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Idlib. Come i terroristi di Al Qaeda ostacolano gli aiuti di Damasco e dettano legge


dana74
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di Marinella Correggia

Per una settimana, a partire dal terremoto del 6 febbraio, l’organizzazione terroristica Hayat Tahrir al Sham (HTS), già Fronte al Nusra (al qaedisti) che controlla ampia parte delle cosiddette opposition-held areas nel Nord-Ovest della Siria, ha continuato a rifiutare l’arrivo di aiuti dalle aree governative, tramite la Mezzaluna rossa siriana.

 

Lo riferiva, citando lo stesso gruppo terroristico, l’agenzia Reuters: «Fonti Onu hanno spiegato che gli aiuti provenienti dalle aree governative siriane verso i territori controllati dall’opposizione sono sospesi per “problemi relativi all’approvazione” da parte di un gruppo estremista». Il nord-ovest, precisa l’agenzia, «è in gran parte controllato dal gruppo islamista  Hayat Tahrir al-Sham (Hts)». E una voce di Hts non autorizzata a parlare con i media specificava, sempre a Reuters: «gli aiuti devono arrivare solo attraverso laTurchia perché non vogliamo che il regime di Damasco tragga vantaggio dalla situazione proponendosi in veste di portatore di aiuti». Insomma, è meglio che gli abitanti dell’area muoiano, piuttosto che sentire gratitudine per la mezzaluna siriana.

Giorni fa Reuters precisava: «Il governo siriano ha dichiarato la sua volontà di inviare aiuti all’area». L’11 febbraio, in conferenza stampa, l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) apprezzava «l’approvazione incondizionata da parte del governo siriano del passaggio di convogli Onu lungo la linea del fronte»

E il 14, il Centro Russo per la riconciliazione in Siria ha annunciato che Damasco «ha aperto unilateralmente i passaggi di Zaraqib e Abu al-Zindin per fornire assistenza alle popolazioni colpite dl terremoto in territori non sotto il controllo delle autorità siriane; si stanno preparando convogli umanitari» che saranno accompagnati dalla Red Crescent. Ha anche accennato alla mancanza di sicurezza in aree controllate da gruppi armati illegali.

Ma HTS e gli altri accetteranno?

 

E così, di fronte al no reiterato da parte dell’organizzazione terroristica, che chiedeva gli aiuti solo dalla Turchia, alla fine il residente siriano Bashar al Assad ha accettato che si aprano altri due passaggi di frontiera (Bab al-Salam e al Ra’ee) dalla Turchia per raggiungere le aree dell’opposizione in Siria con gli aiuti veicolati dall’Onu. In precedenza il mandato del Consiglio di sicurezza riguardava un solo passaggio, Bal al-Hawa, attraverso il quale Onu e Ong dal 2014 facevano transitare gli aiuti.

E per capire meglio l’atteggiamento degli estremisti di Idlib, leggiamo un articolo tratto da al-Sourya.net, sito dichiaratamente di opposizione. Tal Mohammed al Sadiq incaricato delle relazioni con i media aveva dichiarato: «Forse che la risposta alle popolazioni colpite nelle aree occupate dal regime è stata conclusa e così adesso vuole aiutare Idlib?». Come si può vedere nel link, il sito Souria.net definisce i gruppi armati filo turchi e gli islamisti assortiti di Idlib come «governo siriano a interim» e chiama i territori controllati dal governo «aree occupate dal regime». L’ambizione di conquistare tutta la Siria non è tramontata nemmeno con la distruzione sismica.

E Al Jazeera, organo del Qatar (fino a pochi giorni, il paese mediorientale, insieme alla Turchia, che più danni aveva fatto alla Siria) ha dato voce ai redivivi White Helmets i quali, come HTS, insistevano per l’apertura di altri corridoi dalla Turchia.
  
Intanto, si legge sull’agenzia siriana Sana, l’Isis colpisce a Palmira, altri gruppi terroristici uccidono a Daraa, mentre a Raqqa le milizie continuano a rapire persone.   

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-idlib_come_i_terroristi_di_al_qaeda_ostacolano_gli_aiuti_di_damasco_e_dettano_legge/32703_48760/

A Idlib, gli estremisti islamici di HTS (Tahrir al-Sham) ostacolano l’ingresso di aiuti umanitari da parte del governo siriano:
i terroristi chiedono una tangente di 10 mila euro per l’ingresso di ogni camion.
 
 

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dana74
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e sempre un appunto su quell'altra oscena velina del corriere, ma anche la busiarda:

"Assad bombarda i terremotati". E la fonte del Corsera è un "attivista" di Al-Qaeda

 

di Marinella Correggia

Il 7 febbraio il Corriere della sera scrive: «Le scosse, i morti, il buio, il gelo, la fame, la paura. E Assad. Delle sette piaghe di Siria, l’ultima è la peggiore (…) Poche ore dopo il sisma, quando ancora si levavano colonne di polvere dalle case distrutte, mentre a mani nude si scavava per tirare fuori cadaveri e feriti, l’esercito siriano ha bombardato. Raid e cannonate su Marea, nel nord-ovest siriano, 25 km a nord di Aleppo. “Un attacco davvero insensibile e atroce”, denuncia il governo inglese».

Ma chi lo dice? Con quali prove?

Ecco: la denuncia parte, per sentito dire (relata refero), da Middle East Eye (Mee), media finanziato dal governo del Qatar, l’unico paese arabo che non ha inviato soccorsi e solidarietà alla Siria e che è stato il più deciso a sostenere politicamente e in armi i gruppi islamisti negli anni scorsi. E quale è la fonte di Mee per questa sua denuncia?  Lo dice l’articolo: «Fonti siriane e politici britannici». Scartando i secondi, geograficamente un po’ lontani, rimangono le «fonti siriane».

Intanto una «fonte militare»: l’aggettivo, discreto, nasconde il fatto che Marea è controllata da tempo da Ahrar al Sham, parte del Fronte al Nusra, organizzazioni qaediste classificate come terroriste dall’Onu.

Quanto alla fonte «civile» che avrebbe sentito le cannonate, è Mamoun al-Khatib, definito «attivista che vive a Marea». Nella zona controllata dai terroristi, è piuttosto facile immaginare chi sia un attivista.

Nello stesso articolo, Mee mette ingenuamente il link a una notizia evidentemente sgradita al Qatar: « L’Ue segnala la sua disponibilità  lavorare con il governo Assad». Una possibilità che andava stroncata sul nascere, evidentemente.

Forse non ci hanno creduto in molti (il Corsera sì). Nella trasmissione Nessun luogo è lontano, di Radio24, dal Libano un giornalista niente affatto amico di Assad spiega di aver chiesto a persone affidabili sul terreno, a Marea, e nessuno ne aveva notizia.

C’è anche un altro aspetto: l’area che circonda Marea è controllata da diverse fazioni curde e non ci sono truppe dell’esercito nazionale siriano.

E’ decente che il Corriere della sera riporti le affermazioni un attivista di Ahrar al Sham che senza fornire alcuna prova né indizio si rivolge al megafono del Qatar?

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-assad_bombarda_i_terremotati_e_la_fonte_del_corsera__un_attivista_di_alqaeda/39602_48719/


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