Le Pen: no alla Nato, si' alla Russia

Da: www.mattino.ch/5419/marine-le-pen-no-alla-nato-sì-alla-russia

Marine Le Pen: No alla NATO, sì alla Russia

CG - 11 agosto 2011

Le leader del Front National ha pronunciato parole chiarissime, che dai democratici, dotti e obiettivi mass media filo usraeliani non sono state riprese in alcun modo. Ma Marie Le Pen non avrebbe potuto essere più chiara: liberiamoci degli Usa e alleamoci con Mosca. È il cambio di un’era.

In vista delle presidenziali francesi, Marine Le Pen ha toccato un tasto dolente. E dal momento che sta mietendo consensi su consensi, (anche se non diventerà presidente), a certe dichiarazioni nessuno ha voluto prestare particolare attenzione. Perché sono troppo interessanti.

Perché mettono il cittadino di fronte a un cambio di prospettiva epocale. Perché insinuano che l’ ”alleato americano” sia, in realtà, quello che è sempre stato nel corso della storia, per il Vecchio Continente: un nemico.

Se Marie Le Pen avesse dichiarato, come fece suo padre anni fa, che “le camere a gas sono state un dettaglio della storia”, sarebbe successo il finimondo.

La leader del Font National, in un discorso tenuto ai corrispondenti esteri a Nanterre, ha invece inserito la promessa dell’uscita dalla Nato della Francia e un partenariato con la Russia, e alle nostre latitudini la notizia è stata silenziata. Come se non esistesse.

Eppure si tratta di un discorso di portata stratosferica. Significa che se Le Pen dovesse diventare presidente, cambierebbe la faccia dell’Europa. Perché la Francia non è certo un Paese di secondo piano, all’interno dell’Ue. Insieme alla Germania è l’Unione europea.

Del resto, diversi partiti e gruppi della destra sociale, in tutta Europa, guardano da tempo a Putin e Medvedev come ad un modello, premono per un’apertura dei rispettivi Paesi verso la Russia e per la rottura della comunità euro-atlantica.

Da notare che gli Usa e Israele hanno già accusato la Norvegia, che cappeggia una rivolta in seno all’Alleanza atlantica, di fare parte della “banda dei cinque”. Un gruppo che sta mettendo a punto un allontanamento dagli Stati Uniti e l’instaurazione di rapporti economici, politici e militari di primo piano con la Russia.

E, oltre che alla Norvegia, alla Svezia, alla Germania e alla Spagna, chi c’è come quinto membro della presunta “banda dei cinque”? Ma la Francia.
Il fatto che i mass media ci parlino poco di Mosca non significa che il Paese più esteso del mondo non esista. Se due più due fa ancora quattro, Washington e Tel Aviv hanno di che essere preoccupate. Chi se ne frega.