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Erdogan: in Turchia e Brasile stesso complotto


gianni72
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ANKARA - Le forze antisommossa turche hanno iniziato ad usare i cannoni ad acqua contro le migliaia di manifestanti riuniti pacificamente a piazza Taksim a una settimana dall'assalto della polizia ai giovani che occupavano Gezi Park. Le forze antisommossa avevano dato 20 minuti di tempo ai dimostranti per allontanarsi dal luogo simbolo della protesta turca. I giovani dimostranti avevano lanciato garofani verso i poliziotti.

Intanto il premier Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che il Brasile è vittima dello stesso complotto che, a suo avviso, è stato messo in atto nel suo paese per destabilizzare il suo governo. Erdogan lo ha dichiarato parlando a migliaia di sostenitori nella città di Samsun. Il premier ha attribuito la responsabilità delle tre settimane di proteste che hanno attraversato la Turchia ad un complotto di forze straniere, banchieri e media. Secondo il premier turco queste forze vogliono danneggiare la Turchia. "Coloro che hanno fallito in Turchia stanno ora facendo del loro meglio in Brasile", ha detto Erdogan ai suoi sostenitori. "Lo stesso gioco è adesso giocato sul Brasile" ha aggiunto. "I simboli sono gli stessi, i manifesti sono gli stessi, Twitter, Facebook sono gli stessi, i media internazionali sono gli stessi. Le proteste sono condotte dallo stesso centro", ha proseguito. "Stanno facendo del loro meglio per ottenere in Brasile quello che non hanno potuto ottenere in Turchia. E' lo stesso gioco, la stessa trappola, lo stesso intento", ha insistito.

http://www.repubblica.it/esteri/2013/06/22/news/scontri_taksim-61664817/


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Santos-Dumont
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ANKARA - Le forze antisommossa turche hanno iniziato ad usare i cannoni ad acqua contro le migliaia di manifestanti riuniti pacificamente a piazza Taksim a una settimana dall'assalto della polizia ai giovani che occupavano Gezi Park. Le forze antisommossa avevano dato 20 minuti di tempo ai dimostranti per allontanarsi dal luogo simbolo della portesta turca. I giovani dimostranti avevano lanciato garofani verso i poliziotti.

Intanto il premier Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che il Brasile è vittima dello stesso complotto che, a suo avviso, è stato messo in atto nel suo paese per destabilizzare il suo governo. Erdogan lo ha dichiarato parlando a migliaia di sostenitori nella città di Samsun. Il premier ha attribuito la responsabilità delle tre settimane di proteste che hanno attraversato la Turchia ad un complotto di forze straniere, banchieri e media. Secondo il premier turco queste forze vogliono danneggiare la Turchia. "Coloro che hanno fallito in Turchia stanno ora facendo del loro meglio in Brasile", ha detto Erdogan ai suoi sostenitori. "Lo stesso gioco è adesso giocato sul Brasile" ha aggiunto. "I simboli sono gli stessi, i manifesti sono gli stessi, Twitter, Facebook sono gli stessi, i media internazionali sono gli stessi. Le proteste sono condotte dallo stesso centro", ha proseguito. "Stanno facendo del loro meglio per ottenere in Brasile quello che non hanno potuto ottenere in Turchia. E' lo stesso gioco, la stessa trappola, lo stesso intento", ha insistito.

http://www.repubblica.it/esteri/2013/06/22/news/scontri_taksim-61664817/

L'ennesima dimostrazione che Erdogan è un vigliacco clericofascista.


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oriundo2006
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In realtà le due tesi non si contraddicono: le proteste 'popolari' sono eterodirette ed i regimi che le hanno causate sono in colpa per le loro politiche assurde. Entrambe sono vere e false ad un tempo. False perchè i regimi non sono 'liberi' nelle loro scelte ma veicolati dal nodo inestricabile delle connessioni dell'economia internazionale. Dall'altro versante i protestatari si ribellano autonomamente in nome dello stato nazione come comunità di interessi condivisi e non come stato potenza in mano alle 'elites'. Vere perchè chi comanda oggi nell'immaginario collettivo sono gli Usa e le politiche dei governi che tentano di distorgliersi dal cappio 'occidentale' sono politiche 'antipopolari', sia perchè ledono l'imaginario stesso, fatto di mitologia consumistica e dello 'stare dalla parte giusta', ritenuta quella 'occidentale' ( vedasi il caso del Venezuela con le 'borghesie' di colà ben asservite a questo dogma ), sia perchè sono contraddittorie circa le basi del modello di sviluppo, da un lato ipercapitalistiche, e dunque oligopolistiche ( vedasi il proliferare dei centri commerciali di contro al commercio tradizionale ), da un altro falsamente 'populiste' ed in realtà 'circensi' : ed è il 'popolo' che si ribella, scoprendo l'acqua calda, cioè l'essere stati presi in giro dal sistema 'tout court'. Da un altro punto di vista, il fatto che siano effettivamente eterodirette dimostra solo che questi regimi non possono staccarsi dall'Occidente solo 'ideologicamente' e per gli aspetti 'geopolitici' generali dei loro 'interessi' economici, ma lo devono fare completamente pena la scomparsa dei loro stati-nazione e delle loro 'culture' . Ovvero sono in mezzo al guado ( non vi ricorda qualcosa ? ) e devono sciogliere l'abbraccio mortale col loro nemico. Oggi solo le elites al comando ad averlo capito, sulla 'pelle' della loro sopravvivenza politica, e pochi altri dei loro popoli. Domani si spera che anche questi ultimi si accorgano della duplice morsa che li avvolge. In Egitto se ne sono accorti da un po', ma anche essi non riescono a districarsi dall'ambiguità dell'Islam 'politico' dei Fratelli Musulmani, tanto 'fratelli e assai poco musulmani ( della Umma, cioè della Comunità dei Credenti ). Solo l'estendersi delle proteste nel centro del 'sistema', cioè gli Usa ed i loro vassalli europei, puo' dare qualche speranza a queste ribellioni.


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gianni72
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povertà/ricchezza, democrazia/dittatura, libertà di parola/censura sono riscontrabili in tutti i paesi a seconda del "come" si voglia vedere. Esiste qualche paese che non è passibile di qualche "accusa" alla violazione di qualche diritto o di qualche politica economica? si deve guardare il complesso e di come si era prima. E turchia e brasile prima dell'avvento di erdogan e di lula stavano sicuramente ma proprio sicuramente peggio.


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