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Germania,scontri anti immigrati tra neonazisti e polizia


helios
Illustrious Member
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Germania, scontri anti-immigrati
tra neonazisti e polizia
Almeno 31 agenti feriti negli scontri tra neonazisti e il corpo di sicurezza davanti ad un nuovo centro per rifugiati nella località tedesca di Heidenau, vicino Dresda
di Redazione Online

Alta tensione in Germania dopo che, sabato, almeno 31 poliziotti sono rimasti feriti negli scontri tra neonazisti e il corpo di sicurezza davanti ad un nuovo centro per rifugiati nella località tedesca di Heidenau, vicino Dresda. «Uno di loro è rimasto ferito gravemente», ha fatto sapere la polizia di Dresda, nell’est del Paese, precisando che complessivamente sono stati «dispiegati 136 agenti». Gli scontri sono continuati anche nei giorni successivi , mentre nel Paese sono in arrivo migliaia di profughi al momento in transito in Serbia.

Gli scontri

Durante la notte centinaia di persone hanno manifestato davanti al centro, bloccando la strada di accesso dove dovevano arrivare 250 profughi. Circa 600 persone, secondo i dati della polizia, provenienti da circoli di estrema destra tedeschi hanno lanciato «sassi, bottiglie e petardi», costringendo le autorità ad utilizzare gas lacrimogeni.

Incontro tra Merkel e Hollande

Intanto lunedì è previsto un incontro a Praga tra Angela Merkel e Francois Hollande proprio sul tema delle quote di migranti. Sia Berlino che Parigi, ha riferito una fonte diplomatica, «vogliono dare nuovo impulso a ciò che è stato deciso di recente e nuove prospettive che si sono presentate». Sia Merkel che Hollande, ha lasciato capire la fonte, sono consapevoli che l’Europa è di fronte alla più grave emergenza riguardante i migranti da almeno cinquanta anni. «La situazione non si risolve da sola», ha aggiunto la fonte, e le decisioni prese di recente dall’Ue «non sono sufficienti e abbastanza rapide». In agenda vi è il tema della «armonizzazione ulteriore» delle strategie, compresa quella sull’asilo.
24 agosto 2015 (modifica il 24 agosto 2015 | 09:43)

http://www.corriere.it/esteri/15_agosto_24/germania-scontri-anti-immigrati-neonazisti-polizia-c370a166-4a2e-11e5-bdc5-ee9c5a368093.shtml


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sotis
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Si devono riunire per armonizzare? Sicuramente non sono ancora arrivati tutti quelli che si era deciso di "andare a prendere" ... opps .."salvare".


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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Post: 10314
 

Si devono riunire per armonizzare? Sicuramente non sono ancora arrivati tutti quelli che si era deciso di "andare a prendere" ... opps .."salvare".

hai pienamente ragione..

qui c'è ancora gente che crede negli asini che volano


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Anonymous
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Post: 30947
 

http://www.ilprimatonazionale.it/esteri/rivolte-contro-gli-immigrati-la-germania-e-in-fiamme-29567/

Berlino, 26 ago – La Germania – è notizia recente – si appresta a ricevere nel 2015 qualcosa come 750 mila richiedenti asilo, ossia profughi o presunti tali. Si tratta di cifre spaventose che, se non diminuiranno nei prossimi anni (e non pare ci siano segnali in tal senso), cambieranno la geografia sociale dei popoli europei in maniera forse irreversibile. Di qui il montare delle proteste popolari, soprattutto nelle regioni orientali tedesche. Proteste che, spesso, sono sfociate in veri e propri assalti ai centri profughi, o addirittura in incendi dolosi delle relative strutture ospitanti.

L’ultimo caso in ordine di tempo riguarda Nauen, cittadina del Brandeburgo, dove un centro d’emergenza per profughi è andato in fiamme, con ogni probabilità con dolo. Ma già qualche giorno fa Heidenau, piccolo centro di 16 mila abitanti della Sassonia, era salita agli onori delle cronache a causa di una manifestazione della Npd e di parte della cittadinanza. Circa mille persone hanno infatti tentato di impedire l’arrivo di 120 profughi da alloggiare nel locale centro d’accoglienza. Nella notte di sabato si è addirittura arrivati a scontri tra manifestanti e forze dell’ordine nonché al lancio di gas irritanti. L’episodio ha sollevato l’indignazione generale, tanto che la Merkel è dovuta intervenire sull’accaduto con parole di forte condanna.

Questi fatti si sommano a quelli di Escheburg, Tröglitz, Meißen, Reichertshofen, Remchingen, Weissach. Insomma, parte della popolazione è furiosa, la Germania è in fiamme. Ed è proprio in questi casi che comincia la “caccia al nazista”, si parla ovunque di “estremismo di destra”, si lanciano gli allarmi più deliranti sul ritorno delle camicie brune. E, infine, si rispolvera l’arma più potente, quella che in Germania è sempre decisiva: il senso di colpa dei tedeschi. Il tutto, ovviamente, condito dalla retorica, francamente irritante, di quella che possiamo definire la “rivoluzione progressista incompiuta”.

Leggere, per credere, l’analisi di tal Roland Nelles che, dalle popolarissime colonne dello Spiegel (grossomodo l’Espresso dei tedeschi), si è avventurato nella ricerca delle colpe di quanto sta accadendo in terra germanica. Tra i colpevoli (e moralmente condannati) Nelles piazza al primo posto la Ue, la Merkel e i politici: non perché costoro abbiano approcciato il tema dell’invasione immigrata con superficialità e leggerezza, ma perché – si badi – troppo poco hanno fatto contro gli estremisti di destra. Insomma, non si guarda la luna, ma il dito che la indica.

Il secondo posto, invece, se lo aggiudicano “gli altri europei”. Nelles non ha remore a far nomi: “ungheresi, italiani, serbi, greci”. Avete capito bene: se la Germania brucia, se nessuno riesce a far nulla contro l’invasione allogena, non è colpa di chi, come Nelles, si affida all’amore universale e alla politica dell’accoglienza indiscriminata, ma di noi italiani, dei greci e degli altri popoli europei che, ottusamente, si ostinano a non voler collassare definitivamente, inviando treni di immigrati nella povera Germania (che poi il Brennero, Ventimiglia e la Baviera siano costantemente pattugliati da imponenti sbarramenti di polizia frontaliera non viene ovviamente menzionato).

Ma in tutto questo, ci dice Nelles, la colpa più grande ce l’hanno i tedeschi, troppo poco recettivi nei confronti delle politiche d’accoglienza (leggi: suicidio etno-culturale). Eppure, dopotutto, dobbiamo ritenerci fortunati. In Italia, infatti, più di un politico comincia a rappresentare la voce strozzata dei cittadini esasperati da questo “razzismo al contrario”. In Germania, invece, l’accusa di razzismo e nazismo è sempre lì, pronta a soffocare ogni dissenso, ogni obiezione, ogni dubbio che, forse, essere invasi e “sostituiti” non è proprio una bella prospettiva. In Italia c’è la Boldrini, certo, c’è Renzi, vero anche questo. Ma c’è anche Salvini. In Germania al contrario pare che, oltre alla cerchiobottista Merkel, ci sia solo gente del calibro di Roland Nelles.

Valerio Benedetti


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MarioG
Famed Member
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Alla fine il sitema riuscira' a trarre vantaggio anche da questi tafferugli. Infatti l'obiettivo di identificare chi rifiuta l'immigrazione di massa coi neonazsti serve perfettamente allo scopo. Meglio incanalare le iniziative di protesta verso uno 0.1% della popolazione anziche' su larghe masse, sicuramente maggioritarie, che necessariamente devono distanziarsi dai "neonazisti"!
In questo modo si sega pure la possibilita' di una rappresentanza politica seria.

PS. Tra l'atro e' curioso che questi "neonazisti" possano esistere, visto le leggi tedesche in materia, per le quali anche solo a parlare in modo inappropriato di certi eventi o non-eventi si va al fresco per qualche annetto.


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Anonymous
Illustrious Member
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Alla fine il sitema riuscira' a trarre vantaggio anche da questi tafferugli. Infatti l'obiettivo di identificare chi rifiuta l'immigrazione di massa coi neonazsti serve perfettamente allo scopo. Meglio incanalare le iniziative di protesta verso uno 0.1% della popolazione anziche' su larghe masse, sicuramente maggioritarie, che necessariamente devono distanziarsi dai "neonazisti"!
In questo modo si sega pure la possibilita' di una rappresentanza politica seria.

E' quanto conclusi dopo la lettura di Neonazisti di Michael Schmidt in cui mi sono casualmente imbattuto presso una biblioteca pubblica.


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