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da Pechino agenti in pattuglia in chinatown di Milano e Roma


helios
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Da Pechino agenti in pattuglia
nelle Chinatown di Milano e Roma
Parte la sperimentazione del ministero dell’Interno. A Milano opereranno in centro e via Paolo Sarpi. A Roma nelle zone di piazza Vittorio, Termini e Santa Maria Maggiore

di Cesare Giuzzi e Ferdinando Baron

Due agenti a Roma e due a Milano. Inviati direttamente dal capo della polizia di Pechino. Affiancheranno polizia e carabinieri per due settimane durante i servizi di pattuglia delle zone ad alta densità di immigrazione cinese. Lo scopo è chiaro: spingere la comunità a vincere la «naturale» diffidenza verso le forze dell’ordine e dall’altro lato aiutare la polizia italiana a penetrare il muro di omertà delle organizzazioni criminali asiatiche.

La sperimentazione riguarderà la Capitale e il capoluogo lombardo e durerà solo 15 giorni. Ma per il Viminale e il ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha fortemente voluto questo progetto, potrebbe trattarsi soltanto della «fase 1» nella collaborazione tra governo italiano e cinese sul fronte dela sicurezza. Il piano sarà annunciato lunedì prossimo dal Viminale e già il 3 maggio prenderanno il servizio a Milano le pattuglie miste. Nella prima settimana gli agenti di Pechino affiancheranno le pattuglie dell’Arma, poi toccherà all’Ufficio prevenzione generale della questura.

I dettagli sono ancora riservati. Anche perché si stanno definendo proprio in queste ore le linee guida del reale impiego dei poliziotti cinesi. E non si tratta di una questione da poco, visto che la volontà del Viminale è quella di un lavoro sul «campo», ossia direttamente sulle nostre strade. Saranno le singole questure a organizzare i «turni» e le zone di impiego, ma la volontà è quella di garantire anzitutto una copertura nei quartieri a maggioranza cinese.

A Milano ci si concentrerà sulla zona del Centro e sull’area via Paolo Sarpi. Un quartiere semicentrale caratterizzato negli anni Settanta e Ottanta da un forte flusso di immigrazione soprattutto dalla regione dello Zhejiang. Oltre ai grossisti di abbigliamento e pellame sono arrivati anche esponenti delle principali bande criminali tra traffico di chetamina ed estorsioni. Ancora oggi c’è un discreto flusso di immigrazione di giovanissimi e non sempre i ragazzi di seconda generazione sono riusciti ad integrarsi. Dieci anni fa la zona è stata teatro di regolamenti di conti in strada e di decine di retate. Anche se varie fonti investigative hanno effettivamente registrato una maggiore apertura della comunità e una sempre più decisiva collaborazione alle indagini.

A Roma occhi puntati sulle zone di piazza Vittorio, stazione Termini e Santa Maria Maggiore. Il progetto segue quello già avviato un anno fa con la polizia spagnola. Ma di certo una collaborazione così stretta tra Italia e Cina, Paese non europeo, segna una novità anche sul fronte degli aspetti giuridici dell’impiego. Gli agenti stranieri avranno compiti di polizia giudiziaria, ma resta da vedere quale sarà il loro inquadramento sul campo. I poliziotti in missione sono stati selezionati (e addestrati) da funzionari di polizia e carabinieri inviati in questi mesi a Pechino.
28 aprile 2016 | 00:14

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_aprile_28/da-pechino-agenti-pattuglia-chinatown-milano-roma-dc7b9e88-0cc3-11e6-a4db-66a817deaada.shtml


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PietroGE
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Agli austriaci che vorrebbero controllare i migranti vicino alla loro frontiera si dice di no, ai cinesi invece si spiana la strada nelle nostre città più importanti.


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sotis
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Però che idea straordinaria. Complimenti! Meritate un bonus sostanzioso. Ci ci avrebbe mai pensato che con 4 poliziotti cinesi avremo risolto i problemi. Bravi! Proviamo ad andare a casa loro a fare i furbi e vedrete come ci spediranno indietro a calci nel culo. Per la serie noi siamo un paese democratico e loro no ma i calci in culo li prendiamo noi.


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helios
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Agli austriaci che vorrebbero controllare i migranti vicino alla loro frontiera si dice di no, ai cinesi invece si spiana la strada nelle nostre città più importanti.

si fa un gran baccano per le ondate di migranti del nord africa e medioriente
mentre non si sanno ancora quanti cinesi abbiamo in Italia e nessuno se ne preoccupa.
Poi quando vie come Paolo Sarpi a Milano sono solo cinesi da anni qualcuno si accorge che quei cinesi qualcuno li ha fatti entrare e siccome il cinese in Italia non lo conosce nessuno (si conosce poco l'inglese oltretutto) vorrei vedere chi sa con quali passaporti sono entrati quei cinesi in Italia, chi erano, e se erano clandestino o chissà chi.

Ma intanto tutti protesi ai profughi i cinesi arrivano senza controllo alcuno,hanno contanti a iosa mentre noi li abbiamo col contagocce.

I cinesi sono piu di un miliardo e mezzo,i nordafricani e mediorientali meno e hanno la guerra portata dagli esportatori di democrazia. Nelle stesse terre i cinesi costruiscono e fabbricano città che sono a tutti gli effetti loro.

Qualcosa mi dice che faranno lo stesso in Italia sotto gli occhi di tutti ma che nessuno vuole vedere.
Dopotutto la mafia cinese e qualla italiana si differenzia solo per gli occhi a mandorla rispetto i baffoni e la lupara.


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clausneghe
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Prime timide prove pratiche dell "Esercito Unico", quello che servirà nel "Unico Governo Mondiale" 8)


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venezia63jr
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Pietro, la domanda che nessuno si fa e': la cina e' stata comunista, adesso e' capitalista statale, e' un avversario militare ed economico degli usa (anche se tutte le fabbriche sono americane.) come mai permettono a questi nemici di pascolare nelle loro pianure?
Parenti in comune?


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PietroGE
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I poliziotti cinesi controlleranno anche le merci contraffatte che si vendono nei negozi cinesi, dove per altro non c'è uno spillo fabbricato in Italia??
Col piffero!

P.S. Perché gli si da la licenza a questi negozi cinesi? Perché non si mette una quota obbligatoria di prodotti fabbricati in Italia?


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helios
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Perchè si mettono dei poliziotti cinesi a controllare i cinesi in Italia ?

Perchè non si sa ancora quanti euro se ne vanno dall'Italia in Cina e attraverso chi senza pagare alcuna tassa quando hanno intere zone di grandi città italiane?

Ma perchè non si sente alcun cittadino che protesta dell'invasione dei cinesi quando invece sono tutti pronti a protestare per il rom e per il profugo e fanno a gara i canali tv ad intervistarli?

Adesso prendono dei poiziotti cinesi per controllare i cinesi in Italia e si strappano i capelli perchè l'Austria blinda le sue frontiere.
Quelli hanno già capito che se non lo fanno più che in fretta i cinesi dall'Italia sconfinano e vanno da loro, tanti ne abbiamo in casa.
Altro che profughi mediorientali o nordafricani.


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venezia63jr
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Nessuno protesta per i cinesi, perche' sono orientali, cortesi e gentili.
Sono laboriosi e pretendono poco, sono poco portati all'esibizionismo.
Sono buddista-calvinisti, comunque saputi sfruttare da uno stato in
gamba sono ottimi cittadini.


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helios
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Nessuno protesta per i cinesi, perche' sono orientali, cortesi e gentili.
Sono laboriosi e pretendono poco, sono poco portati all'esibizionismo.
Sono buddista-calvinisti, comunque saputi sfruttare da uno stato in
gamba sono ottimi cittadini.

le triadi e la mafia non si tengono nemmeno in considerazione?

Se arrivano in Italia con dei passaporti falsi (che tanto siccome sono scritti in cinese nessunopuò leggere) come fanno a rispedirli indietro? e come arrivano in Italia in realtà? come mai se qualcuno affitta una casa a due cinesi poi in quella casa se ne ritrova una ventina nel giro di poco tempo senza che nessuno sappia nulla?

Sarà che sono laboriosi che non si vedono, che nessuno li vede? Sarà che sono gentili e per questo nessuno ci fa caso o sarà invece che qualche accordo è stato fatto fra i fetentoni di qui e i fetentoni orientali buddisti o meno?

Perchè qui la cultura non ha nulla a che fare con la criminalità organizzata.
Meglio capirlo subito.
Se poi qualcuno si trova laboriosamente e anche gentilmente freddato rispetto un rude pallettone del baffuto nostrano, morirà anche contento che qualche orientale buddista confuciano jansenista di stampo mafioso però delle triadi,che gia da un altro tono, lo ha liberato della vita in um nodo così...umano!


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venezia63jr
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E se non ci sono piu' delinquenti italiani, delinquenti disposti a rimetterci
la ghirba per difendere il loro territorio?
E se i nostri delinquenti si sono imparentati con le varie mafie a che pro
combattere contro i propri famigliari?
I mafiosi non sono coraggiosi, non hanno un codice di cavalleria, i mafiosi attaccano alle spalle, ti sfidano apertamente
solo se sanno che possono vincere facile, fanno i forti con i deboli e naturalmente
i deboli con i piu' forti.


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helios
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Agenti da Pechino nella Chinatown di Milano: «Servono per vincere la diffidenza»

I cittadini di origine cinese non rispondono, i commercianti italiani si dividono ma sperano che questo possa aiutare a regolamentare il via vai di carrelli e furgoni dei negozi all’ingrosso -

VIDEO

http://video.corriere.it/agenti-pechino-chinatown-milano-servono-vincere-diffidenza/72c83218-0d44-11e6-9053-86a90bf524d0

..........

Pechino invia due agenti in via Paolo Sarpi: affiancheranno Polizia e Carabinieri
sarpi

Polizia cinese a Milano. Proprio così, Pechino ha deciso di inviare due agenti che opereranno nella zona della Chinatown del capoluogo lombardo. I due poliziotti cinesi, come scrive il Corriere della Sera, affiancheranno polizia e carabinieri per due settimane durante i servizi di pattuglia delle zone ad alta densità di immigrazione cinese. Lo scopo è quello di spingere la comunità a vincere la "naturale" diffidenza verso le forze dell’ordine e dall’altro lato aiutare la polizia italiana a penetrare il muro di omertà delle organizzazioni criminali asiatiche.

Potrebbe essere solo l'anticipo di un progetto a lungo termine che il Viminale vorrebbe mettere in atto in tutte le zone ad alta densità di immigrazione compatta non solo a Milano ma in tutto il Paese. Gli agenti stranieri avranno compiti di polizia giudiziaria, ma resta da vedere quale sarà il loro inquadramento sul campo.

http://www.affaritaliani.it/milano/milano-a-chinatown-arrivano-gli-agenti-cinesi-419449.html


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Anonymous
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Da Pechino agenti in pattuglia
nelle Chinatown di Milano e Roma
Parte la sperimentazione del ministero dell’Interno. A Milano opereranno in centro e via Paolo Sarpi. A Roma nelle zone di piazza Vittorio, Termini e Santa Maria Maggiore

di Cesare Giuzzi e Ferdinando Baron

Due agenti a Roma e due a Milano. Inviati direttamente dal capo della polizia di Pechino. Affiancheranno polizia e carabinieri per due settimane durante i servizi di pattuglia delle zone ad alta densità di immigrazione cinese. Lo scopo è chiaro: spingere la comunità a vincere la «naturale» diffidenza verso le forze dell’ordine e dall’altro lato aiutare la polizia italiana a penetrare il muro di omertà delle organizzazioni criminali asiatiche.

La sperimentazione riguarderà la Capitale e il capoluogo lombardo e durerà solo 15 giorni. Ma per il Viminale e il ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha fortemente voluto questo progetto, potrebbe trattarsi soltanto della «fase 1» nella collaborazione tra governo italiano e cinese sul fronte dela sicurezza. Il piano sarà annunciato lunedì prossimo dal Viminale e già il 3 maggio prenderanno il servizio a Milano le pattuglie miste. Nella prima settimana gli agenti di Pechino affiancheranno le pattuglie dell’Arma, poi toccherà all’Ufficio prevenzione generale della questura.

I dettagli sono ancora riservati. Anche perché si stanno definendo proprio in queste ore le linee guida del reale impiego dei poliziotti cinesi. E non si tratta di una questione da poco, visto che la volontà del Viminale è quella di un lavoro sul «campo», ossia direttamente sulle nostre strade. Saranno le singole questure a organizzare i «turni» e le zone di impiego, ma la volontà è quella di garantire anzitutto una copertura nei quartieri a maggioranza cinese.

A Milano ci si concentrerà sulla zona del Centro e sull’area via Paolo Sarpi. Un quartiere semicentrale caratterizzato negli anni Settanta e Ottanta da un forte flusso di immigrazione soprattutto dalla regione dello Zhejiang. Oltre ai grossisti di abbigliamento e pellame sono arrivati anche esponenti delle principali bande criminali tra traffico di chetamina ed estorsioni. Ancora oggi c’è un discreto flusso di immigrazione di giovanissimi e non sempre i ragazzi di seconda generazione sono riusciti ad integrarsi. Dieci anni fa la zona è stata teatro di regolamenti di conti in strada e di decine di retate. Anche se varie fonti investigative hanno effettivamente registrato una maggiore apertura della comunità e una sempre più decisiva collaborazione alle indagini.

A Roma occhi puntati sulle zone di piazza Vittorio, stazione Termini e Santa Maria Maggiore. Il progetto segue quello già avviato un anno fa con la polizia spagnola. Ma di certo una collaborazione così stretta tra Italia e Cina, Paese non europeo, segna una novità anche sul fronte degli aspetti giuridici dell’impiego. Gli agenti stranieri avranno compiti di polizia giudiziaria, ma resta da vedere quale sarà il loro inquadramento sul campo. I poliziotti in missione sono stati selezionati (e addestrati) da funzionari di polizia e carabinieri inviati in questi mesi a Pechino.
28 aprile 2016 | 00:14

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_aprile_28/da-pechino-agenti-pattuglia-chinatown-milano-roma-dc7b9e88-0cc3-11e6-a4db-66a817deaada.shtml

Sicuramente Alfano vorrà anche mandare i " servizi " dell'IS, al-Qaeda, Talebani ecc.

Mi sembra del tutto normale...


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