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Grecia trovato "accordo" salva la troika


dana74
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L'esecutivo con 168 deputati ha la maggioranza in Parlamento
Grecia: accordo all'ultimo minuto per il governo evita nuove elezioni
Nuova Democrazia (conservatori), Pasok (sinistra) e Dimar (sinistra filoeuropea): intesa per due anni

MILANO - All'ultimo giorno di trattative è stato trovato un accordo a tre che evita alla Grecia di tornare nuovamente alle urne. Nuova Democrazia (conservatori), Pasok (sinistra) e Dimar (sinistra filoeuropea) hanno trovato un'intesa per formare un governo di due anni che metta in atto il piano di austerità concordato con l'Unione europa. Lo ha detto Alexis Tsipras, leader di Syriza (estrema sinistra antieuropea) che si è chiamato fuori dall'intesa.

SYRIZA: «NOI FUORI» - I tre partiti dispongono con 168 deputati nel nuovo Parlamento dispongono della maggioranza, fondamentali i 19 di Dimar. «Non posso accettare quello che considero un errore», ha detto Tsipras dopo l'incontro con il presidente della Repubblica, Karolos Papoulias.

UE - La Commissione europea non sta considerando di ammorbidire i termini del salvataggio della Grecia. «Non sono al corrente di alcuna discussione nella Commissione per dare nuovi prestiti o per fare nuove concessioni», spiega a Bloomberg un portavoce dell'esecutivo Ue. Sabato Real News, una testata greca, citando fonti della Commissione ha scritto che Ue, Fmi e Bce sarebbero pronte a fare alcune concessioni ad Atene fra cui una proroga al 2015 dell'impegno a ridurre il deficit.
Redazione Online

http://www.corriere.it/esteri/12_maggio_13/grecia-accordo-governo_661bef4c-9cf9-11e1-9e47-40ef175b0d3f_print.html


Citazione
dana74
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Grecia, raggiunto accordo per coalizione
Governo di due anni, Syriza resta fuori
Per evitare di tornare al voto, il presidente Papoulias ha incontrato i capi dei tre principali partiti, Pasok, Nuova Democrazia e Syriza, e quelli dei partiti più piccoli. "C'è una impasse", ha detto il leader dei socialisti, Venizelos. Tsipras (sinistra radicale): "Non sosterrò l'intesa pro-salvataggio"

Il presidente greco, Karolos Papoulias
APPROFONDIMENTI
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Atene, corteo di greci e immigrati contro il partito neonazista
ATENE - Quello di oggi è stato l'ultimo tentativo. Ma dopo l'incontro tra il presidente greco, Karolos Papoulias e i capi dei tre principali partiti greci - Pasok, Nuova Democrazia e Syriza - l'accordo per la formazione di un governo 1 in Grecia potrebbe essere stato raggiunto. A riferirlo è stato Alexis Tsipras, il capo di Syriza, precisando che il proprio partito, la sinistra radicale, non è coinvolto nell'intesa. I tre partiti - i conservatori di Nuova democrazia, i socialisti del Pasok e il centrosinistra filoeuropeo rappresentanto dal partito Dimar -, ha precisato Tsipras, "hanno trovato un'intesa su un governo della durata di due anni" che metta in atto il piano di austerità concordato con la Ue. Ma, ha spiegato Tsipras "Io non posso accettare quello che considero un errore".

Con l'accordo per la coalizione si potranno evitare le nuove elezioni di metà giugno che, in caso contrario, avrebbero potuto portare il Paese al default e l'uscita dall'Eurozona. Dopo l'incontro con i leader dei tre partiti principali, il presidente ha visto anche i capi di quelli più piccoli entrati in Parlamento, compreso il neo-nazista Alba Dorata.

"C'è una impasse, e ottimismo limitato. La speranza è limitata ma c'e", aveva detto il leader dei socialisti
greci (Pasok), Evanghelos Venizelos, dopo l'incontro con Papoulias durato circa un'ora e mezza. La sua
scarna dichiarazione è stata in linea con l'altrettanto laconica frase del leader di Nuova Democrazia, Antonin Samaras, secondo il quale "i negoziati proseguiranno". Samaras però aveva anche dichiarato che il leader della sinistra radicale greca Alexis Tsipras non aveva accettato l'ipotesi di un governo di coalizione: "Il suo partito Syriza" ha detto, "rifiuta di unirsi o sostenere qualsiasi coalizione".

I tre leader - Nuova Democrazia (conservatori), partito radicale di sinistra Syriza (contrario alla cura di austerity imposta dai creditori unione europea e fondo monterio internazionale), e socialisti del Pasok -, erano arrivati in quest'ordine, in testa alle elezioni del 6 maggio, ma nessuno aveva ottenuto una maggioranza sufficiente e i tre leader avevano a loro volta fallito i rispettivi tentativi di costruire una coalizione che avesse il sostegno del Parlamento.

All'incontro di oggi alle 11, Alexis Tsipras (Syriza) si è presentato per primo, sorridente e disteso, seguito da Evangelos Venizelos del Pasok e dal leader del partito conservatore Nuova Democrazia Antonis Samaras. Raggiungendo la presidenza per questi negoziati, Samaras ha dichiarato di auspicare che la Grecia si doti di un governo di coalizione ad interim per un periodo di due anni, con l'obiettivo di mantenere il Paese nell'Eurozona.

Intanto Fotis Kouvelis, leader di Sinistra Democratica, ha dettato le condizioni per entrare in un governo: annullare la legislazione che ha ridotto il salario minimo e facilita i licenziamenti, e "sganciare" la Grecia dagli impopolari accordi con Ue e Fmi per i prestiti finanziari. Il partito di Kouvelis è considerato l'unico che potrebbe unirsi ai socialisti del Pasok e ai conservatori di Nuova Democrazia per formare un esecutivo che eviti il ritorno alle urne, già a metà giugno.

E mentre il 72% dei cittadini greci è contrario al ricorso alle urne, l'80% si è detto a favore della permanenza del proprio Paese nell'Eurozona. E' quanto risulta da un sondaggio d'opinione condotto dalla società KapaResearch per conto dell'autorevole settimanale To Vima. Il 78,1% degli intervistati ha risposto che il nuovo governo dovrà fare tutto il possibile affinchè la Grecia rimanga nell'Eurozona, contro il 12,9% secondo cui sarebbe preferibile il ritorno alla dracma, la vecchia valuta greca.

Secondo il 72% del campione, i partiti politici devono fare i compromessi necessari per formare un governo, mentre il 61% degli intervistati considera le proposte della Coalizione delle Sinistre (Syriza, che vorrebbe l'abolizione del Memorandum) "non realistiche". Una parte significativa dei greci, rispettivamente il 55,3% e il 53,4%, vorrebbe la "ristrutturazione" del centro-sinistra e del centro-destra.

Inoltre, sempre secondo i risultati del sondaggio, Syriza registra un leggero aumento delle preferenze, raggiungendo il 20,5% (dal 16,78%) mentre Nea Dimocratia e Pasok subiscono un ulteriore, anche se leggero calo, con la prima che ottiene il 18,1% (dal 18,87) e il secondo il 12,2% (dal 13,18%). Il partito dei Greci Indipendenti scende all'8,4% (dal 10,60), il Partito Comunista (Kke) al 6,5% (dall'8,47%), Chrysi Avghì (Alba dorata, neonazista) al 5,8%(dal 6,97%) e Sinistra Democratica al 5,0% (dal 6,10%). L'indagine è stata condotta a livello nazionale il 9 e 10 maggio scorsi su un campione di 1.007 persone.

(13 maggio 2012)

http://www.repubblica.it/esteri/2012/05/13/news/grecia_governo-35036606/?ref=HRER2-1

secondo il sondaggio di cui sopra SU UN CAMPIONE DI 1.007 persone i greci sono lieti di restare nell'euro....

ricorda un pò il sondaggio su Mario Monti dal quale veniva fuori il consenso dell'80%....


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radisol
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Comunque, l'accordo a tre per la formazione del governo è stato sdegnosamente smentito da Fotis Kouvelis, leader di Sinistra Democratica.

Del resto, questo partito, nato mesi fa da una scissione del Pasok, aveva partecipato alle elezioni dichiarando chiaramente di essere contrario alle indicazioni di Ue, Bce e Fmi.

E gli altri due partiti rimasti non hanno i numeri per formare un governo ...


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dana74
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ho visto una ansa qualche ora dopo che titolava:

"giallo sull'accordo"...

stanno facendo carte false per evitare nuove elezioni


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Andrea85
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Speriamo che NON se ne faccia nulla perché è ovvio che in caso contrario li continueranno a spolpare per altri 2 anni per POI fallire/uscire dall'euro ecc.
tanto vale farla finita subito.


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