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I cosiddetti Amici della Siria,costruttori di guerra


marcopa
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Da www.sibialiria.org

I cosiddetti paesi ” Amici della Siria”, costruttori di guerra
22 giugno 2013

I cosiddetti paesi " Amici della Siria", costruttori di guerra. Un tavolo alternativo alle Nazioni Unite. Chi sono i suoi paesi guida , quali i loro obiettivi e quali i risultati? Ecco perché per il bene della pace e dell’autodeterminazione dei siriani, l’Italia dovrebbe uscirne. Un parallelo con gli “Amici della Libia”.

di Marinella Correggia, Marco Palombo

I paesi cosiddetti "Amici della Siria" si riuniscono dall' inizio del 2012 come risposta ad un veto russo-cinese alla risoluzione sulla Siria nel Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite. Il primo incontro avviene su iniziativa dell' allora presidente francese Nicolas Sarkozy.

Luoghi e partecipanti (in calo verticale)

In totale dal febbraio 2012 i loro incontri ufficiali sono stati sette, quattro nel 2012 e tre nel 2013. Questo l' elenco dei quattro appuntamenti del 2012: il 24 febbraio a Tunisi, il 1 aprile a Istanbul, il 6 luglio a Parigi, il 12 dicembre a Marrakech. Questi i vertici del 2013: il 28 febbraio a Roma, il 20 aprile a Istanbul, il 22 maggio a Amman.

Secondo i media internazionali, il numero dei paesi partecipanti agli incontri ha avuto questa evoluzione: oltre 70 nazioni a Tunisi secondo Al Jazeera. Oltre 70 anche a Istanbul. Addirittura, i paesi sarebbero saliti a 100 alla conferenza di Parigi e a 114 (secondo la Xinua cinese) più 15 Ong a Marrakech. Tuttavia, nel comunicato del ministero degli esteri italiano relativo all' incontro di Parigi del 6 luglio 2012, i paesi partecipanti venivano già definiti " occidentali ed arabi" nonostante il numero dei partecipanti fosse sempre indicato in cento.

Ma nel 2013 gli “Amici della Siria” precipitano in numero. Cambia la formula degli incontri: ai tre vertici partecipano solo undici paesi o anche meno. Sfrondati dei paesi accessori, si riducono al nucleo essenziale di un pugno di manovratori e mandanti. Alla riunione a Roma il 28 febbraio (oggetto fra parentesi della contestazione – dentro e fuori – da parte della nostra Rete No War), viene comunicata la presenza di nove ministri degli esteri.

A Istanbul la dichiarazione finale – con tanto di bandiera siriana dell’epoca francese sullo sfondo – è sottoscritta da 11 paesi: Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia (paesi occidentali appartenenti alla Nato) e Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia saudita, Turchia, Egitto, Giordania – - Paesi mediorientali a prevalenza islamica sunnita, alleati tradizionali soprattutto degli Stati Uniti.

Altri importanti paesi, come Russia, Cina, Iran e i paesi dell’Alba in America Latina, non fanno parte degli “Amici della Siria” e li criticano fortemente come sabotatori dei piani di pace e fomentatori della guerra.

Temi martellanti e sospette coincidenze temporali

Dal febbraio 2012 gli incontri hanno quasi sempre avuto dei temi precisi e i vertici spesso sono stati coincidenti con momenti in cui l' ONU tentava un negoziato. Un tavolo diverso da quello delle Nazioni Unite ma che discute gli stessi passaggi cruciali.
Così dopo il primo incontro di Tunisi nel febbraio 2012, il secondo summit del primo aprile anticipava di dieci giorni l' inizio della attuazione del piano Annan (10 aprile 2012).

L' appuntamento del 6 luglio 2012 a Parigi è il più ambiguo: tenuto dopo neanche una settimana dalla Conferenza di Ginevra del 30 giugno (ora ribattezzata Ginevra1), anticipa di tre giorni un incontro a Damasco tra Annan e Assad (9 luglio) e propone una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. A questo link il comunicato del Ministero degli esteri.

Dunque dopo meno di una settimana da Ginevra, mentre Annan sta per incontrare Assad, viene indicato un percorso alternativo. A molti non è sembrato un grande aiuto al tentativo di Kofi Annan, incaricato da ONU e Lega Araba per la crisi siriana.

In quel momento venivano segnalati 16mila morti dall' inizio della crisi siriana, 15 mesi prima. Oggi, 11 mesi dopo quella data, i morti sarebbero 80mila.

L' appoggio da parte degli “Amici della Siria” all’opposizione armata ha prodotto una escalation della guerra, appoggiando politicamente una delle due parti e in buona sostanza armandola anche in barba alle leggi internazionali.

Il 12 dicembre a Marrakech i partecipanti riconobbero la neonata Coalizione Nazionale Siriana come unico legittimo rappresentante della Siria.

Gli ultimi incontri del 20 aprile e 22 maggio sono stati dedicati a discutere una strategia per questa fase che vede il tentativo di una Conferenza di Pace, promossa questa volta da Stati Uniti e Russia. Una proposta che la Russia ha ripetuto più volte nell' ultimo anno e che ha subito accettato quando Kerry ha indicato la possibilità di questo appuntamento.

Il ruolo attuale

Mentre ci si avvia ad un tentativo di negoziato, gli undici “Amici della Siria” remano contro.

Gran Bretagna e Francia affossano l' embargo UE alle armi per i gruppi armati.

Qatar e Arabia saudita continuano ad armare le milizie armate dell’opposizione siriana (non tanto siriana).

La Turchia da mesi chiede un intervento militare occidentale in Siria.

Gli Stati Uniti stanno studiando una no fly zone e non vogliono la presenza dell' Iran alla Conferenza di pace.

Il governo italiano è d' accordo con queste posizioni?

La ministra Emma Bonino dice di non essere d' accordo, dichiara che in Siria non devono entrare altri armi e che l' Iran deve partecipare alla Conferenza di pace, mentre si è detta favorevole ad una no fly zone salvo poi smentire.

Siamo sicuri che il tavolo dei paesi cosiddetti "Amici della Siria" sia il posto giusto per le posizioni espresse dalla Bonino ?

La sinistra che rimane, l' associazionismo pacifista, il movimento cinque stelle, la Chiesa cattolica, non hanno niente da dire sulla partecipazione a questa "alleanza"?

Ricordiamo gli “Amici della Libia”!

Dagli amici mi guardi Iddio, si dice. E in effetti, anche nel caso della Libia, gli “amici” internazionali due anni fa inventarono il casus belli, la notizia di un “genocidio di manifestanti pacifici” mai avvenuto. La loro guerra (Nato e petromonarchica) ha portato al disfacimento di un paese, il quale assiste adesso a violazioni dei diritti umani ben maggiori di quelle imputate al regime precedente.

All’inizio si chiamavano Libya Contact Group e anche International Contact Group for Libya. Nascono dopo la Conferenza di Londra sulla Libia, il 29marzo 2011, pochi giorni dopo l’avvio dei bombardamenti, prima anglofrancesi poi Nato. C’erano paesi della Nato, paesi della Lega araba e – illegittimamente – il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon.
Gli incontri successivi furono a Doha (aprile 2011), Roma (il 5 maggio 2011), Abu Dhabi. A Istanbul nel luglio 2011, al quarto incontro, gli amici della Libia annunciano ufficialmente che il Cnt (Consiglio nazionale di transizione) è il loro referente nel paese, come “legittima autorità di governo” (in realtà il governo di Tripoli era tuttora un altro). Ma già da mesi tanti paesi avevano riconosciuto il Cnt. Prima fu la Francia, pichi giorni dopo l’inizio delle “proteste”.

Il quinto incontro avrebbe dovuto svolgersi a New York in settembre ma gli eventi in Libia lo anticiparono a fine agosto per stabilire la road map della costruzione di una “nuova Libia”.

All’incontro del 1 settembre a Parigi, il Contact Group si rinomina “Amici della Libia”. La seconda riunione è a New York, il 20 settembre.
Dettaglio sui partecipanti: gli stati membri erano una trentina, appunto occidentali (compresa l’Europa dell’Ovest e d
ell’Est), e monarchie del Golfo, più la Turchia. Ma vari altri paesi parteciparono di volta come osservatori invitati: fra questi India, Cina, Brasile, Algeria e alcuni paesi africani. La Lega araba, il Consiglio di cooperazione del Golfo e l’organizzazione per la cooperazione islamica diventarono membri a pieno titolo nel luglio 2011. Organizzazioni internazionali partecipanti: Onu (!), Nato, Ue. Osservatori: Unione africana, Banca mondiale (!).
All’incontro a Roma in piena guerra nato parteciparono (oltre alle stesse organizzazioni internazionali o blocchi regionali suindicati) : Australia, Bahrain, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Giappone, Giordania, Kuwait, Libano, Malta, Marocco, Paesi bassi, Polonia, Qatar, Spagna, Turchia, Emirati arabi uniti, Regno Unito, Usa.

All’incontro del 1 settembre a Parigi, Sarkozy invitò altri paesi fra i quali Russia, Iraq, Svizzera, Arabia Saudita. E soprattutto Niger, Ciad, Gabon, Nigeria, Mauritania, Mali, nel tentativo di incorporare i riluttanti africani (riluttanti visto il ruolo che aveva avuto Gheddafi nella creazione e nel finanziamento dell’Unione africana).
Ma parteciparono solo i sauditi e il Niger.

http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1648


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marcopa
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Siria: Qatar, armi ribelli sola via pace
'Sostegno morale non basta'. Sostegno a Ginevra 2 senza Assad

22 giugno, 13:45

(ANSA) - DOHA, 22 GIU - ''Armare i ribelli in Siria e' l'unico modo per ottenere la pace''. Lo ha detto il premier del Qatar al Thani al termine della riunione degli Amici della Siria a Doha. ''Il sostegno morale non e' sufficiente'', ha aggiunto.

Il Qatar sostiene la conferenza di pace sulla Siria Ginevra 2 senza il presidente Bashar al Assad, ha detto poi il ministro degli Esteri del Qatar ribadendo il sostegno dell'emirato alla Conferenza.


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