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2 Giugno 2018 15:49
Il disgelo è come fu chiamato il dopo Stalin.
Oggi dopo il colpo (solo simbolico) del referendum greco, la Brexit, Trump presidente, il trionfo dei populisti in Italia, si prepara un nuovo disgelo che riguarderà il mondo intero sia a livello geopolitico che culturale: dal tentativo egemonico degli USA al riconoscimento da parte di Trump della inevitabilità del multipolarismo, dal cosmopolitismo al ritorno delle identità locali e nazionali, dalla democrazia sotto tutela alla democrazia diretta, dal capitalismo finanziario allo Stato che regola il mercato.
E soprattutto inizierà la vera liberazione del Sudamerica dove la classe media colta sta seppur faticosamente iniziando a rivendicare un proprio ruolo “nazionale” nel quale, finalmente, al centro viene posta la questione dell'indipendenza dai poteri stranieri.
La prova, che forse preannuncia un fine 2018 e 2019 rivoluzionari, è che Eduardo Cunha, principale promotore dell'impeachment di Dilma Roussef, è stato condannato a 24 anni di prigione per corruzione.
Le elezioni brasiliane con la questione Lula in sospeso potrebbero essere il detonatore dell'ennesima fase di instabilità latino americana ma questa volta in un contesto internazionale molto diverso dal quello della seconda metà del ‘900.