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La laptop dell'antifa


BrunoWald
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Settantamila files di materiale pedo-pornografico, tra cui circa trecento video di stupri e torture inflitte a bambini piccoli, addirittura di due o tre anni, sono stati scoperti dalla polizia ungherese nella laptop sequestrata a un militante antifa che si è poi suicidato impiccandosi in un bosco, dopo aver celebrato un rituale piuttosto sinistro, bruciando una bambola con le sembianze di un bebé su un improvvisato altare eretto con delle pietre.

He did not take responsibility, the owner of the pedophile recordings  committed suicide — Civils Info

https://rmx.news/hungary/antifa-activist-commits-suicide-after-hungarian-police-discover-70000-child-porn-files-on-his-computer/

Quando lessi l'articolo di cui fornisco il link qui sopra, firmato da un certo John Cody e pubblicato dal portale in lingua inglese Remix, decisi di prenderlo con le molle temendo che potesse trattarsi di una bufala, una di quelle polpette avvelenate che il nemico getta in pasto all'informazione indipendente per poi screditarla accusandola di diffondere fake news. La mia prudenza era dettata dal fatto che Remix viene descritto come un portale di notizie ungherese vicino ad Orban e ai repubblicani d'America, per cui l'inchiesta sulla rete di picchiatori alla quale appartiene anche Ilaria Salis avrebbe potuto risultare non obiettiva; inoltre, non si pubblicava il nome del diretto interessato in quanto la polizia ungherese avrebbe omesso di comunicarlo agli organi di stampa.

Poi però ho trovato un articolo firmato da Chris Tomlinson, uscito l'8 luglio 2023 sul portale The New Conservative, che confermava i fatti rivelando il nome del defunto militante pedofilo, András Egyed, legato alla banda di picchiatori chiamata Hammerband ("La Gang del Martello"), insieme ad altri dettagli essenziali della torbida vicenda:

https://europeanconservative.com/articles/news/antifa-activist-commits-bizarre-suicide-after-police-find-child-porn-hoard/?print-posts=print

Ho quindi deciso di proporvi un materiale che ritengo sufficientemente interessante, specie alla luce del fatto che un'undividuo come Ilaria Salis, arrestata e accusata di gravi reati, sia stata eletta al Parlamento Europeo da oltre 176.000 teste di ca**o in tutto degne di lei.

Entrando nel merito, le brutali aggressioni perpetrate a Budapest nel febbraio 2023 da militanti antifa tedeschi e di altre nazionalità contro presunti militanti nazionalisti ungheresi erano avvenute logicamente con la complicità di elementi locali. Nel corso delle indagini, la polizia ungherese perquisì l'appartamento di Krisztina Dobos, militante del movimento di estrema sinistra Szikra, e stretta collaboratrice del suo fondatore, il membro del Parlamento András Jámbor. Fu così sequestrato il portatile del convivente della Dobos, András Egyed, noto militante antifa legato alla Hammer Gang, nella quale sono stati scoperti diversi Giga di materiale pedopornografico violento, comprendente stupri e torture perpetrate su infanti.

Egyed, che non era presente al momento della perquisizione, per sfuggire all'interrogatorio della polizia si sarebbe impiccato nella base militare sovietica abbandonata di Holdfény, in un bosco nei pressi della cittadina di Biatorbágy, nei pressi di Budapest. Prima di impiccarsi, Egyed avrebbe celebrato uno strano rituale, bruciando una bambola sistemata su un improvvisato altare di pietra. Uso il condizionale perché, sebbene gli inquirenti sostengano la tesi del suicidio, affermando di non aver riscontrato elementi che facciano pensare a un omicidio, personalmente ritengo molto probabile che Egyed sia stato ucciso per impedirgli di parlare.

La tratta di minori e il traffico di pornografia infantile sono un business miliardario gestito da organizzazioni internazionali - c'è chi parla di un'unica potente organizzazione che opera sui cinque continenti, legata alla mafia globale di cui si sussurrano le inclinazioni pedofile e la passione per i culti satanici. Certo, ci sono coloro che deridono questo tipo di tesi "complottiste", sostenendo che gli snuff movies sarebbero una leggenda metropolitana e che la pornografia infantile sarebbe cosa di quattro pervertiti qualunque, i poteri occulti che reggono questo mondo non c'entrano mica... Suum cuique, dicevano i nostri antenati: ognuno è libero di credere quello che preferisce, e naturalmente se ne assume la responsabilità. La buona fede è sempre rispettabile; invece, minimizzare consapevolmente dei crimini atroci per servire secondi fini, quali che siano, sarebbe un discorso ben diverso, che collocherebbe gli interessati al livello morale più infimo e disprezzabile.

Personalmente, ho pochi dubbi che Egyed sia stato liquidato proprio perché la sua imprudenza rischiava di compromettere gli ambienti progressisti e di estrema sinistra ungheresi, e la loro prossimità anche "religiosa" con le elite contro-iniziatiche di maghi neri che sono dietro alle varie agende globaliste e transumaniste. Non mi sorprende affato che gli antifa siano coinvolti in questo liquame: l'antifascismo poteva avere senso ottant'anni or sono, ma gente che nel XXI secolo si dedica esclusivamente a combattere i militanti nazionalisti e sovranisti dimostra di essere soltanto una banda di sicari di Soros e del Mossad, il cui unico programma politico, filosofico e sociale è il Caos in quanto tale. In questo senso, la loro affinità elettiva con la cupola satanista è del tutto evidente e naturale.

 

Antifa | Definition, Etymology, History, Charlottesville, Criticisms, &  Facts | Britannica

 

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Darkman, 3CENT0 e dana74 hanno apprezzato
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dana74
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maledetti luridi satanisti


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BrunoWald
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https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/antifascista-coinvolto-in-aggressioni-e-pedopornografia-si-suicida-in-ungheria-266523/

Antifascista coinvolto in aggressioni e pedopornografia si suicida in Ungheria

7 Luglio 2023 
 
 

ROMA, 7 lug – Un popolare attivista antifa ungherese si è suicidato dopo che la polizia ha fatto irruzione nella sua casa, trovando nel suo pc portatile oltre 70.000 file a carattere pedopornografico. Lo sconcertante materiale trovato dagli inquirenti, tra le varie cose, consisteva in oltre 300 video di torture e stupri, molto brutali e scioccanti, ai danni di bambini, molti dei quali di età comprese tra i 2 ed i 3 anni.

L’indagine, iniziata dopo le aggressioni avvenute a Budapest lo scorso febbraio, in cui attivisti antifascisti ungheresi, germanici e una donna italiana, tutti collegati alla Hammer Gang di Lina Engel, avevano aggredito e ferito diversi turisti accreditati dagli aggressori come membri di gruppi politici di destra. Da quanto emerso dalle indagini sulla violenza antifascista a Budapest, pare che Egyed Andras, questo il nome dell’attivista di estrema sinistra, abbia avuto assieme alla sua fidanzata Krisztina Dobos, un ruolo fondamentale nelle aggressioni sopra citate.

 

 

 

Pedofilia e antifascismo

Il corpo dell’uomo è stato trovato impiccato ad un albero, in un bosco vicino alla sua abitazione nella zona di Biatorbagy, nelle vicinanze della ex base missilistica sovietica ormai abbandonata di Holdfeny. Poco distante dal corpo, la polizia inoltre ha trovato i resti di un fuoco con una bambola bruciata al centro di un camino in pietra; come a voler significare che, prima del suicidio, il giovane di sinistra abbia celebrato qualche tipo di rito, forse assieme a qualche altro complice.

 

 

Mostruosi vizietti della sinistra europea

Dalle indagini è emerso inoltre che Egyed aveva lavorato in un noto locale di Innsbruck (il Caffe’ Lotta) noto per essere punto di ritrovo degli antifascisti tedeschi e, che in Ungheria, sia stato attivo in un movimento di estrema sinistra fondato dal parlamentare ungherese Andras Jambor, denominato Movimento Szikra. Tuttavia, ora gli inquirenti ungheresi cercano di capire, approfondendo le indagini, se possa esistere una rete pedopornografica tra Germania e Ungheria, e in che modo il giovane antifascista possa aver reperito una quantità cosi estesa di materiale, o se lo stesso abbia contribuito alla produzione di questi video o all’adescamento delle vittime.

Fulvio Cobaldi

 

COMMENTO MIO. Si noti il silenzio tombale dell'informazione mainstream italiana su questa vicenda, a dispetto dell'attenzione mediatica sul caso di Ilaria Salis, legata precisamente a questi ambienti e ai fatti delittivi che hanno generato le indagini nel corso delle quali si è prodotta la scoperta fortuita del vizietto di Egyed. Provate a immaginare il contrario: immaginate che nel portatile di un "neonazista" accusato di aggressioni violente e tentato omicidio ai danni di militanti di sinistra fosse stato ritrovato il materiale sequestrato a Egyed: non si sarebbe parlato d'altro per settimane intere, forse ne avrebbero pure ricavato un film o una miniserie su Netflix.

Poi dicono che l'estrema destra è contigua al potere: è vero esattamente il contrario. È la sinistra antifa a costituire la manovalanza di Soros e della mafia globalista che vuole sotterrare una volta per sempre le nazioni europee. I nazionalisti costituiscono un intralcio ai loro piani, per cui servono questi balordi a contrastarli nelle piazze e a creare disordini, in modo che il rumore mediatico possa concentrarsi sulla "violenza" anziché sui temi realmente vitali per il nostro futuro. Sono finanziati, addestrati allo scontro, e protetti giudiziariamente, e questo in tutta Europa!

La foto in testa all'articolo ne è un'ulteriore dimostrazione (ma ho avuto l'opportunità di sincerarmene di persona quando vivevo in Italia): le zecche sono tutte a volto coperto, portano caschi, bastoni e scudi, violando sfacciatamente la legge, senza che nessuno li reprima, come invece sarebbe avvenuto se si trattasse di fascisti. Ma all'occorrenza ci pensa il giudice di Magistratura Democratica (o equivalenti esteri) a mostrarsi comprensivo con il "compagno che sbaglia", e ad infliggere pesanti condanne agli avversari politici.

Lina Engel, a capo di un'organizzazione responsabile di aggressioni premeditate con mazze e martelli, nel corso delle quali alcune persone sono rimaste invalide per le violenze subite, è stata condannata dalla magistratura tedesca alla risibile pena di cinque anni di reclusione, mentre a Horst Mahler, colpevole di "negazione dell'Olocausto", una corte di Berlino inflisse tredici anni di reclusione.

Così stanno le cose.

 
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dana74 e oriundo2006 hanno apprezzato
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