Bar pieni di gatti, per rilassarsi con le loro fusa

PARIGI — Margaux Gandelon, 26 anni, è sicura che l'idea avrà successo: «Sei in pausa pranzo, hai solo un'ora di tempo per staccarti dal mondo e rilassarti. Vieni nel mio locale, senti il profumo del pane, mangi qualcosa e poi scambi un po' di affetto con i felini». Il café des chats, il caffè dei gatti, aprirà nelle prossime settimane nel Marais: il progetto di Margaux ha appena raggiunto i 40 mila euro necessari per partire grazie a 600 contributori, trovati tramite il sito di crowdfunding «Indiegogo».
Il primo caffè dei gatti è nato nel 1998 a Taiwan, poi la formula ha avuto grande diffusione in Giappone, dove in molti condomini non è consentito tenere animali domestici. Chi ama i gatti può comunque accarezzarli e godere delle fusa anti-stress in locali pubblici: dopo il primo a Osaka, i neko café (neko significa gatto) sono ormai un centinaio in Giappone, e il primo «Neko Cafè» europeo è nato di recente a Vienna.

Ora tocca a Parigi, dove Margaux metterà a disposizione dei clienti una decina di gatti forniti dalla Società per la protezione degli animali. «Non vogliamo togliere stress agli uomini per infonderlo ai gatti, quindi li sceglieremo tra quelli che sembrano più socievoli. Resteremo aperti tutti i giorni, per non sconvolgere la routine degli animali. Credo che sarà un'esperienza positiva per i clienti, ma anche per i gatti, che staranno senz'altro meglio da noi che nei rifugi comunali».

Secondo una ricerca Tnt-Sofres una famiglia su quattro ha un gatto in casa, ma oltre il 70 per cento dei francesi si dichiara amante dei gatti: in teoria c'è un grande mercato a disposizione per i felini a noleggio (in fondo di questo si tratta).

Margaux cita gli studi scientifici sui benefici della pet therapy, assicura che i gatti saranno assicurati, puliti e visitati una volta alla settimana dal veterinario, e sottolinea che molti bambini potranno realizzare il sogno di avere un gatto, sia pure a tempo. «Il mio café des chats sarà un luogo pieno di libri, cappuccini, dolci, gatti e quindi calma», dice Margaux.

Il locale parigino arriverà forse prima di quello che l'australiana Lauren Pears vuole aprire nell'est di Londra. La storia è simile. «Lady Dinah's Cat Emporium» si è affidato al crowdfunding e ha raccolto ancora più soldi: 109 mila 510 sterline (l'obiettivo era 108 mila), cioè 128 mila euro, per replicare a Londra il successo di Tokio.

«Le due città hanno qualche punto in comune — spiega Lauren —: affollamento, appartamenti piccoli, condomini che spesso vietano gli animali domestici, un sacco di gente che lavora molte ore in ufficio. Ci sono tantissimi caffè in città, ma solo nel mio si potrà accarezzare un gatto mentre si beve il cappuccino».

Stefano Montefiori
Fonte: www.corriere.it
29.05.2013