li, di non poter essere li, le prime gocce d'acqua iniziarono a cadere, era acqua sporca, untuosa, istintivamente guardai al buco nella terra da cui ero venuto, si era formato una sorta di cratere, io strisciando ne avevo ammaccato il bordo,

Cercai di intravedere il bunker, ma era impossibile, il buco si era già richiuso, quella maledetta pianura era viva, e mi voleva morto, tossii ancora e ancora, la “pioggia” si fece più copiosa ed iniziò ad allagare la base del “cratere”, per un istante vi aprì un varco, ma subito l'acqua lo riempì, non sarei più potuto rientrare, quel posto non era vivo, quel posto non era la terra che avevamo lasciato, quel posto era alieno, ostile, era morte, il panico mi assalì, feci l'unica cosa che mi sembrava potesse salvarmi, mi tuffai nel cratere, la terra prima cedette piano sotto di me, poi mi ingoiò, tutto fu di nuovo buio, nero, ridiscesi l'intestino che mi aveva partorito, non respiravo, fu pazzia per l'ennesima volta, quante volte un uomo può sopravvivere alla morte? Risi, mi agitai convulsamente, andai giù più veloce, poi d'un tratto caddi, non so per quanto tempo urtai contro una superficie solida, mi sembrò di distinguere come delle voci umane, ma fu un attimo, l'impatto mi aveva rallentato, la terra mi aveva protetto, continuavo ad andare giù, giù, poi “splush”, era di nuovo tutto buio, provai a respirare, mi si allagarono i polmoni, il mondo riprese a tirarmi giù caddi ancora, mi fermai, ero di certo all'inferno, vomitai fango, era acido, non riuscivo a respirare, morivo, mi avvidi di forme orribili e minacciose intorno a me, ero morto, era l'inferno! Qualcosa mi colpì al volto, demoni mi afferrarono e mi tirarono via, un altro colpo al volto e al corpo, presto avrebbero iniziato a straziarmi, ma non provai a liberarmi, mi arresi, mi affloscia, aspettai la morte della morte, non venne, demoni maledetti! Il rumore mi invadeva le orecchie, non potevo vedere, non volevo vedere, non vedevo, poi rividi...l'inferno, era come lo avevo immaginato, ma...era freddo, tremavo, i demoni mi si accalcarono intorno, finalmente morivo, mi colpirono ancora al volto, mi rivoltarono, speravo di morire, pregavo di morire, ma aria raggiunse i miei polmoni straziati, tossii, sentii le loro voci urlare, mi si fecero tutti addosso di nuovo, e di nuovo mi mancò il respiro, il colpo stavolta fu tremendo, certo l'inferno intero mi assalì, lo meritavo, gli esseri immondi mi saltarono addosso e mi strapparono le carni, può un morto morire? Io morii, e fu pace.

“Presto, lavatelo con acqua pulita, e lavate anche voi stessi” - urlò il dottore dall'alto dell'uscita U.
ora che Bill era svenuto smise di agitarsi, e fu possibile soccorrerlo, non si riusciva a capire le sue condizioni, il dottore lo fece portare in infermeria, ordinò a tutti di lavarsi, spiegò che la pioggia era acida, e si augurava fosse solo quello il problema, tutti obbedirono, e nessuno aveva voglia di festeggiare il fatto che finalmente la strada per l'esterno...era stata aperta.

Bill rimase svenuto un intero giorno, era vivo solo grazie alla rapidità del dottore che aprì l'ultimo tratto di tunnell pochi istanti dopo che lui ci era caduto dentro, in pratica era divendata una pozza di fango acido. Bill era esso male, il dottore vietò di fargli visita, gli altri a parte sintomi minori erano stati poco esposti, stavano bene. Intanto John cercava di capire cosa fosse successo, e di tenere aperto e stabilizzare il passaggio, ci sarebbe voluto molto lavoro, e lo avrebbero dovuto fare da fuori, ma si decise di non uscire finché Bill non avesse fatto un rapporto completo. Così attesero.

Tras. Nr. 234
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RP

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spadaccinonero
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adesso si che ragioniamo

ottimo 8)

quando la prossima? 😉


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TitusI
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EDIT- Scusate ragazzi,non è che il libro sta diventando davvero monotono ma ho copincollato la parte sbagliata, ora ho corretto. 🙂 Fatevi sentire, e se mi girate la mail vi giro l'ebook con tutto il testo scritto fino ad ora (appena lo correggo e impagino un pelo). 🙂

Tras. Nr 1854
Ack. Tras. Nr. 234
ParTras:3452323
Req: Fullstatus.
RP

Bill si svegliò, Bill ripensò a tutta la sua vita, Bill ripensò a quando aveva sfiorato la morte, a quando era morto a quando aveva visto l'inferno che lo attendeva. Bill pianse. Piangendo attese che qualcuno si accorgesse che lui era sveglio, intanto ascoltò il mondo, vivo, del bunker e pensò fossero tutti pazzi, pensò che ignoravano le verità più importanti, pensò che erano solo dei gretti materialisti impegnati a salvare le loro insignificanti vite ignari della morte, del giudizio e dell'inferno che attendeva tutti.

Dopo un'ora si fece vivo il dottore. Bill si era sollevato sulla spalliera, ed era seduto, il dottore gli sorrise - “Ben tornato dall'inferno Bill...” - il viso di Bill si fece cereo, o meglio più cereo se questo era possibile, non parlò, lo fece il dottore - “Hai dormito Bill, hai avuto sogni ed allucinazioni, deliravi, posso dirti fin da ora che i demoni contro i quali combattevi eravamo noi...” - “Cosa?” - “ Si Bill, eravamo noi che cercavamo di salvarti la vita mentre deliravi, sei caduto giù per tutto il tunnel, avvolto nel fango acido, fisicamente, per tua grande fortuna, non è stato nulla di grave, solo qualche contusione, una costola incrinata, probabilmente i tuoi polmoni non sono più quelli di prima, ed ora sei bianco, bianco davvero, quel che mi preoccupa è la tua psiche, non deve essere stata un' esperienza gradevole.” - Così il dottore gli aveva spiegato, così il dottore credeva di sapere, ma non sapeva, lui aveva visto l'inferno, quel che il dottore aveva raccontato poteva giustificare qualcosa, non tutto, anzi, quasi nulla. - “Posso alzarmi dottore?” - “Se te la senti puoi, ma non ti considero dimesso ho bisogno di fare dei controlli sulla tua capacità respiratoria e ...sulle tue condizioni psicologiche...” - Bill capì, il dottore voleva verificare che non fosse pazzo, come se non lo conoscesse...” - “Sto bene dottore, è il momento che mi dia da fare.” - Bill si sentì sollevato nel solo dire quelle parole, per lui assumevano un significato enorme, Bill doveva salvare la sua anima.

I giorni di riposo di Bill erano stati giorni di lavoro duro nel bunker, molto del materiale che invadeva la struttura era stato rimosso, John e Tonito, pur non essendo usciti dal bunker avevano stabilizzato, cementandola con l'ausilio di spezzoni di rete metallica, la parte del budello di terra più vicina al portello, per una decina di metri a salire, non era un bel lavoro, ma serviva allo scopo di tenere il tunnel aperto e far cadere meno terra e fango sull'interno, in verità era evidente che avrebbe retto poco, ma per ora era utile.

“Ade, maestà...” - Bill non capì lo stupido gioco di parole di John, normalmente avrebbe risposto in modo sprezzante, questa volta lo ignorò, questo bastò a far capire a John il suo errore. - “Ciao John, vedo che vi siete dati da fare parecchio mentre non c'ero...” - “Si, ma per uscire di nuovo abbiamo aspettato te...” - rispose John con un mezzo sorriso - “Beh, per me possiamo andare quando volete, ma stavolta sarà meglio attrezzarsi un po' meglio...” - “Spiegami che intendi, è proprio per questo che ti abbiamo aspettato, il tuo stato al rientro non raccontava niente di buono su quel che c'è là fuori, dimmi cosa c'è...” - Bill si reso conto di quanto quella domanda avesse macinato nella testa di John, e probabilmente di tutti gli altri, normalmente avrebbe riflettuto sulle implicazioni della sua risposta, capire cosa dire e cosa no, e quali vantaggi ne avrebbe tratto, ma non ora, non più, si limitò a rispondere in modo semplice e chiaro, e si stupì di questa sua capacità - “Il mondo che conoscevamo non esiste più, l'aria è quasi irrespirabile, fa un freddo intenso, le flares continuano.” - “Bene” - rispose John, per lo stupore di Bill - “Bene??” - “Sì, bene, non mi aspettavo di uscire in un ufficio postale, né che fosse caldo, né che l'aria profumasse di ciclamino, ma sono felice che le flares non siano finite.” - Bill davvero non capiva e non sapeva cosa dire, John gli sorrise - “Hai posizionata l'antenna quando sei uscito?” - Bill ancora non capiva, ci pensò un attimo su - “Beh, l'ho buttata da qualche parte e poi sono scappato giù” - John sorrise - “Come pensavo, sappi che non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione, e sono tre giorni che questo pensiero mi assilla, ma ora che so che le flares continuano mi sento molto meglio!” - Ora Bill capiva, anche se il panorama non gli sembrava affatto così roseo. Si limitò a dire - “ Se andiamo su ci serviranno abiti adatti, bombole di ossigeno, e strumenti per rilevare l'attuale situazione, magari qualcosa da lasciare in superficie.” - “Lo avevamo previsto, è tutto pronto, ed anche qualcosa in più, per me possiamo andare su quando vuoi.” - “Preferisco prima parlare con tutti, ormai possiamo uscire ma sappiamo che fuori non ci aspetta nulla di buono, stasera a cena spiegherò la situazione, cercherò di trovarci un senso, domattina usciremo.” - “Ok, ma sappi che io non la vedo così nera.” - Povero ingenuo.

Venne la cena, l'ennesima cena triste, Bill si chiese se mai ve ne sarebbero state di allegre, riguardo quello che una volta credeva “Il suo popolo”, per la prima volta lo guardò con pietà e magnanimità, si sentì l'uomo più stupido della terra, poi pensò che forse, si, perché no? Forse tutto ciò era necessario, forse non era poi così male, forse ora che era una persona migliore sarebbe stato una guida migliore, forse questo era il percorso che Dio aveva tracciato per lui. Bill ringraziò Dio e andò a letto. Si svegliò ben prima del “Driin colazione” carezzò la schiena nuda di Christine, che la notte prima gli si era offerta da buona regina, ma invano. Andò nella sala da pranzo e attese, lui era pronto, il bunker si svegliò, senza ansia né false speranze, c'era un lavoro da fare, lo avrebbero fatto, era tutto lì. John, Ed, Tonito e lui sarebbero andati su. Era stata preparata ogni sorta di strumentazioni, dall'autorespiratore a 4 boccagli che Tonito avrebbe portato su, a rilevatori atmosferici e meteorologici, contatori geiger, sacchetti per campioni, tubi per carotaggi, più che umani sulla terra sarebbero andati fuori come astronauti su Marte.

Dopo circa un' ora iniziarono la scalata, appesantiti da strati di vestiti e da impermeabili sintetici fu dura, aperto il portello venne giù un bel po' di fango, fuori pioveva, ma ormai erano lì, e non sarebbero tornati indietro, l'ultimo tratto di tunnel era chiuso dalla terra e “colava” copiosamente, la fecero andar giù ma si richiuse quasi subito, anche se non del tutto, nessuno aveva fretta di essere il primo, Bill sapeva che così conciati non c'era nulla da temere, decise di iniziare a svolgere il suo compito di buon pastore ed andò per primo, a seguire Ed, John e Tonito, troncando sul nascere l'ipotesi di andar su in un altro momento, no, doveva essere ora. Via via che si approssimava all'uscita gli sembrò di apprestarsi a rivivere la sua precedente esperienza, doveva tenere duro, tenne duro, allargò il foro con le mani guantate, fuori era buio, si rese conto che una “nebbia” giallognola riduceva la visibilità, per un istante esitò, ma fu un istante, andò su con forza, mise fuori la testa e nello stesso istante, malgrado la scarsa visibilità si accorse di essere circondato, i demoni lo aspettavano al varco, non fece in tempo ad urlare.

I demoni gli si fecero addosso, lo afferrarono, lo sollevarono come se non avesse peso, erano enormi, informi, senza volto, nudi. Il suo viso si contrasse in una maschera di disperazione che nessuno
poteva vedere, chiese ragione a Dio, lo maledisse, non era giusto, non gli era stato dato tempo per redimersi. No, non era giusto. Si rese conto che anche Ed, John, e Tonito erano a terra, guardò Ed con la speranza che lui riuscisse a difenderlo, ma Ed era fermo, probabilmente paralizzato dal terrore. Bill sentì i polmoni bruciargli, poi d'un tratto i demoni gli furono addosso, Dio maledetto, cercarono di soffocarlo, lui si avvide con la coda degli occhi che John si era alzato e sembrava che la questione non gli importasse, porco traditore. Bill era al limite, stava per svenire, eppure gli sembrò di percepire uno stralcio di assurda conversazione, era John che parlava -

“Buon giorno “Professore”. -
-”Oh! Buon giorno “Ulisse”. -

FINE PRIMA PARTE

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Petrus
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Eccola spadaccino 🙂 mi sa he siamo rimasti soli 😛

Non no, io sono qui...

P.s.: l'ultima "puntata" era una replica di quella precedente, te ne sei accorto?


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
Registrato: 2 anni fa
Post: 10314
 

Eccola spadaccino 🙂 mi sa he siamo rimasti soli 😛

Non no, io sono qui...

P.s.: l'ultima "puntata" era una replica di quella precedente, te ne sei accorto?

si 😯

Titus inizia a fare i capricci come fa la tv con le serie famose

😉


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TitusI
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 58
Topic starter  

E avete ragione...ho copincollato la parte sbagliata, la edito con quella giusta! :p


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