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Kerry ed i diritti umani a Cuba


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Arthur Gonzalez.

Informazioni dell'ultimo minuto assicurano che il Segretario di Stato, John Kerry, effettuerà nei prossimi giorni la sua seconda visita a l'Avana, dove si tratterà, in forma anticipata, la questione dei diritti umani a Cuba prima della visita del presidente Barack Obama.

Tradizionalmente gli USA hanno progettato campagne mediatiche per demonizzare la Rivoluzione, accusandola di essere la più violatrice dei diritti umani al mondo, che è stata una linea di lavoro dagli anni '60 ad oggi.

Molteplici furono le riunioni dell'ex Commissione dei Diritti Umani tenutasi a Ginevra, Svizzera, in cui Washington pretendeva porre Cuba sul banco degli accusati, grossolanamente e facendo pressioni sui governi e diplomatici per ottenere voti a suo favore.

Il colmo della sfacciataggine fu la nomina di Armando Valladares come delegato USA a capo dello scranno in detta Commissione; ex membro dell'esercito della dittatura di Fulgencio Batista, che scontò una condanna per le sue azioni a favore della CIA e che si fece passare per invalido sino alla sua liberazione per decisione della Rivoluzione.

Quando Kerry arriverà a L'Avana, sicuramente parlerà delle presunte e inventate violazioni cubane, ma bisognerà ricordargli che il blocco economico, commerciale e finanziario, istituito nel 1962 per uccidere per fame e malattie il popolo cubano, è una delle violazioni più eclatanti dei diritti umani degli USA.

Se ha perso la memoria, sarebbe opportuno ricordargli ciò che espresse il suo collega Lester Mallory, in un memorandum inviato al Segretario di Stato, il 6 aprile 1960, e pubblicato anni fa dal Dipartimento di Stato, dove crudamente e con disumanità assicurò: "... l'unico mezzo prevedibile che abbiamo oggi per alienare il supporto interno alla Rivoluzione è attraverso il disincanto e sconforto sulla base dell'insoddisfazione e difficoltà economiche. Deve utilizzarsi tempestivamente qualsiasi mezzo immaginabile per debilitare la vita economica di Cuba. Negarle denaro e forniture per diminuire i salari reali emonetari, per causare fame, disperazione ed il rovesciamento del governo".

Se questo non gli bastasse per rendersi conto delle violazioni dei diritti umani contro Cuba, un documento con obiettivi simili è l'Operazione Mangusta, in cui si pianifica senza tante cerimonie: "... l'azione politica sarà supportata da una guerra economica che induca il regime comunista a fallire nei suoi sforzi per soddisfare le necessità del paese, le operazioni psicologiche acresceranno il risentimento della popolazione contro il regime ..."

Un altro dei piani governativi contro Cuba e che compongono la storia delle violazione dei più elementari diritti umani, e anch'esso pubblicato dal Dipartimento di Stato, è quello riferito agli atti terroristici, causanti non solo perdite economiche di grande portata ma quella di numerose vite umane e centinaia di mutilati.

Nell'ambito del programma dal titolo "Politica segreta e programma integrato di azioni proposte verso Cuba" si eseguirono innumerevoli azioni contro tutte le risorse economiche, e tra le sue argomentazioni espresse : "... Solo dopo che gli effetti della rappresaglia economica e delle zioni di sabotaggio, si sentano profondamente nella popolazione e nei gruppi di élite, può uno sperare di convertire la disaffezione nelle forze armate de in altri centri di potere del regime, in rivolte attive contro l'entourage Castro-comunista". "I sabotaggi in questo programma sono sia un'arma economica come uno stimolo alla resistenza, deve esistere visibile e drammatica prova del sabotaggio che serva come un simbolo della crescente sfida popolare al regime di Castro".

Perché il segretario Kerry possa apprezzare sin dove fu capace di arrivare il suo paese in materia di violazioni contro Cuba, basta rinfrescare la sua mente con gli argomenti finali di quel programma della CIA, in cui si afferma: "Ogni azione avrà i suoi pericoli: ci saranno fallimenti con la conseguente perdita di vite e accuse contro gli USA che si tradurranno in critiche in casa e all'estero. Nessuna di queste conseguenze attese dovrebbe farci cambiare il nostro corso se il programma esposto tenga successo".

A questi antecedenti bisognerà aggiungere le azioni terroristiche condotte dal territorio USA, da cubani considerati dalle leggi migratorie come "rifugiati politici", per i qualli furono inclusi detenuti assassini come Orlando Bosch, considerato come terrorista pericoloso da parte dell'FBI, Louis Posada Carriles, Jose Diaz Morejon, Marcos Rodriguez Ramos, Gervelio Gutierrez, Gustavo Villoldo, Manuel Villafaña Martínez, Angel Moisés Hernández Rojo, Antonio Veciana Blanch Guillermo Novo Sampol e molti altri, per aver violato le leggi federali USA.

Kerry potrà ripetere l'usurata storia che "Cuba reprime" le cosiddette "dame” in Bianco, che transitano ogni domenica, indisturbate, sostenendo che sono "arrestate" dopo eseguire provocazioni in pubbliche strade, ma nessuna di queste presunte misure assomiglia alle criminali violazioni dei diritti umani che subisce giornalmente il popolo cubano prodotto del criminale blocco.

È sufficiente ricordare al signor Kerry, quanto affermato dalla CIA in una delle sue relazioni declassificate, in cui si afferma: "le nostre misure di isolamento economico, politico e psicologico di Cuba ... sono state in gran parte responsabili delle attuali difficoltà economiche di Castro, ma potrebbero adottarsi nuove ed efficaci misure di guerra economica..."

Perché nessuno pensi che ciò sia acqua passata, devono rivedere le nuove sanzioni eseguite, questa settimana, dall'OFAC contro la società francese CGG Services SA, accusata di violare i regolamenti del Blocco contro Cuba, che dovrebbe pagare 614250 dollari per prestare servizi, ricambi e attrezzature per l'esplorazione di gas e petrolio ad imbarcazioni straniere che operarono in acque cubane.

Molta ragione aveva José Martí quando espresse: "C'è qualcosa che danneggia molto l'esercizio di un diritto: l'ipocrisia del diritto".


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