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BOLSONARO PARLA AL VERTICE DEL BRICS


mystes
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ù https://www.youtube.com/watch?v=dvzzkkwUw0U

 

Nel discorso al vertice dei BRICS IL PRESIDENTE del Brasile Jair Bolsonaro ha proposto la riforma delle Nazioni Unite.

Il Presidente brasiliano ha chiesto cambiamenti nelle organizzazioni internazionali per dare "rappresentanza dovuta e meritata" alle economie emergenti.

Il presidente brasiliano inoltre ha elogiato i BRICS, definendo il gruppo un "modello di cooperazione basato sui vantaggi per tutti i partecipanti".

"I BRICS, oltre a rappresentare un fattore di stabilità e di prosperità sulla scena internazionale, dovrebbero contribuire alla generazione di occupazione e reddito e al benessere delle nostre popolazioni", ha aggiunto Bolsonaro.

All'inizio del suo discorso, il presidente brasiliano ha salutato gli altri leader presenti: il presidente cinese Xi Jinping, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, il primo ministro indiano Narendra Modi e il presidente russo Vladimir Putin al quale ha rivolto un saluto personale, dati i rapporti di amicizia che si sono stabiliti a seguito della visita di Bolsonaro in Russia. Nel salutare Putin, Bolsonaro ha sottolineato che è stato "molto ben accolto" dal Presidente russo nel suo paese. Bolsonaro è andato in Russia per incontrare Putin meno di 10 giorni prima dell'inizio della guerra

Il vertice del BRICS segna il ritorno di Putin sulla scena mondiale dall'inizio della guerra con l’Ucraina. Il leader russo non aveva partecipato a un forum con i capi delle principali economie mondiali da quando l'invasione è iniziata il 24 febbraio.

Questa la sintesi del discorso di Bolsonaro al 14º Summit del BRICS.

"Presidenti e Primi Ministri, Xi Jinping, Cyril Ramaphosa, Vladimir Putin, Narendra Modi, signore e signori.

È un onore partecipare per la quarta volta al Summit del BRICS. Mentre ringrazio la presidenza cinese per aver organizzato questo incontro, saluto il presidente Jinping e tutto il popolo cinese che mi ha accolto così bene durante la mia visita in Cina nel 2019.

Saluto i miei colleghi Cyril Ramaphosa, dal Sudafrica, Vladimir Putin, dalla Russia, e Narendra Modi, dall'India, paesi con cui il Brasile mantiene relazioni strategiche in molteplici settori, dalla politica al commercio, tecnologia e innovazione per la salute pubblica.

Le nostre relazioni hanno contribuito alla prosperità delle nostre economie e al benessere dei nostri popoli. Dobbiamo unire gli sforzi per riformare alcune importanti organizzazioni internazionali come la Banca mondiale, il FMI e il sistema delle Nazioni Unite, in particolare il suo Consiglio di sicurezza nel contesto di un nuovo ruolo geopolitico dei nostri rispettivi paesi

Il peso crescente delle economie emergenti e in via di sviluppo deve essere adeguatamente e meritatamente rappresentato.

Per il Brasile, il BRICS è un modello di eccellente cooperazione paritaria e un esempio per la comunità internazionale nel suo complesso. Ecco perché dobbiamo scegliere le priorità con responsabilità e trasparenza.

I BRICS, oltre a rappresentare il fattore di stabilità e prosperità nello scenario internazionale, dovrebbero contribuire alla creazione di posti di lavoro e di reddito e al benessere delle nostre popolazioni.

I BRICS sono emersi in una delle crisi finanziarie più gravi della storia. In tale contesto, la forza delle economie emergenti si è rivelata fondamentale per la ripresa dell'economia mondiale.

Nel mio governo ho guidato la politica estera brasiliana a favore dello sviluppo socioeconomico del Brasile e dei nostri partner. È necessario essere attenti perché l'esercizio diplomatico segua sempre con il focus del maggiore obiettivo di produrre prosperità e pace.

Mi auguro che presto saremo in grado di incontrarci di persona per affrontare questa e tante altre questioni relative ai nostri programmi bilaterali e multilaterali.

Benchè questa sia abbastanza remota, ribadisco la volontà del Brasile affinché, anche nel formato virtuale, si possa avere un dialogo produttivo e che il 14º Vertice BRICS abbia successo."

Questa argomento è stata modificata 2 anni fa 3 volte da mystes

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mystes
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Vladimir Putin ha annunciato di voler rafforzare i legami con il blocco a causa delle sanzioni occidentali subite in occasione della guerra con l’Ucraina.  "Solo sulla base di una cooperazione onesta e vantaggiosa per tutti possiamo trovare una via d'uscita da questa situazione di crisi che colpisce l'economia mondiale", ha affermato Putin, riferendosi alle sanzioni contro la Russia che hanno anche un effetto negativo sull'economia mondiale.

Putin ha colto l'occasione per denunciare i tentativi dell'Occidente di "usare i meccanismi finanziari per ritenere ognuno responsabile dei propri errori di politica macroeconomica" e ha parlato della necessità che il BRICS rimanga unito. "Affinché i paesi BRICS assumano un ruolo di primo piano, oggi è più che mai necessario elaborare una politica unificante e positiva al fine di creare un [mondo] veramente multipolare", ha affermato il presidente russo. Secondo Putin, i BRICS potrebbero contare sul sostegno di “diversi paesi in Asia, Africa e America Latina che cercano di promuovere una politica indipendente”.

Il giorno prima Putin aveva tenuto un discorso e parlato della sua intenzione di rafforzare i legami con i BRICS e delle azioni già intraprese. “Sono in corso trattative per aprire negozi della catena indiana in Russia e aumentare la quota di auto cinesi nel mercato russo”, ha evidenziato e informato che “sono in aumento le consegne di petrolio russo in Cina e in India” e la consegna di fertilizzanti al Brasile. Putin ha anche riferito che la Russia vuole lavorare con i suoi partner su "meccanismi alternativi di trasferimento internazionale" e una "valuta di riserva internazionale" per ridurre la dipendenza dal dollaro e dall'euro. Ciò sarebbe possibile attraverso il sistema di messaggistica finanziaria russa (SPFS). La rete fungerebbe da alternativa a Swift, da cui le banche russe sono state sospese dopo l'invasione dell'Ucraina.


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oriundo2006
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Riforma ONU: sarebbe ora. Il fatto che occidentali non ne vogliano sapere, come più volte hanno dimostrato bocciando ad esempio le istanze indiane ad una maggiore rappresentatività ( l’ Italia fu assertrice a quel tempo alla bocciatura, complice le indicazioni vaticane ), li mette in una posizione assai scomoda, loro che si sono voluti paladini indefessi del ‘nuovo’, sempre quando replicava il vecchio ordine, dell’ ‘andar oltre le regole’ salvo quando il richiamo alle ‘regole’ non certificava le loro ‘priorità’, la loro ‘road map’.

Riforma, revisione, modifica che ovviamente conoscendo la Storia non avverrà che dopo un conflitto od una crisi economica e politica che ridimensioni drammaticamente e definitivamente l’ occidente, oramai troppo simile ad una parodia moderna dell' ‘ancien régime’. L’ Ucraina ne potrà essere l’ inizio ? Solo se la Russia l’ ingloberà tutta dopo adeguati referendum della popolazione. La spartizione a metà sarebbe solo una riedizione di Yalta.

E’ inutile, movimenti tellurici enormi sono da prevedersi nell’ immediato futuro, nessuna ipotesi militare essendo da escludersi. Dopo, molto di questo nostro mondo sarà buttato via senza rimpianti. E’ drammatico che uno stato che si vuole ‘eccezionale’, ‘primo’ tra tutti non colga l’ occasione di modificare in modo intelligente le regole che lui stesso ha contribuito ad imporre, rendendosi conto della realtà.

Questa incapacità al realismo è la responsabile di quanto ci sta succedendo: analogamente alla stagione dei Cernienko, degli Andropov dell’ URSS che fu, Biden, senescente quanto costoro lo furono, replica la parabola di tutti i regimi assisi sul consenso dei vassalli, cialtroni e infingardi, incapaci di dire al Sire: guardi, Maestà che là fuori c’è chi non obbedisce più. 


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PietroGE
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I BRICS non sono tutti uguali e il mondo multi-polare che propagandano è una bufala. In realtà c'è una sola nazione in grado di sostituire il declinante 'impero' occidentale, economicamente, finanziariamente e forse anche militarmente ed è la Cina. Gli altri Paesi, compresa la Russia, sono junior partner. La Cina infatti, che non si è mai alleata con nessuno, non avrebbe mai partecipato a questo tipo di accordo se  non fosse in linea con la sua strategia di sostituzione del dominio americano con il dominio cinese. Basta vedere come opera in Africa e ultimamente anche in America Latina. In molti critici del dominio americano e occidentale in genere c'è il complesso di Babbo Natale, per cui chi va contro gli americani e i loro vassalli europei vuole un mondo più giusto, equilibrato e solidale.

L'ONU è ormai un ectoplasma senza alcuna influenza e credibilità, ma serve a dare prestigio alle potenze vincitrici della WWII, anche con una riforma del Consiglio di Sicurezza dubito che le cose cambieranno. A livello internazionale chi decide sono le lobby, le alleanze e gli interessi nazionali del Paesi più grandi, gli altri obbediscono o stanno a guardare.

Al momento neanche lo  shock della guerra ha scosso dal torpore del declino l'occidente, bisognerà attendere che la classe media si proletarizzi e che cominci la guerra civile tra le varie componenti etniche della società multiculturale. Allora cambierà la storia dell'occidente, e non sarà un cambiamento pacifico.

 


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