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12 Novembre 2012 17:05
TELAVIV – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu incontrerà 50 dei suoi ambasciatori all'estero per discutere dei recenti raid su Gaza e "coordinare" con loro l'azione diplomatica di sostegno ad una probabile nuova aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza.
Secondo la rete satellitare Press TV, lunedì un portavoce israeliano ha spiegato: "Lui vuole assicurarsi che il mondo capira' il perche' dell'azione di Israele". Il portavoce ha sostenuto che "Netanyahu vuole far capire che Israele e' costretto ad agire" per "difendere la propria popolazione". Il premier sionista cita come scusa di un eventuale attacco a Gaza il lancio di razzi rudimentali, azione che i palestinesi effettuano, senza provocare vittime per altro, per rispondere come possono ai soprusi dell'esercito israeliano. Negli ultimi raid di Israele 7 palestinesi sono stati uccisi e diverse decine feriti. La Striscia di Gaza, bisogna ricordarlo, e' sotto assedio dal 2007 ed e' stata bombardata intensamente gia' una prima volta a cavallo tra il 2008 ed il 2009. In quella operazione che Israele aveva coniato "Piombo Fuso" e che duro' 22 giorni, vennero uccisi oltre 1300 palestinesi, per la maggiorparte donne e bambini. Gaza non e' stata ricostruita dopo quei bombardamenti per la mancanza di materiale da costruzione che non poteva nemmeno arrivare da fuori per via dell'assedio ed e' stata continuamente bombardata anche dopo il 2009