Brasile: colpo di stato 3 segnali chiave fabbricato USA

Non ho guardato bene i cartelli esposti dagli artisti.
Qui a seconda dei personaggi, dell'impressione che vogliono destare e dell'aria di sabedoria che cercano di comunicare, le parole che ricorrono per definire un atto di giustizia condotto democraticamente dal parlamento e dal Superiore Tribuanale Federale, sono quelle di cui all'oggetto: Golpe, golpi e golpo.
Dilma che vuole inculcare nell'opinione pubblica la sua parabola politica come l'unica meritevole di apprezzamento e sabedoria predilige la partola "Golpi".
I malcapitati artisti forse non si rendono conto bene del vespaio in cui si sono cacciati e pur se essi tentano di difendere i loro privileggi che derivano da un ministero tutto loro (cultura e spettacolo) ora accorpato all'elefantiaco e fatiscente ministero dell'educazione, i rischi che corrono potrebbero non essere neanche lontanamente compensati da eventuali ricompense per questo atto di coraggio.
In parole povere, le malelingue dicono che tutte le manifestazioni pro Dilma sono pagate. La voce del popolo è arrivata al punto di dire che le manifestazioni di solidarietà davanti al Planalto costavano 30 R$ a persona. Queste voci sono circolate dopo che è stato fermato in mezzo ai manifestanti un signore con uno zaino pieno di bancanote dal taglio di 10 R$.
In effetti qualche interrogativo me lo sono posto anch'io visto che il termometro che leggo mi dice che il popolo diffida dei politici indistintamente ed profondamente ostile ad essi.
Ma torniamo al discorso del Golpe, Golpi e Golpo. E' di oggi la notizia che il un giudice del Tribunale Superiore Federale ha chiesto a Dilma di dare spiegazioni entro 10 giorni sulle sue continue dichiarazioni che presentano la procedura democratica dell'impeachment come "GOLPI".
Lei può anche rifiutarsi di rispondere, ma il procedimento intentato dalla Procura Giudiziaria del Parlamento per calunnia contro il Parlamento, il Superiore Tribunale Federale e tutte le libere istituzioni del Brasile con l'aggiunta aggravante di pertubazione della quiete sociale, continua il suo corso.
Quindi sembra proprio che la parabola di Dilma non si fermerà alla destituzione per impeachment tanto più che grossi nuvoloni si stanno addensando sul suo capo per complicità nel sistema di corruzione.

Il potere è triste. In questo caso la povera Dilma si trova dalle stelle alla polvere in un men che non si dica. (Chissà cosa penserebbe Stalin...uhm... forse direbbe che è stata troppo buona, doveva essere previdente...atroce!). Certo il tutto sembra inficiato dalla solita propaganda sui mezzi di informazione e dalle ingerenze USA. Impossibile per noi popolino capire se la Dilma sia colpevole (di cosa?) oppure no. L' impressione comunque è che la sentenza sia già scritta, che la propaganda conti più dei carri armati, che se si usasse lo stesso metro di giudizio in giro per il mondo il 90 % dei politici finirebbe in galera, compresi gli USA, Italia esclusa, in Italia finirebbero in galera anche i parenti. Che vicenda triste...povera democrazia.