Grecia, l´Europa apre all´opzione Fmi

Grecia, l´Europa apre all´opzione Fmi Juncker: possibile aiuto parallelo a quello Ue

Alla vigilia del vertice dei capi di governo che si aprirà giovedì, gli europei sono ai ferri corti sulla questione dell´aiuto alla Grecia. La Germania continua a puntare i piedi. Berlino non vuole impegnarsi su un meccanismo di aiuti ad Atene. Giudica il varo di un piano di salvataggio europeo al prossimo vertice «non necessario». In caso la situazione precipiti, si dice favorevole ad un intervento del Fmi. E comunque non vuole che la questione sia neppure discussa. «Per quanto ci risulta, il problema di un aiuto immediato alla Grecia non figura all´ordine del giorno del prossimo vertice», ha detto il portavoce della cancelliera Angela Merkel.

Ma la pressione per trovare una soluzione condivisa alla crisi greca sta montando. Appelli in questo senso sono arrivati ieri dal presidente della Commissione, Barroso, dalla presidenza di turno spagnola. Ma anche e soprattutto dai governi francese e italiano che si sono schierati pubblicamente dando la misura di quanto la tensione tra le capitali sia salita durante il week-end. La questione ha monopolizzato ieri la discussione dei ministri degli esteri che si sono incontrati per preparare l´incontro dei capi di governo.

«Abbiamo bisogno una decisione al vertice su come affrontare il caso Grecia, o l´incertezza continuerà. Non possiamo andare avanti così, perché questo minaccerebbe la stabilità dell´area euro», ha detto Barroso. E il ministro degli Esteri spagnolo, Moratinos, ha confermato: «stiamo lavorando per questo: è un momento importante per l´avvenire dell´Unione e dell´euro».
In realtà, nessuno si aspetta che il vertice vari direttamente misure di sostegno, ma solo che approvi un meccanismo di intervento da attivare in caso di necessità. Questo, giudicano i greci, dovrebbe essere sufficiente per allentare la pressione dei mercati che ancora ieri hanno ulteriormente aggravato la penalizzazione dei buoni del tesoro di Atene, costretta ormai a pagare un interesse del 6,53%: oltre il doppio di quello che paga la Germania. «Sarebbe un grave problema se al vertice Ue non si trovasse una soluzione per la Grecia - ha detto ieri il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini - Sarebbe un messaggio di debolezza. E sarebbe irreale parlare della strategia di crescita per il 2020 e rinviare la questione più attuale. Ciò naturalmente non significa staccare un assegno nelle mani della Grecia, ma definire un meccanismo di intervento».
Anche il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner ha ammesso divergenze con i tedeschi: «La posizione francese è ferma: non possiamo e non dobbiamo abbandonare i nostri amici greci. Su questo non siamo d´accordo con i nostri amici tedeschi».

Sia Frattini sia Kouchner hanno insistito sulla necessità di trovare un compromesso. Ed è quello a cui sta lavorando il presidente dell´eurogruppo, Jean Claude Juncker. «La sola soluzione è un aiuto bilaterale da parte dei paesi della zona euro e stiamo lavorando su questo, sebbene non credo che sarà necessario», ha spiegato il premier lussemburghese dicendo anche che potrebbe non essere indispensabile prendere una decisione in settimana.
Per venire incontro alla Germania, Juncker ha spiegato che il meccanismo di intervento, basato su prestiti bilaterali coordinati, potrebbe fare ricorso anche a finanziamenti del Fmi come chiede Berlino anche se, «personalmente» il presidente dell´Eurogruppo preferirebbe escludere questa ipotesi.

Andrea Bonanni
Fonte: www.repubblica.it
23.03.2010